Luogo - Area Archeologica

Sito archeologico dell'antica Tindari

Luogo: Via Monsignor Pullano, 60, Patti (Messina)

Tìndari, frazione di Patti (ME), conserva in buono stato i resti dell'antica città greco-romana. I primi scavi si datano al 1838-1839, poi ripresi tra il 1960 e il 1964 dalla Soprintendenza Archeologica di Siracusa e negli anni '90 da quella di Messina. L'impianto urbanistico, risalente all'epoca della fondazione della città, presentava un tracciato regolare a scacchiera, articolato su tre decumani principali che s'incrociavano ad angolo retto con strade secondarie in pendenza, al di sotto delle quali correva il sistema fognario della città. Il decumano magno era costeggiato dal teatro e dall'agorà, oltre la quale, nella zona in cui oggi sorge il Santuario della Madonna Nera, si trovava l'acropoli. I resti visibili delle mura di cinta si riferiscono a una ricostruzione del III secolo a.C., mentre la cinta originaria, a doppia cortina in opera quadrata di arenaria, si sviluppava per una lunghezza di circa 3 km. La porta principale, sul lato sud-occidentale, era fiancheggiata da due torri. Il teatro venne costruito in forme greche alla fine del IV secolo a.C., e rimaneggiato in epoca romana per i giochi dell'anfiteatro. Era appoggiato alla naturale conformazione della collina, nella quale furono scavate le gradinate della cavea, che doveva raggiungere una capienza di circa 3000 posti. In età romana vi si aggiunse un portico in opera laterizia e la ricostruzione della scena. Dal 1956 vi ha sede un festival artistico di danza, musica, e recitazione. Nell'area urbana si conserva un isolato intero romano. Sul decumano inferiore si aprivano sei tabernae, ambienti per il commercio, dotate di retrobottega. Su queste, poggiava un'ampia domus con peristilio a dodici colonne con capitelli dorici e un salone.

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