La Transumanza è Patrimonio Culturale UNESCO
La transumanza è ufficilamente Patrimonio Culturale Immateriale dell'UNESCO. Una vittoria anche per l'Italia: approvata la candidatura tutta mediterranea proposta dal nostro Paese assieme ad Austria e Grecia.
La transumanza è un rito e una tradizione del lavoro umano ancestrale, che rimanda al momdo pastorale e patriarcale scandito dalla migrazione stagionale del bestiame lungo i tratturi, verso condizioni climatiche migliori.
Riconosciuta all'unanimità Patrimonio Culturale umano, da oggi la transumanza è parte dei beni immateriali tutelati dall'UNESCO.
Doppio successo per il nostro Paese, tra i promotori dell'iniziativa assieme a Grecia e Austria, che con questo importante riconoscimento può vantare il primato di iscrizioni in ambito rurale e agroalimentare, superando Turchia e Belgio.
Il riconoscimento riguarda tutta l'Italia, dalle Alpi alla Puglia, attraverso luoghi e comunità simbolo della transumanza, come i comuni di Amatrice (Rieti) da dove è partita la candidatura subito dopo il devastante terremoto, Frosolone (Isernia), Pescocostanzo e Anversa degli Abruzzi in provincia dell'Aquila, Lacedonia in Alta Irpinia in Campania, San Marco in Lamis e Volturara Appula (Foggia), insieme ad alcuni territori della Lombardia, del Trentino Alto-Adige e della Basilicata.
I pastori transumanti, come sottolinea il dossier di candidatura, hanno una conoscenza e un rispetto profondo dell'ambiente, dell'equilibrio ecologico tra uomo e natura e dei cambiamenti climatici, secondo uno dei metodi di allevamento più sostenibili ed efficienti al mondo.
Per l'Italia è il decimo riconoscimento UNESCO, un primato mondiale dei patrimoni nazionali censiti in ambito agroalimentare, dopo la Dieta Mediterranea, la Vite di Pantelleria, la Pizza Napoletana, i Muretti a Secco e il territorio vitivinicolo delle Langhe.
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