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Ivano-Fracena

Luogo: Ivano-Fracena (Trento)
Ivano-Fracena (Castèlo de Ivàn in dialetto trentino) è un comune italiano di 343 abitanti della provincia di Trento. Qui ha sede il famoso Castel Ivano, che ha origini antichissime. Si tratta di un comune sparso costituito da diverse località abitate, a cominciare dalle due che gli danno il nome e che sono entrambi sedi comunali. Storia Medioevo Le due frazioni di Ivano e Fracena sorsero in epoca non precisata vicino all'imponente mole del castello che fu all'origine della loro esistenza. Si tratta di due insediamenti medievali, sorti come "arimannie" del castello. Ciò significa che nel Medioevo, in epoca imprecisata, i signori di Ivano concessero in godimento terre da coltivare agli uomini liberi e armati, detti "arimanni" nell'antico diritto germanico e longobardo. Essi (gli arimanni) avevano l'obbligo di prestare servizio militare a difesa del castello. Le terre da coltivare costituivano la paga per il loro servizio. Il castello fu dunque la matrice storica delle due frazioni e ne determinò la localizzazione. Età moderna La giurisdizione sul castello di Ivano fu concessa nel 1496 dall'imperatore Massimiliano I alla casata nobiliare dei Wolchenstein di Rodenegg, che la ressero fino alla vigilia della Prima guerra mondiale. Il castello era retto da un capitano nominato dai Rodenegg. Assieme alla vicina comunità di Grigno, la castellania di Ivano promosse la penetrazione e secolari vertenze per il possesso e la giurisdizione di alcuni territori oltre il Brenta, ovvero la piana di Marcesina e il monte Frizzon, sull'altipiano di Asiago. Tali contese si conclusero nel 1751 con l'accordo sui confini tra la Repubblica di Venezia e il Tirolo e con l'apposizione, nel corso dell'anno successivo, dei cippi ancora oggi visibili. Questa linea dei termini divenne, dopo il 1866 e fino al 1919, il confine tra Italia e Austria e oggi separa in questa area le province di Trento e Vicenza. XX secolo La parte più antica di Ivano sorse molto vicino al castello, in una piccola depressione dietro lo stesso, quasi nascosta dalla sua vistosa presenza. In seguito la frazione venne modificata da una serie di interventi che ne alterarono le caratteristiche originali. Agli inizi del Novecento furono costruiti degli edifici isolati rivolti verso la piazza e Campo del Lago. In seguito vennero costruiti altri edifici ed ora la frazione non assomiglia più al primitivo nucleo abitato costituito dalle cosiddette "Case vece". Fracena, invece, sorse in una zona più aperta ed esposta, in una conca naturale ai piedi di un'antica falda di frana del monte Lefre. Gli edifici più antichi erano situati lungo la strada che taglia longitudinalmente la frazione ed erano rivolti di solito verso la valle. Gli antichi abitanti di Fracena, più di quelli di Ivano, erano dediti all'agricoltura e allo sfruttamento dei fondi. Per quanto riguarda la viabilità si può ricordare che un'antica strada, provenendo da Ospedaletto, saliva verso il colle di San Vendemiano, passava a valle della chiesetta, attraversava i due centri abitati e, controllata dal castello, proseguiva verso Strigno. Dopo la prima guerra mondiale tra le due frazioni furono costruiti, equidistanti dai due nuclei abitati, l'edificio scolastico (ora municipio) e la chiesa. Le due frazioni erano unite dalla vecchia strada denominata Caboeri, quella che passa a valle del cimitero. L'attuale strada fu costruita dopo la guerra del 1914-18, quando venne costruito l'edificio scolastico e la chiesa. Amministrazione Evoluzione demografica Abitanti censiti Toponomastica Anticamente ci furono delle infiltrazioni slave nella Valsugana orientale e lasciarono qualche traccia anche nella toponomastica. Ivano, in lingua serbocroata, significa Giovanni. Non sono rari i nomi di nuclei abitati che presero il nome dal santo titolare della chiesa (nel nostro caso da S. Giovanni Battista). Il nome "Ivano" è abbastanza antico; lo si trova in documenti risalenti anche al XII secolo. Il nome "Fracena" probabilmente deriva dal latino fractus (rotto, spezzato...): a "fracta" (femminile di "fractus") fu aggiunto il suffisso "ena", aggiunta comune a molti nomi locali dell'area feltrina e valsuganotta. Terra fracta significava terra dissodata: "Fratta" equivaleva a campo dissodato di recente con molta fatica (anche radura ottenuta con il taglio del bosco). In questo caso Fracena significherebbe "terra dissodata con fatica e resa coltivabile". Un'altra interpretazione fa derivare il nome Fracena dal latino fracta, ma applica il termine non alla terra, bensì alla roccia (roccia rotta, spezzata). In questo caso Fracena significherebbe "luogo della frana". In dialetto Ivano era detto "Ivan" e i suoi abitanti "Vanati". Fracena era detto "Frazena" e i suoi abitanti "Frazenati". Note ^ Secondo quanto si legge nello stesso statuto comunale, nessuna delle due frazioni ha il ruolo di capoluogo in quanto lo stesso municipio si trova fra i due centri. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli Etnici e dei Toponimi Italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981. ^ a b Il Paese | Comune di Ivano Fracena. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 giugno 2011. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 335. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
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