Luogo - Punto di Interesse

Villa Verdi

Luogo: Via Verdi, 21 - loc. Sant'Agata, Villanova sull'Arda (Piacenza)
Oltre a documentarne l’attività di compositore ed evocare il genio del grande musicista italiano, Villa Verdi si prefigge di mettere in luce l’uomo, nella sua vita quotidiana e nelle sue passioni autentiche. Dopo aver vissuto a Vienna, Londra e Parigi, spinto dal desiderio di tornare nei luoghi che lo avevano visto crescere, Giuseppe Verdi acquista quella che diventerà la sua dimora preferita: la tenuta Sant’Agata, ampliata e sistemata nel 1849 dal Maestro, che qui abitò con la seconda moglie, la celebre cantante lirica Giuseppina Strepponi. L'odierno percorso museale si snoda solo in una parte dell'edificio, attraversando la stanza della Strepponi, con gli arredi originali, lo spogliatoio della cantante, la camera da letto-studio di Verdi, con, e altre due sale, nelle quali si conservano documenti, fotografie, copie di opere verdiane e l'arredo della camera da letto del Grand Hotel di Milano dove il musicista morì. La villa è circondata da un grande parco progettato dal compositore e fa parte di un itinerario verdiano che ha altre tappe a Roncole e a Busseto.Le stanze visitabili sono quelle abitate dal musicista e dalla moglie. Lo spogliatoio della consorte contiene, oltre alla toilette e all’armadio con i vestiti, un piano a sei pedali marca Fritz usato dal compositore negli anni che vanno da Rigoletto a Aida. Sotto il pianoforte è posto un baule con gli effetti personali e la partitura de La forza del destino. Nella stanza adiacente, adibita dalla Strepponi a camera da letto fanno mostra di sé il letto con baldacchino in stile genovese, il reliquiario, i mobili intarsiati, i quadri della scuola del Correggio la signora amava. Giuseppina Strepponi si spense in questa stanza il 14 novembre 1897. La camera dove dormiva e lavorava Verdi è senza dubbio quella più suggestiva, con lo scrittoio sul quale il Maestro componeva, il letto a baldacchino, il pianoforte, libri e il busto-ritratto in terracotta eseguito da Vincenzo Gemito a Napoli nel 1872, già sistemato nel parco della villa. Particolarmente evocativa la teca ove si conservano i guanti utilizzati in occasione della direzione della Messa di Requiem a Milano il 22 maggio del 1874, in memoria di Alessandro Manzoni, al quale il Maestro era legato da profonda ammirazione e amicizia. Nello studio figurano spartiti e scritti verdiani, ma anche di altri musicisti come Bach, Mozart, Haydn e Beethoven, la cappelliera con il suo cilindro e altri documenti che riguardano la vita politica del musicista che fu Deputato e Senatore del Regno d’Italia. Infine la camera dell’Hotel de Milan, l’albergo milanese dove Verdi spirò all’alba del 27 gennaio 1901 i cui arredi furono trasportati presso la villa.
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