Fiordo di Furore: un luogo magnifico nascosto ai turisti
Il Fiordo di Furore è la chicca più nascosta dell'intera Costiera Amalfitana, un luogo accessibile a pochi, dall'atmosfera magica come un vero e proprio "paese che non c'è"!
Sebbene l'atmosfera richiami i tipici paesaggi del nord Europa, il Fiordo di Furore è incastonato nel fianco della Costiera Amalfitana, in provincia di Salerno.
Costituito da una profonda spaccatura nella roccia e attraversato dal torrente Schiato, che scivola veloce dall’altopiano di Agerola, il Fiordo di Furore resta in ombra fino alle prime ore del pomeriggio, regalando una piacevole frescura anche in estate.
Una curiosità su Furore riguarda il modo con cui viene spesso definito il borgo alto, il cosiddetto "paese che non c’è”: le case risultano infatti abbarbicate ai costoni di roccia come macchie di colore e non esiste un vero e proprio abitato. I pochi muri accessibili sono diventati gallerie a cielo aperto e impreziositi con gli ormai famosi “muri d’autore”, ovvero con murales e sculture di artisti.
Furore in Costiera Amalfitana
Furore è il nome che identifica uno dei comuni della splendida Costiera Amalfitana, dichiarato come gli altri Patrimonio UNESCO. Si estende lungo le pendici della costa fino all’altopiano di Agerola, dove si arriva percorrendo una tortuosa e panoramica strada a tornanti. Non solo, Furore è parte integrante del club “I Borghi più belli d’Italia”.
Ma come nascono il nome e il Fiordo di Furore? Una leggenda narra che il diavolo, scacciato in malo modo dal paese, sbattè “furioso” i piedi segnando quel tratto di strada come "Terra Furoris"; altri sostengono che la furia si riferisca invece al rumore delle acque che si infrangono furiose sugli scogli del piccolo fiordo.
Anticamente il Fiordo di Furore ospitava opifici per la lavorazione della carta, tanto che a valle si conserva ancora l’antico spanditoio dove veniva asciugata, e mulini per la lavorazione del grano. Il porto naturale oggi sembra un piccolo museo a cielo aperto.
Fiordo di Furore
Il Fiordo di Furore è dunque un piccolo paradiso selvaggio, perfetto come set cinematografico e non a caso molto amato dai registi Fellini e Rossellini.
Il territorio regala alcuni tra i più suggestivi panorami della costa: spettacolari sono i suoi vitigni a terrazze, da cui si ricavano alcuni tra i più pregiati vini della costiera.
Ci sono diverse possibilità per arrivare con i mezzi pubblici al Fiordo di Furore, ma sempre con bus SITA da Salerno o Napoli in direzione Amalfi e, una volta arrivati al capolinea, cambiare per la linea Positano/Sorrento. La fermata è nei pressi del ponte sul fiordo.
Il Fiordo di Furore è il fiore all’occhiello dell’eco-turismo, ovvero l’esperienza di viaggio nel pieno rispetto della natura.
L'Ecomuseo del Fiordo di Furore è il progetto di recupero e valorizzazione dell'intera area e delle strutture antiche dei mulini e dei sistemi idrici. Presso il centro visite guidate gli operatori sono lieti di accompagnare i visitatori alla scoperta del Fiordo di Furore e dei suoi segreti.
Molti sono i sentieri che attraversano il territorio, tra i più interessanti: il “Sentiero di Abu Tabela”, una passeggiata di 50 minuti che parte dalla zona Pino e arriva a San Lazzaro, portando il viaggiatore sulle tracce del generale Avitabile; il “sentiero dei Nidi di Corvo”, che parte da Centena per arrivare a Bomerano di Agerola.
Per i temerari invece c’è il “Sentiero dei pipistrelli impazziti”, che parte dal Fiordo di Furore e arriva a Punta Tavola passando per una fitta vegetazione abitata da pipistrelli e avvolta da un’aria sinistra e misteriosa.
Decisamente più soft il “Sentiero dell’agave in fiore”, che in un’ora e mezza conduce da Punta S. Elia a Marina di Praia e che incontra per un breve tratto la “Passeggiata dell’amore”.
Spiaggia di Furore
La spiaggia di Furore è una caletta molto piccola (circa 25 metri) cui si accede attraverso un percorso nella roccia che parte dal ponte sul fiordo, sulla Statale Amalfitana.
Tutti gli anni, a luglio, si tiene una gara internazionale di tuffi che raggiungono la massima altezza con il salto dal ponte a 28 metri dal mare.
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