Basilica di Santa Maria in Aracoeli
La Basilica di Santa Maria in Aracoeli sorge sul colle del Campidoglio, forse sulle rovine del Tempio di Giunone Moneta. Il nome originario era Santa Maria in Capitolio, come parte del monastero insediato sul colle capitolino, mentre sull'origine del nome attuale, attestato dal 1323, non vi sono che leggende: come quella legata alla visione della madonna con Bambino da parte di Augusto. La prima costruzione risale al VI secolo (con i nuclei della chiesetta di San Biagio del Mercato e dell'Insula Romana). Nel 1250 la proprietà fu concessa ai Francescani, che ristrutturarono la Chiesa conferendole l'attuale aspetto romano-gotico e fecero costruire l'imponente scalinata come voto alla Vergine, per porre fine all'epidemia di peste. Nel 1341 fu laureato poeta Francesco Petrarca e, sempre in quest'edificio, si svolsero i festeggiamenti per la vittoria nella battaglia di Lepanto del 1571. Con l'arrivo dei francesi, nel 1797, la Chiesa fu ridotta a stalla e gran parte delle decorazioni andarono perdute. Con l'Unità d'Italia la proprietà passò allo Stato. L'interno ha tre navate con archi a tutto sesto, un transetto poco sporgente, ed è dotato di tre cappelle absidali terminali. Sono molti i tesori presenti nella chiesa: in controfacciata è esposto il monumento funebre del Cardinale Ludovico d'Albret, opera di Andrea Bregno del 1465; più avanti, è presente un altare con la "Madonna col Bambino" (scuola viterbese del XV secolo). La Chiesa è famosa per il "Santo Bambino", scultura in legno d'ulivo del Getsemani del XV secolo, trafugata nel '94 e sostituita da una copia: secondo tradizione, la statua era dotata di poteri miracolosi.