Destinazioni - Comune

Pozzilli

Luogo: Pozzilli (Isernia)
Pozzilli è un comune italiano di 2.402 abitanti della provincia di Isernia in Molise. Fino al 1810 è stato una "frazione" di Venafro (Venafro e riuniti) e fino al 1860 (insieme a Sesto Campano,Venafro,Conca Casale) ha fatto parte di Terra di lavoro(Regno delle due Sicilie). Riveste una grande importanza a livello provinciale grazie alla presenza nel suo territorio comunale di gran parte degli stabilimenti del nucleo industriale di Venafro-Pozzilli. Altro punto di interesse e riferimento è la presenza del "Neuromed", centro ospedaliero di grande importanza nel centro-sud Italia. Il suo nome ricorda quello di Pozzuoli presso Napoli e deriva molto probabilmente dai "puteoli", piccoli pozzi di accesso all'acquedotto augusteo che attraversava il territorio comunale.Invece,secondo alcuni "puteoli" deriverebbe da "pozzanghere maleodoranti",con una maggiore somiglianza a Pozzuoli. Punto di riferimento dell'area è Venafro, che si trova 3 km a sud ovest anche se a causa di una forte urbanizzazione i due comuni possono ritenersi quasi unificati. Geografia fisica Il comune sorge nella valle del Volturno,tra la catena montuosa della Mainarde a nordest ed il massiccio del Matese a sud est,in un pianoro alluvionale di torrenti come La Rava ed il Ravigone. Il territorio comprende foreste di pini e querce, mentre le colline circostanti sono coperte di vigne e di oliveti. Dalle colline di Pozzilli si possono vedere chiaramente ad est Capriati a Volturno e Prata Sannita e lungo la media valle del Volturno si arriva a scorgere a sud est Sesto Campano, a destra, e più in lontananza, Vairano Patenora, verso sinistra. Storia Fino al 1810 la sua storia rientra in quella di Venafro di cui Pozzilli era "frazione". I resti rinvenuti testimoniano la frequentazione umana in epoca preistorica. In località Camerelle, presso il passaggio a livello ferroviario, venne rinvenuta negli anni settanta una necropoli sannitica. In epoca romana il territorio era attraversato dall'acquedotto romano di Venafro. Alla fine del XVIII secolo vi venne rinvenuta nella località Triverno la "Tavola acquaria", un'epigrafe datata al 26 a.C. sotto Augusto, che riportava le regole per la manutenzione dell'acquedotto e la distribuzione delle sue acque. Il territorio comunale appartenne i al longobardo ducato di Benevento. La frazionei Santa Maria Oliveto sarebbe stato fondata nell'839 ad opera di coloni provenienti dalla zona di Sulmona che vi furono insediati dall'abbazia di San Vincenzo al Volturno intorno ad una chiesa dedicata a San Lorenzo In epoca normanna nella località di "Arcora", ai piedi del monte Stingone, ad est del capoluogo comunale, sorse uno dei piccoli insediamenti benedettini che segnavano il percorso tra le grandi abbazie di Montecassino e di San Vincenzo al Volturno: vi si conservano alcuni archi di un antico edificio che hanno dato il nome alla località. Il territorio comunale apparteneva nel 1234 al feudatario Ruggiero Galluccio al quale venne successivamente usurpato da un certo Gualtiero D’Aversa. Nel XVI secolo fu in possesso della famiglia dei Pandone di Venafro, e passò quindi ai Gaetani.Nel XVII secolo il suo nome entra nella storia in quanto una bolla pontificia di Innocenzo X del 1646 scrive diPozzilli("Li pozzilli"). Nel 1811 venne istituito il distretto di Piedimonte d'Alife[1], nel quale andavano a ricadere il circondario di Venafro ed il territorio di Colli distaccati dal distretto di Sora. Fino a questa data Pozzilli è stata una frazione del comune di Venafro (che era anche sede di circondario)insieme a Filignano, Conca Casale, Ceppagna e Sesto Campano(Venafro e riuniti). Con l'occupazione garibaldina e l'annessione al Regno di Sardegna del 1860 il distretto di Piedimonte ed il circondario di Venafro furono soppressi. Santa Maria Oliveto invece era a sé stante, "possedimento" di Montecassino, e passò al comune di Pozzilli come frazione solo poco prima dell'unità d'Italia con regio decreto di Ferdinando II di Napoli, Re delle Due Sicilie. Durante la seconda guerra mondiale, tra l'autunno del 1943 e la primavera del 1944 il territorio di Pozzilli fu teatro di aspri combattimenti fra i Tedeschi asserragliati sui monti a nord-ovest del fiume Volturno e gli Alleati schierati a sud-est, lungo la riva sinistra del fiume, subendo danni in particolare per le rappresaglie tedesche. Dopo la ricostruzione postbellica, negli anni sessanta e settanta subì un notevole decremento di popolazione a causa dell'emigrazione all'estero e in Nord Italia. Il fenomeno si è invertito a partire dagli anni ottanta a seguito dell'installazione di industrie nel territorio ("Nucleo industriale di Pozzilli e Venafro", che comprende tra le altre un ramo non alimentare della Unilever) o a breve distanza (Cassino). Nella primavera del 1984 ha subito i danni del terremoto con epicentro nella Valle di Comino (FR). Grande importanza nell'economia comunale ha avuto a partire dal 1991 il polo ospedaliero (Pozzilli centro) e il centro di ricerca medica (Camerelle) dell'IRCCS Neuromed. Dal 1994, insieme ad altri 338 soci, fa parte dell'"Associazione nazionale Città dell'olio" (ANCO). Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Dialetto Il dialetto di Pozzilli si avvicina molto a quello campano (una via di mezzo tra il campano e il molisano, in realtà). Fino all'unità d'Italia, questo centro e quelli di Venafro, di Conca Casale e di Sesto Campano facevano parte della provincia di Terra di Lavoro. Per questo motivo il loro dialetto, le loro tradizioni ed i loro usi e costumi sono molto più vicini alla Campania che al Molise. Esplorando il lessico troviamo elementi linguistici che riconducono inequivocabilmente al dialetto campano: ngòppa = sopra, iàmm' = andiamo, n'sciun'= nessuno, cìènt' = cento, viènt' = vento, eccetera. Cambiamenti ci sono invece per quanto riguarda gli articoli: a Venafro si usa "i" (ad es. i cuan' = il cane, i scium' = il fiume), a Pozzilli "gl'" (gl' cuan' = il cane, gl' scium' = il fiume). I dialetti dei paesi sulla riva destra del fiume Volturno (come Pozzilli, Santa Maria Oliveto, Roccaravindola) assomigliano molto più tra loro che non a quelli sulla riva sinistra (come Monteroduni e Macchia D'Isernia): qui (inoltre) "i" e "gl'" diventano "ru" (ru can' , ru scium' ). Sesto Campano, come evidenziato nell'aggettivo, si accosta ancora di più alla confinante Campania per gli usi e costumi e per le inflessioni dialettali. Geografia antropica Frazioni Nel territorio comunale - oltre Pozzilli centro-sono presenti diverse frazioni abitate come Santa Maria Oliveto, Triverno-Camerelle, Collegrotte e Leone, mentre altre come Ciannalone,Vettese e Demanio sono in abbandono. Il nucleo abitato principale di Pozzilli si colloca lungo il torrente Rava a 3 km o poco più da Venafro,verso nord, negli ultimi anni grazie ad una urbanizzazione della zona il paese si sta congiungendo con la vicinissima Venafro. Verso est, sulla riva destra del fiume Volturno, ad una distanza di 4 km dal centro abitato, sorgono delle sorgenti di acqua sulfurea (Z'lfatara), note già in epoca romana e da alcuni anni area protetta (ma da tempo abbandonata) gestita dal WWF. Nella pianura ad oriente (tra il centro di Pozzilli e quello di Santa Maria Oliveto) a circa 2,5 km dal capoluogo comunale, si trovano le due frazioni di Camerelle e Triverno, ormai unificate con circa 350 abitanti. Collegrotte (circa 15 abitanti), verso sud ovest, si trova a 460 m s.l.m. e Leone (poche decine di abitanti), verso ovest, sulla sponda sinistra della Val di Rava, su un poggio a 500 m s.l.m. al confine con Casalcassinese nel Lazio. Santa Maria Oliveto Santa Maria Oliveto si trova a circa 5 km ad est dal centro di Pozzilli, a 378 m s.l.m. affacciata sulla piana di Venafro a sud, in vista delle cime degli Aurunci verso sud ovest. Gli abitanti, un tempo molto numerosi, oggi si attestano intorno alle 250 unità. Questo paesetto risulta essere di origini molto antiche e la sua costruzione si fa risalite intorno all'anno mille. A testimonianza di ciò è possibile notare come il borgo antico sia cinto da mura e da tredici torri difensive. Ancora oggi è visibile ciò che rimane del piccolo castello e ad oriente è presente la piccola porta urbana denominata dagli abitanti "Portella".In località Santa Lucia sono tuttora presenti resti dell'acquedotto augusteo che dalle sorgenti del Volturno presso Rocchetta incanalava l'acqua per Venafro. All'interno del borgo in piazza Seggio si trova la piccola chiesa di San Lorenzo Martire, patrono del paese. Nella chiesa è possibile visitare l'abside medioevale rappresentante i dodici apostoli con Gesù, alcuni affreschi di poco pregio e la pregiata statua lignea di San Lorenzo ricavata da legno di noce. Fuori dall'antico borgo è presente la chiesetta di Santa Maria delle Grazie dove è conservata la statua della Vergine. Il paese è circondato da boschi e oliveti. Presenta un clima gradevole ed è piacevole trascorrervi le giornate soprattutto in estate. La principale festa del paese si svolge il 9 e il 10 agosto quando si festeggiano Sant'Antonio di Padova e il patrono San Lorenzo Martire con messe e processioni accompagnate dalla banda musicale, oltre che i classici spettacoli ludici serali. Amministrazione Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2013. ^ La notizia è riportata nel Chronicon volturnensis redatto nell'abbazia di San Vincenzo al Volturno nel 1130. Nella frazione si conservano i resti di un castello. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012. Bibliografia Marazzi F., San Vincenzo al Volturno. Cultura, Istituzioni, Economia; Monteroduni (Isernia) Ediz. Cep per l'Abbazia di Montecassino 1996; pag.42 Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Pozzilli
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