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Il Cioccolato di Modica entra nell'élite dei prodotti IGP

Scritto da Redazione , 16/10/18

Entra nel must dei prodotti IGP il cioccolato di Modica, il primo ad essere riconosciuto in Europa e iscritto nel registro europeo delle denominazioni di origine protetta e delle indicazioni geografiche protette.

Famosa per il suo Barocco, il più grande centro della Val di Noto, a Modica potremmo trovare probabilmente "gli ultimi aztechi", questo per via dell'antica tradizione cioccolatiera a cui è valsa la qualifica di Indicazione Geografica Protetta.

Il paese in provincia di Ragusa, oltre a essere conosciuto perché casa natale del Premio Nobel Salvatore Quasimodo, lo è per il Cioccolato di Modica, noto per il suo aspetto bruno con leggere striature ambrate e per il suo luccichio, quasi a somigliare a un'antica pietra preziosa.

Leggerezza e friabilità si scoprono al palato e sono le caratteristiche peculiari del prodotto, frutto di una lavorazione "a freddo" che richiede ancora l'uso di particolari e antichi utensili, tra i motivi che lo rendono unico e che l'hanno visto guadagnarsi il prestigioso titolo.  

 

La lavorazione e il marchio IGP

L'artigianalità della sua manifattura e la semplicità dei suoi ingredienti, fanno del Cioccolato di Modica un prodotto eccellente. Senza aggiunta di ulteriore burro di cacao oltre a quello già contenuto nel seme, il suo unico ingrediente aggiuntivo è lo zucchero e, a piacimento, qualche spezia. Tra le caratteristiche, queste, che gli valgono la denominazione IGP.

Dopo aver macinato la fava di cacao tostata fino a ottenere un composto denso, una sorta di panetto solido chiamato "massa di cacao", si lavora insieme allo zucchero a bagnomaria, a temperature controllate che non superano i 40/45 gradi. Lavorazione che permette anche il mantenimento del profumo originario del chicco di cacao. Peculiarità principale del prodotto è il trattamento a freddo che non prevede la fase di concaggio, ovvero quella che permette al cioccolato di diventare fluido e omogeneo.  

La massa di cacao viene lavorata nel "metate", una pietra ricurva usata dagli aztechi (a Modica alcuni utilizzano la pietra lavica) e stesa successivamente con il mattarello, anche questo in pietra, che cambia dimensione in base alle diverse fasi di lavorazione. Una volta pronto, il composto di cacao e zucchero viene distribuito in formine di alluminio per poi essere lasciato solidificare.

Origini e leggende del cioccolato modicano

Si narra che le radici di questo prezioso cioccolato affondino nell'America Latina - precisamente nell'antico Messico - tra il IV e il VI secolo -. Gli aztechi, infatti, credevano che la pianta di cacao fosse un dono del dio Quetzalcoatl, attribuendo al cioccolato una natura divina. Le sue proprietà energetiche e curative facevano della fava di cacao un vero e proprio bene prezioso, che veniva anche utilizzato come moneta di scambio, riservata ai più ricchi.

Un'altra leggenda racconta invece di una principessa rimasta a sorvegliare un enorme tesoro segreto al posto del suo amato partito in guerra. La giovane donna pagò con la vita la protezione del patrimonio perché venne uccisa dai nemici rifiutandosi di rivelarne il nascondiglio. Dal suo sangue nacque così la pianta di cacao, con le sue fave amare e al tempo stesso forti e virtuose, come la tenacia della fanciulla.

Furono poi i conquistadores spagnoli a importare, intorno al secondo decennio del XVI secolo, i primi chicchi di cacao in Europa, arrivando nel tempo anche a Modica, all'epoca Contea assai ricca, il feudo più grande dell'isola e del sud Italia. Fu quindi sotto la dinastia degli Aragona di Spagna che la città di Modica ereditò l'ancestrale ricetta della cioccolata, realizzata ancora secondo l'antica tradizione azteca.

Le tacche che ancora troviamo su tutte le barrette di cioccolato, hanno anch'esse origini ancestrali: anticamente infatti la cioccolata si beveva soltanto e ogni tacca rappresentava la porzione ideale per preparare una tazza di cioccolata.

 

Produzione cioccolato artigianale e proprietà benefiche

Una tradizione, quella del cioccolato modicano, radicata nel rito e nella festa, nei frutti della terra, nella mandorla, negli agrumi, nei ricettari arabi e spagnoli. A Modica si custodiscono ancora i segreti della Corte di Spagna, degli aztechi di Montezuma. Anche il lavoro nelle piantagioni è rimasto uguale a quello degli agli anni '30.

 

Il cioccolato siciliano con la sua produzione artigianale ha casa nell'Antica Dolceria Bonajuto. Famiglia di artigiani dolcieri da sei generazioni, è la più antica fabbrica di cioccolato in Sicilia che mantiene ancora la produzione del cioccolato artigianale.

Da sempre conosciuto per le sue virtù energetiche, afrodisiache e addirittura terapeutiche, questo cioccolato viene consigliato, in piccole dosi, per il miglioramento della circolazione arteriosa. Mentre l'involucro del cioccolato a Modica veniva utilizzato anticamente per curare raffreddori e bronchiti poggiando l'incarto sul petto del malato, ritenendone benefici gli effluvi. Anche questo un antico rimedio naturale che ancora oggi si pratica in alcune delle campagne circostanti.

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