Nel Parco Nazionale Aspromonte di Mimmo Calopresti
Viaggio nel Parco Nazionale Aspromonte raccontato dal regista Mimmo Calopresti: una "terra degli ultimi" che regala scorci di selvaggia bellezza ed esperienze autentiche di natura, cultura e gastronomia.
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Parco Nazionale Aspromonte: il set di Mimmo Calopresti
Il Sud non solo come luogo geografico ma come luogo dell'anima: questo il senso dei posti e dell'umanità del Parco Nazionale dell'Aspromonte narrati nell'ultimo film del regista Mimmo Calopestri.
Ambientato ad Africo alla fine degli anni '50, nel borgo arroccato tra i simboli più potenti del Parco Aspromonte, il film offre uno spaccato storico sulla voglia di riscatto di un popolo dimenticato, ma anche scorci panoramici su un lembo di Calabria selvaggia, ancora oggi incontaminata, che ambisce a importanti riconoscimenti UNESCO per l'incanto del suo patrimonio naturalistico e culturale.
Con un cast di primo piano, il film che vede Calopresti regista di una storia emozionante, porta sul grande schermo borghi meravigliosi, paesi fantasma dal fascino d'altri tempi, fiumare e sentieri che si perdono nei meandri di uno dei parchi più belli d'Italia: il Parco Nazionale Aspromonte, di Corrado Alvaro e del Grand Tour.
Parco Nazionale Aspromonte: natura e borghi
Il Parco Nazionale dell'Aspromonte è un'area naturale protetta che si estende in provincia di Reggio Calabria, prende il nome dal Massiccio dell'Aspromonte, estrema propaggine delle Alpi Meridionali e complesso geologico più antico dell'Appennino (Paleozoico).
La morfologia frastagliata di questo territorio lo rende ideale per il trekking sulle tracce di borghi fantasma e formazioni geologiche davvero suggestive.
Con i suoi 37 comuni, il Parco Aspromonte fu istituito nel 1989, come sesto parco nazionale in Italia.
Solcato dalle caratteristiche fiumare, brevi corsi d’acqua a regime torrentizio, il Parco Nazionale dell'Aspromonte che ha incantato il regista Mimmo Calopresti abbraccia lo Ionio e il Tirreno, regalando i colori e i profumi della tipica della Macchia Mediterranea.
I borghi del Parco Nazionale Aspromonte da non perdere? Quelli tradizionali dell'area grecanica, in cui si parla il greco antico, come Bova (castello normanno, centro storico medievale, tradizioni grecaniche), Gerace (cattedrale, borgo medievale), Mammola (Santuario di S. Nicodemo, MUSABA, degustazione dello stocco) e San Giorgio Morgeto (resti ellenici, castello medievale, Monastero di S. Domenico), che vantano una storia antichissima. Numerosi i “Centri Visita” che propongono ai turisti percorsi e attività durante tutto l’anno.
Raccontare il Parco Aspromonte: da Corrado Alvaro a Mimmo Calopresti
Il Parco Nazionale dell'Aspromonte, che si distende maestoso tra l’abbraccio delle marine, è una bellezza che ispira da sempre scrittori, pittori e registi. Oggi, l’Aspromonte di Corrado Alvaro è anche un Parco Letterario.
L’itinerario culturale sulle tracce dello scrittore calabrese si snoda tra la roccia plasmata dal tempo della Valle delle Grandi Pietre, a quella scolpita dall’uomo dei paesi-fantasma di Africo, narrato da Mimmo Calopresti, Roghudi e Pentedattilo. Scorci meravigliosi che meritano una visita, tratteggiati già nell’Ottocento da Edward Lear, scrittore e paesaggista inglese, nei suoi “Journals”, e riproposti agli amanti del trekking lungo il cosiddetto “Sentiero Inglese”.
Partendo dalla casa natale di Corrado Alvaro, oggi divenuta Museo e sede della Fondazione Alvaro, è possibile visitare il piccolo centro storico di San Luca: la Chiesa Madre di S. Maria della Pietà, i resti di Palazzo Stranges e la Loggia del Petto, citati nei suoi scritti.
Un vero e proprio viaggio nel tempo quello nel cuore del Parco Nazionale dell'Aspromonte, da ripercorrere con occhi nuovi e senza stereotipi, ispirati dal cinema e dalla letteratura.
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