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Tour delle necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia

Scritto da Eliana Iorfida, 03/02/20

Viaggio nel mondo ultraterreno e affascinante degli etruschi e della loro arte funeraria, nelle necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia, le spettacolari città dei morti Patrimonio UNESCO, nel cuore della Tuscia.

La loro lingua è da poco indecifrata, molti aspetti della loro cultura sono ad oggi un mistero, eppure gli etruschi rappresentano il “focolaio determinante della civiltà Italica”, come scriveva Heurgon.

Partiamo per una gita affascinante, alla scoperta di due tra i siti UNESCO più spettacolari dell'archeologia italiana: le necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia.  

Ci attende l’atmosfera magica di un luogo sospeso, dove il mondo terreno e quello ultraterreno si incontrano nell’oscurità delle tipiche tombe a pozzo, a tumulo e a camera, nelle quali è possibile incontrare da vicino i miti, l'arte e le credenze degli etruschi, la loro vita quotidiana, gli usi, i costumi,  i cibi e tutti gli elementi che scandiscono un itinerario avvincente tra le le necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia

Chi decide di immergersi in questa visita, potrà godere anche della scoperta di un territorio accogliente e ricco di peculiarità paesaggistiche e gastronomiche tutte da gustare: Cerveteri, Tarquinia e i borghi sparsi nell'Alto Lazio offrono possibilità turistiche per tutti i gusti, dalle terme per gli appassionati del benessere alle proposte di tour enogastronomici all'insegna delle degustazioni di piatti e prodotti tipici come il Vino Cerveteri DOC e l'Olio DOP Canino.

Visita alle tombe etrusche: Cerveteri

La tombe etrusche di Cerveteri, ovvero la Necropoli della Banditaccia, rappresentano un complesso sepolcrale di straordinaria bellezza e importanza.

Attraversata da una via lunga più di 2 Km, la necropoli etrusca di Cerveteri si sviluppò e rimase in uso a partire dal IX secolo a.C. fino all'età ellenistico-romana.

Le tombe più antiche sono del tipo "a pozzo", con incinerazioni entro vasi, e del tipo "a fossa", ovvero inumazioni. Dal VII secolo a.C. si sviluppano invece grandi tumuli con le monumentali camere funerarie scavate nel tufo e decorate con motivi ispirati alle forme dell'architettura domestica.

I monumenti, appartenuti a famiglie di alto rango, hanno restituito ricchi corredi di materiali importati dal Vicino Oriente e dalla Grecia. Nel corso del VI secolo a.C., si affiancano le tombe "a dado" allineate lungo le vie sepolcrali e quelle "a caditoia". Nel IV secolo a.C. risulta poi diffuso il tipo a ipogeo, con i meravigliosi monumenti appartenuti a famiglie gentilizie, tra i quali spiccano per decori la Tomba dei Rilievi, che esibisce un ricco repertorio di oggetti di uso quotidiano raffigurati in stucchi e dipinti, le Tombe del Comune, quelle dell'Alcova, dei Sarcofagi, del Triclinio e dei Tamsnie.

Tombe sotterranee etrusche: Tarquinia

Le tombe sotterranee etrusche di Tarquinia coprono per intero il colle Monterozzi (da cui il nome, Necropoli di Monterozzi).

Se ne conoscono più di 6000, per la maggior parte camere scavate nella roccia e sormontate da tumuli. Il nucleo più prestigioso della necropoli è costituito da circa duecento tombe dipinte, tra le più importanti del Mediterraneo.

A Tarquinia il fenomeno di dipingere i sepolcri delle famiglie aristocratiche assume dimensioni molto più ampie e continuative rispetto agli altri siti etruschi (dal VII al II secolo a.C. per quasi tutta la durata della vita della città). Alcuni degli ipogei dipinti sono visitabili, tra questi le Tombe delle Leonesse, dei Leopardi, della Caccia e Pesca. La visita della cosiddetta Necropoli Scataglini, un suggestivo angolo integralmente scavato, consente al visitatore di capire com'era in origine la ”città dei morti”.

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