Bacco in Frac: il Brunello di Montalcino
Il vino è la prima magia che l’uomo produsse lavorando i frutti che coltivava. La vite, già esistente prima della nascita dell’Uomo, è la pianta usata per creare il primo meraviglioso giardino. I declivi collinari popolati dagli oliveti e i terrazzamenti coltivati a vigna, infatti, costituiscono i due paesaggi naturali più belli e antichi. E l’olio e il vino sono i due elisir che non possono mancare sulla “tavola mediterranea”.
Scegliamo oggi il Brunello di Montalcino e la meravigliosa campagna senese, dove questo è prodotto, per dirvi dell’icona Made in Italy del nettare di Bacco più famoso al mondo. Su qualche centinaio di ettari sorgono i suoi vigneti, allevati a cordone speronato, un insieme di “branche” orizzontali sulle quali vengono lasciati speroni corti a due, tre gemme.
Dal 1998 il pregiato vino toscano, ottenuto esclusivamente da vitigni Sangiovese (che a Montalcino storicamente è chiamato Brunello) e da uve prodotte presso il Comune di Montalcino, è tutelato dalla denominazione di origine controllata e garantita (DOCG).
La prima vinificazione e il primo imbottigliamento a nome Brunello risale alla prima metà dell’ottocento, quando Ferruccio Biondi decide di selezionare e lavorare esclusivamente uve Sangiovese. Nel 1870 nasce la prima etichetta a nome Brunello e da subito il vino, il rosso granato caratterizzato da una potente e unica delicatezza, si afferma nel mercato nazionale e d’oltralpe. Colore concentrato e accattivante, odore notevolmente elegante ricco di profumi fruttati e speziati, gusto persistente che non abbandona e non tradisce i palati più esigenti hanno contribuito a divulgare nel tempo la suggestione quasi fiabesca della solenne Natura che colora il Bel Paese.
Il Brunello di Montalcino DOCG è immesso nel mercato con un invecchiamento minimo di cinque anni, dopo un affinamento minimo di due anni in barrique di rovere. E’ proprio questa una delle caratteristiche pregiate del vino senese, quella cioè di conservare e a volte guadagnare bouquet anche dopo decenni d’invecchiamento. Il Brunello si accompagna bene a pietanze strutturate, come secondi a base di carne e selvaggina, o antipasti a base di formaggi robusti e stagionati ed è confezionato esclusivamente in bottiglie bordolesi.
I prezzi: una bordolese DOCG da 750cc ha un prezzo minimo di 22 Euro mentre una “Riserva” può arrivare, nel caso di lungo invecchiamento, anche a qualche decina di migliaia di euro. Come tutti i raffinati prodotti del Made in Italy il Brunello è mediocremente imitato e negli anni passati ingenti quantità di “falsi” sono state scoperte e sequestrate.
Ottimo vino per meditare, bevendo il Brunello attorno a una tavola imbandita prende pian piano corpo una certa empatia fra i commensali, abbassando diffidenze e imbiancando i pensieri, creando cioè quel capolavoro di assonanze umane che poi altro non sono che una delle prime caratteristiche della Dieta Mediterranea: la convivialità.
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