Il monumentale edificio funebre voluto dall'imperatore Augusto, l'Augusteo, si sviluppava su sette anelli concentrici culminanti in una cupola sulla quale, all’uso etrusco, si estendeva una selva di cipressi e in cima la statua bronzea del proprietario. Nella costruzione Augusto si ispirò anche alla tomba ellenistica di Alessandro Magno e al Mausoleo di Alicarnasso. Davanti all’ingresso del Mausoleo due pilastri con affisse le tavole bronzee con l’autobiografia ufficiale dell’imperatore, Res gestae Divi Augusti, la cui copia era incisa sul Tempio di Augusto e di Roma, ad Ankara, e in edifici di altre province romane. I due obelischi in granito portati dall’Egitto per ornare l’ingresso sono stati riutilizzati e si trovano oggi in Piazza del Quirinale e in quella dell’Esquilino. Nel XII secolo il Mausoleo di Augusto fu trasformato in roccaforte dai Colonna, poi in giardino e vigna, anfiteatro, sala da concerti (Anfiteatro Correa), fino a tornare alla sua natura originaria solo negli anni ’30, per volere di Mussolini. Un grande progetto di restauro si prefigge il pieno recupero del monumento e la creazione di un percorso interno con proiezioni sulla storia di Roma.