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Caprino Bergamasco

Luogo: Caprino Bergamasco (Bergamo)
Caprino Bergamasco (Cavrì in dialetto bergamasco) è un comune italiano di 3.136 abitanti della provincia di Bergamo, in Lombardia. Geografia Situato nella valle San Martino, dista circa 19 chilometri a nord-ovest dal capoluogo orobico. Storia Il paese ha una storia molto antica: già in epoca romana era un rinomato centro che, posto su un'importante strada di comunicazione che univa le città di Bergamo e di Como, era considerato il capoluogo della valle San Martino, territorio compreso tra l'isola bergamasca e il lago di Lecco. La strada garantì per anni splendore al borgo, che si sviluppò notevolmente grazie ai commerci che questa garantiva, ma poi fu veicolo di incursioni di orde barbariche che portarono terrore tra gli abitanti. Dopo decenni di profonda instabilità, la situazione parve tranquillizzarsi con l'arrivo dei Longobardi, ai quali subentrarono i Franchi che instaurarono il Sacro Romano Impero. Fu proprio a questi anni che risale il primo documento scritto che attesta l'esistenza del toponimo: nel 962 il re Berengario II certifica i terreni presenti nei suoi possedimenti, tra i quali è presente anche Caprino. I secoli successivi si caratterizzarono però per i violenti scontri tra le opposte fazioni dei guelfi e ghibellini: il paese fu al centro di aspre contese tanto da doversi dotare di una serie di fortificazioni che ancor'oggi rammentano l'importanza del borgo in epoca medievale. Tra i tanti scontri va ricordato quello del 1373 in cui venne ucciso da contadini insorti Ambrogio Visconti, figlio naturale di Bernabò, il quale accorse immediatamente con le sue truppe e per rappresaglia mise a ferro e fuoco l'intera zona. Il termine di questo periodo arrivò con la Pace di Ferrara nel 1433, nel quale venne sancito il passaggio di Caprino e dei borghi limitrofi alla Repubblica di Venezia. Da allora non si sono più verificati episodi di una certa rilevanza politica nel paese che, forte della ritrovata tranquillità, ha ricominciato a riprendere le attività economiche che lo avevano reso importante nei secoli precedenti. Soltanto alcune carestie e ondate epidemiche di peste di manzoniana memoria misero in seria difficoltà la popolazione, che seppe sempre rialzarsi e riprendere le proprie attività. Da allora il borgo principale di Caprino ha cominciato ad assorbire nella propria entità amministrativa i vicini comuni di Celana, Formorone, Perlupario e Opreno (che tuttora compongono il comune), assumendo l'attuale conformazione territoriale soltanto nel 1927, quando venne inglobato anche Sant'Antonio d'Adda. Sant'Antonio d'Adda La frazione viene citata con qualifica di comune nella Descrizione di Bergamo e suo territorio di Giovanni Da Lezze del 1596 (con nome di "Santo Antonio"). All'epoca, venivano contate 21 case e 104 abitanti. La denominazione venne cambiata da Sant'Antonio a Sant'Antonio d'Adda a seguito del R.D. n. 1426 del 28 giugno 1863. Con il R.D. 29 luglio 1927, n. 1477, il comune di Sant'Antonio d'Adda viene unito a Caprino Bergamasco. Monumenti e luoghi d'interesse Architetture religiose Le chiese di Caprino e Sant'Antonio dipendevano in passato dalla Pieve di Brivio e, anche se territorialmente bergamasche, fecero parte della diocesi di Milano sino al 1788, per poi venire aggregate alla diocesi di Bergamo. Da allora il vicariato di Calolzio-Caprino, pur facendo parte della diocesi di Bergamo, segue il rito ambrosiano e non quello romano. In ambito religioso sono molto importanti la chiesa parrocchiale di San Biagio, fatta edificare nel 1760 seguendo il modello della chiesa di San Fedele a Milano, che conserva una tela del pittore luganese Giovan Battista Discepoli (1590-1654), e la parrocchiale di Celana, che custodisce una pala dell'Assunta eseguita da Lorenzo Lotto. Il collegio convitto di Celana sorse nel 1579 per volontà di Carlo Borromeo. Fra i suoi allievi vi fu anche Angelo Roncalli, poi divenuto papa Giovanni XXIII, nonché Francesco Nullo, eroe del Risorgimento. Architetture civile Il territorio comunale è cosparso di edifici civili di grande valore storico ed artistico: nel centro storico spicca una torre che, edificata attorno al 1260, riporta alla memoria il periodo medievale. Più a monte si possono trovare resti di un'altra torre e di fortificazioni coeve. Notevole interesse riscuote anche Palazzo Sozzi, costruito nel XVIII secolo dall'omonima famiglia. Persone legate a Caprino Bergamasco Antonio Ghislanzoni, scrittore, vi morì nel 1893 dopo avervi trascorso i suoi ultimi tredici anni di vita; Luigi Adolfo Biffi, patriota, vi nacque il 24 maggio 1846; fu il più giovane partecipante alla spedizione dei Mille e morì a soli 14 anni a Calatafimi; Giacomo Puccini, compositore, vi soggiornò più volte fra il 1884 e il 1887. Viabilità e trasporti Il comune di Caprino Bergamasco è lambito nella sua parte meridionale dalla SS 342, nota come "Briantea" che collega la città di Bergamo con Como e Lecco. È servito dalla stazione di Cisano-Caprino Bergamasco, sulla linea Lecco-Brescia. È capolinea della linea automobilistica E3 Caprino-Olgiate Molgora FS e transita per il comune la linea C46 Como-Merate-Bergamo. Amministrazione Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Etnie e minoranze straniere Gli stranieri residenti nel comune sono 242, ovvero il 7,8% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti: Senegal, 50 Marocco, 46 Costa d'Avorio, 46 Albania, 21 Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Caprino Bergamasco Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 138. ^ Viscónti, Ambrogio, Enciclopedia Treccani. ^ Cenni storici - Caprino Bergamasco (PDF). ^ Alberto Manzi, GHISLANZONI, Antonio, Istituto dell'Enciclopedia italiana, 1932. ^ Tiziana Minelli, In vendita la casa dove visse Puccini per 450mila euro, Il Sole 24 ORE, 1º agosto 2014. (archiviato il 14 agosto 2014). ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza, ISTAT. URL consultato il 21 febbraio 2013.
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