Cinecittà

Cinecittà è il complesso di teatri di posa di fama internazionale, situati lungo la Via Tuscolana, che rappresentano il vertice dell'industria cinematografica italiana e televisiva italiana (oltre 3000 film, 47 dei quali vincitori del Premio Oscar). La storia di Cinecittà comincia durante il fascismo, con la legge che tendeva a incentivare le produzioni nazionali (Legge Alfieri): nel 1934 nacque la prima "Direzione Generale della Cinematografia", a scopi propagandistici ma volta anche alla promozione del cinema italiano all'estero ("Scipione l'Africano", di Carmine Gallone). Gli studi di Cinecittà, con a capo Carlo Roncoroni, rientravano nel progetto di costituzione dell'Ente Nazionale Industrie Cinematografiche (ENIC). I primi dodici teatri di posa - cui si affiancavano officine di sviluppo, stampa, montaggio e la sede dell'Istituto Luce - si devono all'opera dell'architetto Gino Peressutti. La vera svolta di Cinecittà si ebbe negli anni '59, con le prime produzioni americane: "Quo vadis?", di Mervyn LeRoy, "Ben Hur", di William Wyler, e molti altri colossal dell'epoca. Il successo delle produzioni americane incise profondamente sulla società romana di quegli anni, sia sotto l'aspetto culturale che economico: "La dolce vita" è il film simbolo di questa evoluzione, perfettamente narrata da registi quali Luchino Visconti Federico Fellini. Il declino di Cinecittà ha inizio già un decennio dopo, con l'avanzare della televisione. Nel 1978 l'Istituto Luce a Piazza Cinecittà vengono ceduti al Comune di Roma. Negli ultimi anni, gli studi di Cinecittà hanno ospitato i set di alcune grosse produzioni americane: "Il Padrino Parte III", di Francis Ford Coppola, "Il paziente inglese", di Anthony Minghella, "Gangs of New York", di Martin Scorsese, "La passione di Cristo", di Mel Gibson. Fanno parte del complesso diverse strutture per la post produzione e laboratori per l'allestimento delle strutture sceniche.

Info:

Da mercoledì a lunedì dalle  9:30 alle 19:00