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Bussoleno

Luogo: Bussoleno (Torino)
Bussoleno (Bissulin in piemontese e in francese, Busoulin in francoprovenzale) è un comune italiano di 6.092 abitanti della provincia di Torino, in Piemonte, situato in val di Susa, cresciuto nel Medioevo grazie ai commerci della Via Francigena del Moncenisio, nell'età moderna grazie alle ferriere e al Deposito Ferroviario della linea Torino-Modane. È situato ad ovest del capoluogo piemontese. È il capoluogo della comunità montana Valle Susa e Val Sangone. Nome Bussolin in piemontese significa biancospino. Raramente nei testi in italiano Bussolino, mentre in latino è Buxolinum Secusiensium. L'italianizzazione Bussoleno, con la e, deriva dalla pronuncia francese secondo cui i nomi che finiscono con -in vengono pronunciati /eŋ/. Storia Medioevo La storia di Bussoleno comincia all'inizio del Medioevo, e si intreccia con quella delle famiglie nobili della valle: i Giusti, i Ferrandi, i Bartolomei, gli Aprili, i Pascali, i Barberi, i signori di Bardonesca, i Calvi d'Avigliana, i Rotari, gli Aschieri e altre. Del periodo medievale si riscontrano molti elementi all'interno della città. Esempio ne sono la casaforte Allais alle spalle della Chiesa, la casa Aschieri, l'Antica Osteria della Croce bianca o Casa Amprimo, che si trovano nell'antico borgo storico. Quest'ultima in particolare, attigua alla porta di Francia, era la principale osteria del paese all'interno delle mura. Fu frequentata da nobili casati come dimostrano i numerosi stemmi nobiliari posti sull'ingresso della casa stessa. Età moderna Per tutto il periodo che parte dall'anno mille alla seconda metà del XIX secolo il paese crebbe gradatamente grazie ai commerci e all'ospitalità lungo la Via Francigena, che aveva nel paese un importante punto di passaggio del fiume Dora Riparia. Il paese rimase di dimensioni contenute al borgo fortificato fino a quando il governo piemontese non decise di farci passare la ferrovia, prima diretta solo a Susa e poi diretta in Francia, attraverso il Traforo ferroviario del Frejus. La posizione del paese, all'intersezione delle due linee, ne fece una stazione fondamentale per il traffico ferroviario. Il paese crebbe, da questo momento in poi, di pari passo con la stazione e l'officina. Lo sviluppo si ebbe inoltre anche con l'industria cotoniera e dell'acciaio, che ne fece un polo tessile per molto tempo. Ma, verso la fine del XX secolo la situazione cambiò, e con i grandi tagli effettuati nelle ferrovie (eliminazione del Deposito locomotive di Bussoleno) e la crisi del tessile il paese perse molto del suo peso, e la chiusura delle attività principali ne determinò un lento declino che dura tuttora. Ormai persa la partita ferroviaria, il paese ha tentato di rilanciarsi in attività differenti, potenziando l'industria estrattiva. Simboli D'azzurro, ad un vaso contenente una pianta di bosso e poggiante sul terreno; il tutto al naturale, accompagnato da un sole d'oro uscente dal cantone destro. Decreto reale del 21 febbraio 1935. Onorificenze Bussoleno è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stato insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale [1] Monumenti e luoghi d'interesse Casa Aschieris, tipica casa porticata medievale in mattoni posta lungo la strada centrale di Bussoleno, ora via Walter Fontan e un tempo tratto della Via Francigena del Moncenisio. Insieme ad altre due abitazioni poste ancora oggi poco più a ovest, verso l'uscita dal borgo chiuso, Casa Aschieris venne utilizzata dall'architetto e Sovrintendente delle Belle Arti Alfredo d'Andrade come modello per la costruzione di abitazioni del Borgo medioevale di Torino. Locanda della Croce Bianca o Casa Amprimo. Di una delle due altre abitazioni medievali oltre a Casa Aschieris ancora oggi esistenti, quella che si affaccia sulla odierna piazza del Mulino, si conosce la destinazione d'uso: era la Locanda della Croce Bianca, casa di ospitalità per pellegrini e mercati della Via Francigena del Moncenisio che con la fiera fece la fortuna del paese nel Medioevo. Castel Borello (frazione Baroni), risalente probabilmente al XII secolo. Casaforte Allais, antica casa nobiliare nel Borgo Chiuso (non visitabile) Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta. Nell'interno ci sono alcuni quadri di valore: Madonna col Bambino; l’Annunciazione. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Stranieri Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 568 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: Marocco 195 2,97% Romania 157 2,39% Albania 144 2,19% Cultura Istruzione Musei Il Museo del trasporto ferroviario attraverso le Alpi è una testimonianza dei trasporti su binario che si sono succeduti nell'attraversamento ferroviario della catena montuosa. Infrastrutture e trasporti Ferrovie Il paese dispone di una propria stazione ferroviaria che unisce la ferrovia Bussoleno-Susa alla Torino-Modane Sport Calcio La principale squadra di calcio della città è la Polisportiva Dilettantistica Bussoleno 2000 che milita nel girone H piemontese e valdostano di 2ª Categoria. È nata nel 2000. Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 settembre 2011. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ a b Goffredo Casalis, Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli stati di S.M. il re di Sardegna, Torino 1834, Vol II, p. 772-773. «Bussolino ( Buxolinum Secusiensium ), capo di mand. nella prov. e dioc. di Susa , div. di Torino. Dipende dal senato di Piemonte, vice-intend. prefett. insin'. ipot. e posta di Susa. Ha il tribunale di giudicatura. Bussolino è ricordato nel diploma del 1001, d'Ottone III imperatore, che ne conferma fra molti altri beni allodiali il possesso ad Olderico Manfredo marchese. In quel diploma è chiamato Buceletum. Venne poi rammentato col nome di Bozoletum nella carta del 1029 a pro di S. Giusto di Susa, e con quello di Bocelen nella Ulciense 127 del 1137. Dal privilegio di Adriano IV del 1158 appare, che la chiesa di questo luogo era stata annessa al monastero d'Oulx. Sotto Olderico lo possedevano i signori di Giallione (Giaglione), e dopo loro lo ebbero parecchi gentiluomini di Susa, cioè gli Aprili, i Giusti, i Ferandi, i Bartolommei, i Pascali, e i Barberi. Lo tennero in appresso i signori di Bardonesca (Bardonecchia), i Calvi d'Avigliana, i Vagnoni di Trofarello, a' quali s'unirono i Bunei astesi di Moncalieri, i Bernezzi di Vigone, e i marchesi Versoi della Borgogna. (...)». ^ Nomi d'Italia - AAVV, De Agostini ^ Cfr. pannelli turistici informativi a cura di Luca Patria e Centro Studi Bellone situati in paese,, alcuni dei quali allegati alla pagina sul Medioevo nel sito del |Comune di Bussoleno ^ Vedere i pannelli turistici informativi a cura di Luca Patria e Centro Studi Bellone situati in paese, alcuni dei quali allegati alla pagina sul Medioevo nel sito del |Comune di Bussoleno ^ Consultare i pannelli turistici informativi a cura di Luca Patria e Centro Studi Bellone situati in paese, alcuni dei quali allegati alla pagina sul Medioevo nel sito del |Comune di Bussoleno ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Bibliografia Progetto Tesori d'Arte e Cultura alpina, Itinerari di arte religiosa alpina, Valle di Susa, Borgone Susa 2009 Progetto Tesori d'Arte e Cultura alpina, Itinerari di Cultura e Natura alpina, Valle di Susa, Borgone Susa 2010 Collegamenti esterni Scheda di inquadramento territoriale sul sito della Provincia di Torino Scheda sulla cinta muraria sul sito della Provincia di Torino Pagina sul Medioevo nel sito del |Comune di Bussoleno (disponibili anche altre epoche storiche e informazioni varie) Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Bussoleno
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