Destinazioni - Comune
Palazzago
Luogo:
Palazzago (Bergamo)
Palazzago (Palasàch o Palassàgh in dialetto bergamasco) è un comune italiano situato nell'Almennese ed all'imbocco della Valle San Martino che dista circa 16 chilometri dal capoluogo in direzione Nord-Ovest.
Il comune ha una superficie di 13,98 km², una densità di 278,76 ab/km², 4.249 abitanti e un'altezza media di 407 m s.l.m. È attraversato dal corso del torrente Borgogna.
Il paese si caratterizza per i numerosi nuclei abitati che punteggiano il suo vasto territorio: oltre al capoluogo, si trovano le contrade di Precornelli, Ca' Quarengo, Prato Marone, Acqua, Burligo, Alborghetto, Grumello, Collepedrino, Brocchione, Salvano e Montebello. Più spostate dal capoluogo si trovano le frazioni di Beita, Secchia, San Sosimo, Pelosello, Brughiera, Belvedere e Gromlongo.
Storia
La prima vera opera di urbanizzazione fu opera dei Romani, i quali sfruttarono la posizione strategica del paese, posto nei pressi di un’importante strada militare che collegava Bergamo a Como, parte terminale di quella che univa il Friuli con le regioni retiche.
Il territorio era inserito in un’area militarmente turbolenta ed allo stesso tempo di vitale importanza per Roma in quanto crocevia militare e commerciale verso l’Europa.
La presenza militare romana inevitabilmente indusse attorno a sé l’aggregazione di comunità indigene e allogene.
Successivamente fu soggetto alla dominazione dei Longobardi, i quali inserirono la zona nel ducato di Bergamo. Spesso il borgo veniva identificato con il nome di Lemine, toponimo indicante una zona delimitata ad oriente dalla sponda occidentale del Brembo, a settentrione dall’attuale Val Taleggio ad occidente da una linea arretrata della sponda orientale dell’Adda e a meridione dal territorio di Brembate Sopra.
Il toponimo deriva dal vocabolo palatius, traslato successivamente in palatiacus sino alla dominazione basso medievale di palazzagum.
I secoli del periodo medievale furono abbastanza problematici per il borgo, che si trovò al centro di numerose dispute tra guelfi e ghibellini.
A tal riguardo vennero fatti erigere numerosi edifici fortificati utilizzati per scopi difensivi, anche se dopo numerose battaglie il potere finì ai Visconti di Milano che decisero la distruzione di ogni costruzione adibita a funzioni belliche.
Tuttavia perché nel paese ritorni la tranquillità bisogna aspettare l’arrivo della Repubblica di Venezia che, nel corso del XV secolo, pose fine alle ostilità.
Al termine della dominazione veneta il paese venne inserito nel Regno Lombardo-Veneto, gestito dagli austriaci. Ed è contro questi ultimi che gli abitanti del paese si sollevarono, in quella che è ricordata come la guerriglia di Palazzago che, nel 1849, vide protagonisti Carlo Agazzi e Federico Alborghetti. Questi, con pochi mezzi riuscirono a tenere impegnate le forze imperiali per più di due mesi, dopodiché dovettero cedere. Era il preludio dei moti rivoluzionari che avrebbero portato all'unità d'Italia, avvenuta nel 1859.
Palazzago è stato da sempre legato all'agricoltura, con la produzione di uva, vino, miele, castagne e legname. Un tempo erano sviluppate anche alcune attività artigianali tra cui la produzione delle pietre coti e l'industria tessile, con la presenza di due filande.
Arte
Molto importante è la chiesa di San Giovanni Battista, costruita a partire dal XV secolo e che si caratterizza per la sua imponenza. Tra i dipinti, la splendida pala dell'Assunta, eseguita da Giovan Battista Moroni e altre tele di Abramo Spinelli e Giovanni Scaramuzza. Decisamente da segnalare è la cosiddetta "cappella del diavolo", estremamente suggestiva sul cui soffitto è rappresentato appunto Satana. Il campanile della chiesa, alto quasi cinquanta metri, risale al XIV secolo e fu ricavato da una torre difensiva. Ospita un concerto campanario di 8 campane in tonalità Si bemolle maggiore fuse dal fonditore Giorgio Pruneri di Grosio in Valtellina (SO) nel 1902. Le due campane maggiori, più recenti ma non per questo di minore importanza, sono state reintegrate nel 1954 dalla fonderia G. B. De Poli di Udine a seguito della requisizione bellica del 1943. Sempre nella chiesa, è presente un organo Serassi di raro pregio, costruito nel 1851 e arrecante numero Opus 608, tuttora funzionante e usato.
Degna di nota è anche la chiesa parrocchiale di Gromlongo (una delle frazioni di Palazzago), dedicata ai Santi Rocco e Sebastiano. Risalente al XVII secolo, si caratterizza per la splendida facciata in pietra arenaria riccamente scolpita e adornata con statue di Antonio Maria Pirovano nel 1731 e per la cupola piramidale che caratterizza il campanile, il quale ospita 5 campane in tonalità Sol bemolle maggiore fuse da Angelo Ottolina di Bergamo nel 1947.
Sempre in ambito religioso merita menzione la chiesa parrocchiale di Burligo che, dedicata a San Carlo Borromeo, custodisce opere di buon pregio, tra cui spiccano quelle di Gian Paolo Cavagna.
Infine è presente anche la villa Belvedere che, posta nell'omonima località, è dotata un grande giardino molto curato.
Viabilità e trasporti
Il comune di Palazzago è attraversato, nella parte meridionale, dalla SS 342, nota come "Briantea" che collega la città di Bergamo con Lecco.
Amministrazione
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Note
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 468.
^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
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