Viaggio a Tarascona, la città di Tartarin
Avete mai sentito parlare di Tartarin di Tarascona? Chi era costui e perché la città di Tartarin merita assolutamente una visita? Scopriamolo in un piacevolissimo viaggio in Provenza, alla volta di una città sopesa tra le Alpi e la Costa Azzurra.
Deliziosa località della Costa Azzurra, incastonata tra le Alpi e il mare, la città di Tartarin, ovvero Tarascona, poco distante da Avignone e la bassa valle del Rodano, è l'ambientazione di uno dei romanzi classici della letteratura francese ed europea di fine Ottocento, Tartarin di Tarascona, opera dello scrittore Alphonse Daudet (1872).
Meta di grande ispirazione, la città di Tarascona è piacevole da visitare per le sue bellezze artistiche, il tipico paesaggio provenzale nel quale è immersa e, non da ultimo, le leggende che raccontano da sempre storie e ambientazioni fascinose.
Una su tutte, legata alla fondazione stessa della città di Tartarin, vuole che Marta di Betania e sua sorella Maria raggiunsero le coste della Provenza nell'anno 48 per sfuggire alle persecuzioni. Approdate nella Camargue, trovarono la zona infestata dalla Tarasca, un mostro che devastava le campagne circostanti, la cui tana era situata nel letto del fiume Rodano. Marta riuscì ad ammansito con le preghiere, fino a renderlo innocuo e condurlo nella città di Tarascona, dove i cittadini terrorizzati lo uccisero. Ancora oggi, la morte della Tarasca, da cui trae origine il nome stesso della città, è celebrata l'ultima domenica di giugno.
Tartarin di Tarascona
Tartarin di Tarscona è il titolo del romanzo dall'autore francese Alphonse Daudet che ha reso celebre la città di Tarscona nel panorama letterario europeo di fine Ottocento.
Parte di una trilogia che comprende anche Tartarino sulle Alpi (1885) e Porto Tarascona (1890), Tartarin di Tarscona vede protagonista Tartarino (o Tartarin), abitante del Midi, in Provenza: mitomane simpatico, una sorta di "eroe ingenuo", che decide di partire a caccia di un leone sul massiccio dell'Atlante, in Africa. Vittima di personaggi senza scrupoli e della sua stessa ingenuità, l'unica preda che riuscirà a catturare è un vecchio leone cieco, la cui pelle tuttavia, spedita a Tarascona, gli varrà la gloria desiderata.
Pare che la vicenda fu ispirata a Daudet in parte dal cugino Henri Reynaud, che gli fece un resoconto dei suoi viaggi in Africa, in parte da Jules Gérard, vero cacciatore di leoni in Algeria.
Cosa visitare a Tarascona
Cosa visitare a Tarsacona, la città di Tartarin? Partiamo subito dall'eredità consegnata alla città dal personaggio di Daudet, ovvero dal piccolo museo dedicato alla figura di Tartarino e inaugurato nel 1985.
Facendo poi due passi nel curato centro storico, tipicamente medievale e provenzale, scopriamo una serie di monumenti di grande interesse, a cominciare dal castello.
Il Castello del re Renato d'Angiò è uno dei simboli architettonici di Tarascona. La sua costruzione fu iniziata nel 1401 da Luigi II d'Angiò, dopo che il precedente fu distrutto, e proseguì a opera dei suoi figli, per essere completata nel 1449. Il castello diventò una prigione nel XVII secolo, fino a quando fu acquisito dallo Stato nel 1932.
Da visitare, la Chiesa di Santa Marta, ovvero il luogo dove, secondo la tradizione locale, è sepolta la liberatrice della città di Tartarin dalla terribile Tarasca, Santa Marta di Betania. La chiesa fu costruita per metà nel XII secolo, in stile Romanico, e per metà in stile Gotico nel XIV secolo.
Infine, l'Abbazia di San Michele, o di Saint-Michel de Frigolet, un bellissimo complesso monumentale nei dintorni di Tarascona, risalente al XII secolo.
Riproduzione riservata © Copyright Altrama Italia