Destinazioni - Comune

Sorico

Luogo: Sorico (Como)
Sorico (Suregh in dialetto laghée, pronuncia fonetica IPA: /ˈsurɛk/), è un comune italiano di 1.255 abitanti della provincia di Como in Lombardia e dell'euroregione Regio Insubrica. Geografia fisica Situato nel punto più a nord del lago di Como (57 km a Nord di Como), rappresenta l'ultimo paese fluviale del bacino del fiume Mera e costituisce il punto di raccordo fra Alto Lario, Valtellina e Valchiavenna. Il comune con i suoi 23 km² è il quarto comune per estensione territoriale della provincia di Como. Sorico si raggiunge in automobile percorrendo la SS340 (da Como-Lugano), la SS38 (da Sondrio) o la SS36 (da Milano, Lecco, Chiavenna), in treno, stazione di Colico a 9 km, linea 36 Milano-Lecco-Sondrio-Tirano, in autobus linea C10 Como-Colico. In battello, scalo di Domaso (a 5 km) o di Colico (a 9 km). Nel territorio suricense sono presenti sette nuclei abitati: Sorico centro in prossimità della foce del fiume Mera, Albonico e Bugiallo a mezza costa della montagna, Dascio tra il bacino nord e sud del Lago di Mezzola, l'abitato in località Poncetta nel Pian di Spagna, l'insediamento La Punta alla foce del fiume Mera e località Nigolo a confine con Dubino. La varia conformazione morfologica del comune comprende gran parte del Pian di Spagna, il fronte sud del monte Berlinghera sino a 1936 metri s.l.m. e la zona collinare al di sotto dei 600 metri, la direttrice fluviale del fiume Mera e la sponda ovest del Lago di Mezzola grazie alla quale sotto un curioso aspetto geografico fa di Sorico assieme a Verceia l'imboccatura naturale per la Valchiavenna. Le aree montane e lacustri di Sorico, quale alto esempio di ecosistemi del paesaggio prealpino caratterizzato da un elevatissimo grado di naturalità, vengono segnalate da più riviste specializzate nella promozione turistica. Le aree pianeggianti e lacustro-fluviali sono definite come Zone umide italiane della lista di Ramsar. La fascia collinare La fascia collinare è una porzione di territorio compresa tra i 200 e i 600 metri sul livello del mare estesa per circa 5 km (da Albonico sino a Sorico centro) resa fertile sino a pochi decenni fa da un susseguirsi continuo di terrazzamenti costituiti da muri a secco. Il lavoro costante ed intelligente dell'uomo ha da secoli addomesticato la montagna per i suoi fini di sostentamento. L'avvento del benessere tipico del novecento e il migrare degli interessi contadini dalla montagna alla pianura, ha comportato lentamente l'abbandono della prima porzione di mezza costa appena sopra le sponde del fiume Mera. Le coltivazioni attuate in collina prediligevano la vite e diverse cultivar da frutto; scarsa era la presenza di castagneti in questa fascia altimetrica terrazzata. Una curiosità è la presenza ancora oggi di piccoli raggruppamenti sparsi di piante di olivo che fanno di Sorico il settore più a nord in Europa di propagazione della specie. Di quello che doveva essere un esempio di tradizione e ingegno non rimane più traccia per chi osserva la collina dal basso. Il lussureggiante bosco che ricopre la costa costituito prevalentemente da robinia ha preso il posto dei ricchi pianori ed ha avvolto le costruzioni più antiche dei tipici nuclei rurali (Corzone, Cà Crusca, Gaggiolo, Gusbano, La pizza, Locofontana, Montagnola, Piazzo, Quessero, Selve, Sirana, Prati Meriggi, Vallate) trasformandoli in romantiche rovine. Prima della realizzazione della strade carrozzabili (opere del Novecento) tutte le piccole frazioni erano collegate da mulattiere diramanti dalla principale Antica Via Regina. Pian di Spagna, riserva naturale; Fiume Mera; Monte Berlinghera, la cui vetta a 1930 metri s.l.m. è il punto più alto del comune. Tra i 1500 e 1700 si trova l'alpeggio di Pescedo; Stagno di Peschiera, laghetto di origine glaciale a 586 metri s.l.m. a nord di Albonico nel settore più a nord della provincia di Como; Antica Via Regina, antica strada rivierasca sul lago di Como che metteva in comunicazione nord e sud Lombardia; Sasso di Dascio, punto panoramico sul Lago di Mezzola sopra l'abitato di Dascio; Pian di Spagna, riserva naturale tra le più importanti del nord Italia; Spiaggia di San Fedelino, spiaggia naturale e incontaminata sul lago di Mezzola; La Punta, lembo costiero più a nord del lago di Como; Lago di Mezzola Torrente Sorico Via dei Monti Lariani Storia Periodo Pre Romano e Romano Nel territorio di Sorico, della bassa Valchiavenna e della bassa Valtellina in epoca pre romana era presente la tribù degli Aneuniates. Sotto la dominazione Romana il loro Vicus era Aneumium (tradotto: Olonio) nella provincia della Gallia cisalpina. Età medioevale Sorico insieme a Gravedona e Dongo apparteneva alla Repubblica delle Tre Pievi del Lario. Come membro delle "Tre Pievi" ebbe insieme ad esse il controllo del primo tratto del lago di Como dal XII al XVI secolo. Il titolo di Pieve deriva dal 1432 quando la Pieve primitiva di Olonio, borgo di epoca tardoromana detto Aneunia, che sorgeva nel Pian di Spagna, cadde in definitiva rovina devastata dalle continue piene del fiume Adda. Nel periodo di massima espansione della Pieve di Sorico quale centro della circoscrizione ecclesiastica ad essa erano assoggettate le comunità di Dubino, Trezzone, Montemezzo, Piantedo, Colico, Cosio Valtellino, Regoledo, Rasura, Sacco, Pedesina, Gerola e Rasura. Gradualmente in circa tre secoli (XV-XVIII sec.) tutte queste località ottennero sempre più autonomia sino a staccarsi definitivamente da Sorico per creare comunità separate. Nel 1580 per concessione di Filippo II di Spagna il territorio delle Tre Pievi ormai retaggio di un passato medievale venne converita in Contado della Contea di Como. I parroci di Sorico come sancito dalla Bolla Papale di Callisto III del 30 ottobre 1455 mantengono ancora oggi il titolo di Arciprete quale prestigio formale della parrocchia derivante dalla sua antichità e dal suo passato di chiesa madre. Sorico come confine di Stato del Ducato di Milano Per secoli, quale territorio di confine tra Milano e i Grigioni (dal 1512 al 1797), Sorico fu crocevia di scambi terrestri e lacuali da e per il nord Europa nonché strategico avamposto militare traendo da questo stato di terra di frontiera vantaggi economici in quanto passaggio veloce per i trasporti lacustri delle merci dalle zone più industrializzate d’Europa (dalla Toscana alle Fiandre, dalla Pianura Padana), come i porti di Genova e Venezia. Sfortunatamente succedono anche sventure da parte di eserciti e mercenari di passaggio. Nel 1431 Sorico è ricordato nella cronaca della Battaglia di Delebio già come confine dei domini Milanesi e nel 1515 Sorico fu terreno di scontro tra i francesi scesi dalle Alpi per la Battaglia di Marignano e i Grigioni dai quali fu saccheggiata ed incendiata. Nefasto fu il passaggio dei Lanzichenecchi dalla Valtellina nel 1630 per andare a combattere nella Guerra di successione di Mantova e del Monferrato in quanto come ricorda anche Alessandro Manzoni ne I promessi sposi portò la peste. Le truppe del duca Enrico II di Rohan saccheggiano nel 1636 il territorio Suricense e delle Tre Pievi quale rappresaglia contro le razzie Spagnole nei domini del Ducato di Parma. Sempre nel Seicento la corona spagnola domina il ducato milanese e Sorico essendo confine di Stato in questo secolo conobbe la militarizzazione iberica (1535-1706). L'imponente presidio militare a difesa del confine nord del Ducato di Milano ma anche baluardo della fede cattolica Spagnola verso il dilagare delle dottrine protestanti d'oltralpe aveva come quartiergenerale il forte di Fuentes vicino a Colico. Al tempo la vicina Chiavenna durante il governo della Repubblica delle Tre Leghe era diventata un importante centro di diffusione del Protestantesimo, trovandovi molti riformatori e dissidenti religiosi italiani la sospirata libertà di culto, negata loro in Italia, dopo le persecuzioni dell'Inquisizione. Fra essi si ricordano: Agostino Mainardi, Pier Paolo Vergerio, Scipione Lentolo, Camillo Renato, Girolamo Zanchi ecc. Il clima politico e culturale era sicuramente molto teso e non stupisce una presenza militare costante senza precedenti nel Nord Italia. La Valtellina e di conseguenza l'alto Lago di como costituivano infatti un importante crocevia per le comunicazioni e gli approvvigionamenti tra domini asburgici di Spagna e d'Austria, rappresentando un corridoio che consentiva il collegamento tra la Lombardia spagnola e i domini austriaci, nonché l'ingresso delle truppe spagnole direttamente sul territorio tedesco (nei progetti spagnoli avrebbe consentito di stringere in una tenaglia le Province Unite), in particolare nel contesto della Guerra dei trent'anni in cui il ramo degli Asburgo di Spagna era alleato di quello collaterale tedesco, impegnato sul fronte della lotta contro i principi protestanti. Durante il periodo più critico della guerra dei trent'anni otto compagnie di fanteria, duemila guastatori e venti pezzi di artiglieria erano dislocati nel raggio di tre chilometri dal Forte di Fuentes sino ai piccoli fortilizi tutt'attorno come la torre di Sorico, la torre di Fontanedo, il forte d'Adda, Torre di Curcio, la torre del Passo, il Torrino di Borgofrancone. L'aggravarsi degli eventi ebbe il culmine con il Sacro Macello: una strage condotta da un gruppo di cattolici ai danni della popolazione riformata, avvenuta in Valtellina nel luglio 1620, nel contesto di una rivolta filospagnola contro la Repubblica delle Tre Leghe che allora controllava il territorio valtellinese.. Della passata presenza Spagnola si ha traccia oggi in diversi toponimi, nei cognomi locali e in molti termini del dialetto stretto parlato a Bugiallo ed in Albonico che nella fonetica e nei sostantivi usati ricorda la Lingua catalana. L'importante confine Lombardo-Grigione Oggi transitando sulla Strada statale 402 Valeriana che collega la località Ponte del Passo a Dubino (località Nuova Olonio) un cartello indica, oltre che il cambio di provincia (Como - Sondrio), l'antico confine che nel XVIII secolo delimitava il Ducato di Milano dal dominio dei Grigioni come confine di Stato. Questa linea immaginaria impossibile allora da terminare sul terreno dato il continuo variare del letto del fiume Adda venne stabilita (dopo secolari controversie territoriali) nel 1763 con un decreto dell'Imperatrice Maria Teresa d'Austria allora Duchessa di Milano ed è rappresentata con una retta che ha origine a Dascio e corre in direzione della vetta del Monte Legnone, prosegue lungo la sponda ovest del Lago di Mezzola sino a San Fedelino, si spinge per due chilometri in Valchiavenna costeggiando la sponda destra del fiume Mera per poi risalire in vetta al Monte Berlinghera. La demarcazione utile per il completamento del Catasto Teresiano (in tedesco Mailänder Kataster) non solo risolse il problema della delimitazione terrestre tra i due stati ma andò a sancire importanti diritti di pesca nel lago di Mezzola diviso anch'esso tra il Ducato di Milano passato sotto la corona Austriaca dopo la Guerra di successione spagnola e i Grigioni (dal 1706 al 1797). L'ufficialità di confine tra stati venne meno con l'annessione della Valtellina e del Valchiavennasco alla Repubblica Cisalpina, con l'arretramento sullo spartiacque Italo-Svizzero dei possedimenti dei Grigioni e con la formazione nello stesso anno della Repubblica Elvetica. Oggi la linea è ancora valida per la confinazione catastale del tratto delle Provincie di Como e Sondrio tra i comuni di Sorico, di Dubino e Samolaco. Le opere di difesa militare Tra le opere di genio militare presenti sul territorio suricense si ricordano l'antichissima torre di Olonio e il castello di San Giorgio. La prima, (demolita sino alle fondamenta nel 1523 ed ora del tutto scomparsa) era di origine romana e servì per circa 1500 anni da punto per la riscossione di dazi per gli intensi scambi commerciali sul lago tra la direttrice fluviale del fiume Mera e la Valchiavenna. Il castello di San Giorgio, le cui possenti rovine sono ancora leggibili nell'intrico del bosco sull'omonima collinetta sopra l'abitato di Sorico, risale all'età feudale. I due monumenti insieme al castello del Baradello di Como furono donati alla Chiesa di Como da Federico Barbarossa il 25 ottobre 1167. Nel Pian di Spagna si trova il Forte d'Adda del secolo XVII esempio ben conservato della presenza militare iberica di Filippo II di Spagna. L'impaludamento del Pian di Spagna e le opere di bonifica Nell'estate del 1520 a seguito di forti piogge il fiume Adda fece ingenti danni in Valtellina e non di meno a Sorico. Fino al disastroso evento l'Adda infatti sfociava nel lago di Mezzola e nel corso di una notte la foce del fiume si modificò traslando di 2 km a sud ritrovandosi a sfociare poco a nord dell'attuale Ponte del Passo. L'evento nefasto segnò la fine della Torre di Olonio che da allora sarà ricordato come fortilizio in mezzo all'Adda. Sino al 1520 il fiume Adda era navigabile sino a Dubino in Valtellina ove esiste ancora oggi la Località Porto. L'impaludamento delle circostanti aree agricole fu inevitabile tanto che Sorico conobbe un periodo di lento ed inesorabile declino caratterizzato dalla quasi totale perdita del sostentamento agricolo derivante dalla coltivazione del Piano di Olonio (antico nome del Pian di Spagna). Nella vasta pianura alluvionale si instaurò un microclima che favorì la presenza continua di insalubri paludi malariche venutesi a creare anche per un innalzamento naturale del lago di Como. La vita nella pianura alluvionale era talmente difficile che la vita media era stimata a 21 anni addirittura ancor meno che nelle paludi della Maremma dove la vita media era di 23 anni. Addirittura si stima che durante la presenza militare Spagnola del sec. XVII la malaria abbia fatto più vittime tra i soldati del Forte di Fuentes che durante gli assedi dello stesso. È in questo periodo (sec. XVI - XIX) che sui versanti montani e collinari si trasferirono le genti della pianura fondando i diversi nuclei abitativi nelle aree vicine e sui sentieri per Albonico e Bugiallo incentrando l'agricoltura nella coltivazione dei terrazzamenti sorretti da muri a secco. Nel periodo tardo primaverile ed estivo gli abitanti di Sorico ricorrevano alla transumanzaverso gli alpeggi dell'alta Valchiavenna per sfuggire dalla malaria delle paludi lacustri. La transumanza venne praticata in modo costante sino alla metà degli anni cinquanta del sec. XX. In paese l'evento che coinvolgeva tutta la popolazione veniva chiamato Cargà i Alp (caricare gli alpeggi). Il rientro in paese era fissato per l'ultima settimana di settembre. Tutt'oggi si mantiene ancora uno strettissimo legame con i territori e con gli abitanti di Madesimo e di tutta la Valle Spluga. Ancora oggi molte famiglie Suricensi tramandano in eredità un particolare e plurisecolare diritto di pascolare il bestiame in alta quota nel comune di Madesimo. Dopo l'intervento di rettifica dell'Adda sotto progetto dell'ingegnere Giuseppe Cusi durante gli ultimi anni del Regno Lombardo-Veneto il fiume Adda venne fatto sfociare nel lago non più a Sorico ma sul confine con il comune di Colico. Si attuò così la prima opera di bonifica che permise una razionale gestione delle acque. Ad ultimazione dell'impressionate opera di arginatura e canalizzazione ancora oggi visibile il Pian di Spagna ritornò ad essere pienamente coltivabile e vivibile. I lavori di bonifica continuarono sporadicamente sino al 1915 attuati anche dall'Opera di San Luigi Guanella di Nuova Olonio. Dal 1950 al 1954 con un intervento del ministero dei lavori pubblici all'interno del Pian di Spagna vennero prosciugate e canalizzate le ultime paludi in località La Punta ovvero l'antica foce del fiume Adda prima del 1858. Superstite delle opere di bonifica è il Canale Borgofrancone. Eventi del XX secolo Nella valle del Torrente Sorico, viene installato nel 1905 uno tra i primi impianti idroelettrici del lago di Como composto da due alternatori della Brown, Boveri & Cie e due turbine della Riva Calzoni tecnologicamente avanzati ad inizio novecento prima a servizio civile del paese e poi delle industrie di Colico. Il periodo della prima guerra mondiale scorre senza particolari eventi. Nel 1928 viene fondato il Corpo musicale "Tre Pievi" di Sorico il cui nome è scelto in onore del nobile passato del paese. Nel 1929 il comune di Sorico ingloba il comune di Bugiallo del quale diventa capoluogo. L'8 agosto 1951 il centro storico del paese venne investito da un'alluvione del torrente Sorico. Il disastroso evento provocò una vittima e in poche ore il torrente invase di detriti la chiesa arcipretale di S. Stefano. È doveroso ricordare che il centro del paese ebbe nel corso dei secoli diversi e sconvolgenti avvenimenti alluvionali del torrente Sorico. Esso infatti prima del 1783, anno in cui si pensò bene di deviarlo nell'attuale alveo, scorreva in quello che ora è il canale della Roggia quasi al confine con Gera Lario. Durante la notte del primo settembre 1755 si ebbe il culmine della devastazione di piena del torrente con la semi distruzione del Palazzo Giulini e della chiesa di Sant'Orsola che sorgeva a nord dell'attuale Via Roma. La seconda guerra mondiale Durante le fasi finali della seconda guerra mondiale sulle pendici del monte Berlinghera aveva presidio la 52ª Brigata Garibaldi "Luigi Clerici" comandata da Pier Luigi Bellini delle Stelle sostenuta con l'aiuto di alcune famiglie locali chiamato distaccamento Puecher in ricordo del partigiano Giancarlo Puecher Passavalli. In paese si ricorda la presenza durante la guerra dei Partigiani Angelo Porta, Renato Tettamanti, Aldo Cantoni, Luigi Corbetta, Antonio Ghioldi, Michele Moretti, Giuseppina Tuissi, Alfonso Lissi e Guglielmo Cantoni dal nome di battaglia "Sandrino Menefrego" . Con il messaggio radiofonico "Francesca saluta Gina" la Brigata soggetto di spicco nella Resistenza italiana richiese ed ottenne nella notte del 5 aprile 1945 un massiccio rifornimento aereo Britannico nei pressi dell'alpeggio del Monte Berlinghera. Il materiale paracadutato era 20 mitragliatrici pesanti, trecento Sten, mortai e munizioni. Quindi armata ed equipaggiata, la brigata il 25 aprile del 1945 fermò a Dongo la colonna tedesca nella quale si era aggiunto Benito Mussolini, che venne tratto in arresto. Di quei concitati giorni del '45 in paese si ricordano nei racconti degli anziani curiosi aneddoti incentrati su episodi della Resistenza, sull'Oro di Dongo e sulla visita nel 1945 a Sorico di Winston Churchill che dietro il falso nome di colonnello Waltham venne sul Lago di Como alla ricerca delle lettere e incartamenti avvenuti con Mussolini. Infatti, benché costui fu catturato a Dongo, parte della colonna militare tedesca al comando del capitano Hans Fallmeyer passò per Sorico. L'intera vicenda di questi documenti prenderà il nome di Carteggio Churchill-Mussolini. In molti si ricordano del mitragliamento aereo avvenuto il 14 marzo 1945 contro i piroscafi "Lombardia" (Lunghezza:63,50 mt; Larghezza:12,30 mt; Dislocamento:237 t; Portata Totale: 1000 passeggeri), "Volta" (Lunghezza:54,17 mt;Larghezza:10,86mt; Dislocamento:267 t; Portata Totale:650 passeggeri), "Lariano" (lunghezza:53,86 mt; Larghezza:11,14 mt; Dislocamento:227 t; Portata Totale 650 passeggeri) arenati di prua nel fondale basso e mimetizzati alla foce del fiume Mera in località La Punta: durante la concitata giornata di fine inverno una formazione aerea anglo-americana, tenendosi a debita distanza dalle mitragliatrici del Forte Montecchio Nord di Colico, attaccò i tre natanti; i bersagli sono facili e soprattutto privi di difesa, e i passaggi aerei di mitragliamento furono molteplici, finché i piroscafi non furono completamente avvolti dalle fiamme. Accorsero sul luogo i Vigili del Fuoco volontari di Menaggio e Gravedona, ma nulla si poté fare per salvare le navi il cui incendio duro' tutta la notte. I relitti furono poi rimossi dalla società armatrice "Lariana" solo nel 1947. Altro avvenimento furono i due proiettili sparati per errore in direzione di Sorico il 27 aprile 1945 dai cannoni del Forte Montecchio Nord di Colico. I due colpi di artiglieria vennero sparati da Colico dopo che il forte fu conquistato dai partigiani. L'azione era intimidatoria contro la colonna militare tedesca di Mussolini e comunque non provocò alcun danno in quanto i proiettili esplosero impattando nella valle del torrente. Sorico oggi Oggi Sorico si propone come piccolo centro turistico estivo offrendo assieme a Gera Lario tante possibilità legate agli sport acquatici. Sul territorio comunale non sono presenti industrie e si contano diverse aziende agricole. Il territorio comunale fortunosamente non essendo mai stato oggetto di massicce edificazioni civili e industriali mantiene pressoché intatti gli ambienti naturali ed ecosistemi oggi più che mai tutelati anche con la presenza della Riserva naturale Pian di Spagna - Lago di Mezzola nata dopo la Convenzione di Ramsar e inserita nella relativa Ramsar list. Tale elenco, che comprende 51 zone per un totale di 60.052 ettari, è stato stilato dal Ministero dell'Ambiente., Questa zona umida viene tutelata sostenendo i principi dello sviluppo sostenibile e della conservazione delle biodiversità fornendo ispirazione per un sempre più presente turismo ecologico favorito dall’eccezionalità dei luoghi, attraverso la pratica dell’ospitalità diffusa, della produzione agricola biologica, della visita culturale guidata. Fondamentale per l'economia del posto è il frontalierato verso la Svizzera. Servizi Municipio, nella centrale Piazza Cesare Battisti; Ufficio postale, in Piazza Cesare Battisti; Farmacia, in Piazza Cesare Battisti; Ambulatorio medico in Piazza Cesare Battisti; Sportello bancario in Piazza Cesare Battisti; Scuola materna "Don Antonio Pasini", a Sorico centro; Scuola elementare "Giovanni Paolo II", in località Ponte del Passo; Sede e uffici Riserva Naturale Pian di Spagna - Lago di Mezzola, in Via La Torre; Sorico è parte: della Comunità montana dell'Alto Lario Occidentale; del Distretto Scolastico n. 19 con sede in Dongo; del Tribunale di Como dell'Ufficio Distrettuale delle Imposte Dirette e dell'Ufficio del Registro di Menaggio; della Conservatoria dei Registri Immobiliari e delle Ipoteche di Como; della Stazione dei Carabinieri di Gravedona; della Brigata della Guardia di Finanza di Dongo; della Sezione Circoscrizionale Impiego di Menaggio; della Diocesi di Como, Zona pastorale Tre Pievi; Turismo Il territorio di Sorico, inserito nel circuito turistico del Lago di Como, vanta molteplici attività legate alla ricettività e all'ospitalità. A Sorico centro e nelle frazioni sono presenti 5 esercizi alberghieri a conduzione familiare con 126 posti letto complessivi, 5 campeggi, 1 rifugio a 900 m s.l.m. con 12 posti letto e 14 fra ristoranti e bar. Tradizioni e folclore Festa religiosa cattolica di S. Antonio abate ogni 17 gennaio nella chiesa di San Miro con distribuzione dei pani benedetti. Nel pomeriggio si benedicono i mezzi di trasporto come carri, auto e moto davanti alla chiesa di S.Stefano. Festa religiosa cattolica di San Sebastiano nella frazione Albonico la 2ª domenica di gennaio. Ricorrenza religiosa cattolica Nostra Signora di Lourdes con fiaccolata notturna nel centro storico ogni 11 febbraio davanti alla chiesa arcipretale. Festa di religiosa cattolica di San Biagio ogni I domenica di febbraio nella frazione Dascio con processione sulla sponda del fiume Mera. Marziroo ogni 1º marzo sull'intero territorio comunale. Vespri di San Marco ogni 25 aprile nella chiesa di San Miro.Anticamente si svolgevano le rogazioni e si benedicevano i bachi da seta. Festa religiosa cattolica di San Miro ogni prima domenica di maggio attorno alla chiesa di San Miro. Fiera di San Miro ogni secondo venerdì di maggio nella piazza centrale del paese. Festa religiosa cattolica dedicata alla Madonna di Bugiallo con processione nel centro abitato di Bugiallo ogni II domenica di maggio. Ricorrenza religiosa cattolica del Corpus Domini la prima domenica dopo la Pentecoste. In occasione della solennità del Corpus Domini si porta in processione, nel centro storico di Sorico, racchiusa in un ostensorio sottostante un baldacchino, un'ostia consacrata ed esposta alla pubblica adorazione. È l'unica processione dell'anno liturgico ad essere di precetto, secondo il diritto canonico. "Festa in pineta". Festa con pranzo e giochi nella pineta dei monti di Bugiallo ogni 3ª domenica di luglio. Festa religiosa cattolica dedicata a San Bartolomeo nella chiesetta dei monti sopra Bugiallo ogni 24 agosto. Festa paesana di Albonico ogni penultima settimana di settembre organizzata dagli "Amici di Albonico". Festa religiosa Cattolica dell'Arcangelo Michele alla chiesa di San Miro l'ultima domenica di settembre. Festa "I colori dell'autunno" nel centro di Sorico con mostra prodotti tipici e antiquariato locale. Ogni II domenica di ottobre. Fiera dei Morti ogni 1-2 novembre nel centro storico. Ogni anno avviene la "Fiera dei Morti" con un mercato che si svolge nel centro storico nei giorni commemorativi di Ognissanti e dei defunti il 1º e 2 novembre. La fiera dei morti ha antiche origini: la tradizione di un mercato tardo autunnale che permettesse agli abitanti di Sorico e dintorni di fare provviste di vettovaglie e di bestiame per l'inverno ormai prossimo si perde nel passato. La fiera di Sorico è sicuramente derivata dal mercato che anticamente si svolgeva ad Olonio, il borgo scomparso situato nell'attuale Pian di Spagna. Sorto in un importante crocevia di strade, ad Olonio si sviluppò quasi naturalmente una fiorente attività commerciale, in quanto la situazione logistica favorevole permetteva un costante incontro di merci e di genti. La ratifica ufficiale dell'istituzione di un mercato ad Olonio venne emessa dall'Imperatore Lotario I a favore d'Ilduino, abate di Saint-Denis a Parigi. Con questo documento l'Imperatore concedeva all'abbazia, che aveva ampi possedimenti in alto lago di Como, la facoltà di istituire un mercato in loco Haenohim (Olonio), sul lago di Como in Valtellina. Tutto questo nell'anno 840 per cui la fiera di Sorico ha quasi 1200 anni di istituzione. Il periodo dell'anno in cui svolgere la fiera venne poi stabilito nel 1281 dagli Statuti di Como, che fissavano nel periodo di ognissanti tre giorni di ferie nei quali si potesse svolgere il mercato, al quale erano tenuti ad assistere un console di giustizia ed un ambasciatore eletto dal Podestà di Como. La scomparsa di Olonio, sepolta dai detriti del fiume Adda e dall'innalzamento del lago di Como nel XV secolo, non impedì il perpetuarsi della tradizione del mercato, che dalla primitiva sede, si trasferì in seguito a Sorico. Pur subendo nei secoli dei ridimensionamenti sia di spazi che nei tempi (l'abate G. M. Stampa nel libro Atti del Beato Miro del 1724 riferisce il tentativo dei Conto Giulini di rivitalizzare il mercato portando da due a tre giornate di mercato per incrementare la misera economia del paese), la fiera continua ancora oggi ad essere un punto fermo nel calendario che scandisce la vita di Sorico. In primavera si tiene la fiera detta di "San Miro". Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate ogni domenica successiva al 4 novembre. Festa religiosa cattolica dell'Immacolata concezione ogni 8 dicembre con processione nel centro storico. Festa Patronale cattolica di Santo Stefano ogni 26 dicembre. Fiaccolata notturna sul sentiero per la chiesa di San Miro e veglia di preghiera ogni 31 dicembre. Sorico a tavola Nelle cucine delle case e presso i diversi ristoranti sia nel centro che nelle frazioni del paese si possono gustare i piatti tipici della zona con peculiari varianti della cucina Lariana: polenta uncia, polenta riscaldata con l'aggiunta di formaggio e burro fuso; Pült, una polentina morbida di farina di mais intinta nel latte freddo; polenta taragna; Türtell o Cutizza, pastella di farina di frumento, latte uova e sale soffritta nel burro. A Sorico nel mese di maggio si aggiungono alla pasta i fiori di robinia che la rendono morbida e soavemente profumata; Risotto con pesce persico e lavarello in carpione, Misultin, agoni del Lago di Como, privati delle interiora, salati, essiccati all'aria aperta, poi grigliati e mangiati con la polenta; Cassoeula, secondo piatto a base di verza e maiale; Büseca, ricca variante della Trippa con verdure, pane raffermo e formaggio; Braschèe o Mundee, caldarroste cotte sul fuoco dei camini nelle case: El nustranell, vino realizzato con uva fragola, Clinton (vitigno) e altri vitigni. Oggi non si produce più se non per un consumo domestico. Ogni piatto è un sorprendente connubio con il territorio. Chi si siede a tavola conosce il territorio in quanto: dalla pianura del Pian di Spagna si ottiene il mais, dal lago di Como il pescato, dalla collina il vino nustranell, dai boschi di montagna le castagne e dagli alpeggi il formaggio. Monumenti e luoghi di interesse Chiesa arcipretale plebana di Santo Stefano, quotidianamente aperta con officiazione della s.Messa; Chiesa di San Miro, Santuario che custodisce le spoglie di San Miro; Palazzo Giulini, villa nobiliare al centro del paese ora in stato di rudere; Castello di San Giorgio, rovine del fortilizio sulla collinetta sopra Sorico centro; Oratorio di San Fedele, piccolo oratorio edificato nel luogo del martirio di S. Fedele; Ponte del Passo, ponte stradale sul fiume Mera; Oratorio della Beata Vergine al Fiume, Antica cappella dedicata alla Vergine oggi riconvertita ad abitazione privata; Chiesa di San Giovanni Battista a Bugiallo; Chiesa di San Sebastiano in Albonico; Chiesa di San Biagio in Dascio; Gesiolo Forte d'Adda: L'edificio, adibito oggi ad usi agricoli, sorge nel Pian di Spagna. Durante il XVII e XVIII secolo fu un avamposto militare spagnolo gravitante nel sistema fortilizio del Forte di Fuentes. Torre Nuova: L'edificio, originariamente di base quadrata, è stato costruito con conci lapidei legati con malta aerea. Non esistono documenti certi sulla sua edificazione, ma gli storici concordano che il suo passato utilizzo era punto di controllo o riscossione dei dazi dell'Antica Via Regina, che corre poco più a sud. Negli anni sessanta del XX secolo la torre venne acquistata da privati e ristrutturata; ulteriori locali abitativi sono stati aggiunti perimetralmente alla base. Cultura Persone legate a Sorico Antonio di Lerino, Santo e mistico. Visse per vent'anni a Sorico San Miro, eremita e pellegrino San Fedele di Como, santo martirizzato a Sorico Tolomeo Gallio, cardinale e conte di Sorico Famiglia Giulini in Lombardia Beni Culturali Giorgio Giulini, conte della casata Giulini di Sorico e celebre storiografo di Milano Pier Luigi Bellini delle Stelle, partigiano capo brigata 52ª Brigata Garibaldi "Luigi Clerici" Enti ed associazioni Corpo musicale "Tre Pievi" di Sorico Zone umide italiane della lista di Ramsar Amministrazione Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Bibliografia F. Giannantoni, L'ombra degli americani sulla Resistenza al confine tra Italia e Svizzera, 2007. Mario Longatti, Alberto Rovi, Sorico. Storie di acque, terre e uomini, Sampietro editore Menaggio, 2006. M. FATTARELLI, La sepolta Olonio e la sua pieve alla sommità del lago di Como e in bassa Valtellina, Lecco, Cattaneo, 1986. L. MARAGNANI, Como e dintorni a tavola, Milano, Libreria Meravogli editrice, 1994 Famiglia Giulini in Lombardia Beni Culturali Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ M. LONGATTI, L’incursione in Alto Lario del duca di Rohan..., in “P.S.S.C”, 53, Como 1989, pp. 202 - 206. ^ Giorgio Spini, Storia dell'Età Moderna, vol. 2, Torino, Giulio Einaudi Editore (Piccola Biblioteca Einaudi), 1965, V edizione, pag. 546 ^ Nella villa si era installata una sezione del controspionaggio britannico (Field security service) ^ Zone umide di importanza internazionale Ministero dell'Ambiente ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Sorico
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