Via Alessandrina
Il toponimo "Alessandrino", che contraddistingue il quartiere, deriva dall'Acquedotto Alessandrino. La prima sistemazione urbanistica moderna della zona tra il Foro di Nerva e la Colonna Traiana avvenne nel 1570, per opera del Cardinale Michele Bonelli, nipote di Pio V Ghislieri, detto l'Alessandrino. Fu lui a bonificare l'area e renderla edificabile, tracciandovi la via nata dal suo appellativo. Il quartiere, fatto di piccole strade strette, costituiva la maglia del tessuto edilizio compreso tra le pendici del Campidoglio, il muro della Suburra e il Foro Romano. Vi sorgevano case modeste, ma anche edifici di rilievo, come il Palazzetto di Sisto IV, il Conservatorio di Santa Eufemia e il Palazzetto di Flaminio Ponzio. I pianterreni erano occupati da piccoli commerci e botteghe artigiane.