Cosa vedere a Marrakech e nelle Città Imperiali del Marocco
Nota come "Città Rossa" o "Città Ocra" del Marocco, Marrakech ci accoglie anche in mezzo a tanto verde, quello di sontuosi giardini, palmeti e alberi da frutto. Vivace, avvolgente, profumata, è il punto di partenza ideale per un itinerario all'insegna delle Città Imperiali del Marocco. Partiamo da qui e scopriamo insieme cosa vedere a Marrakech.
Indice
Arrivo nella Città Rossa del Marocco: cosa vedere a Marrakech
Piena di fascino e colore sin dall'arrivo in aeroporto, l'avveniristico Marrakech Menara, la prima delle Città Imperiali marocchine che scopriremo in questo viaggio ci conquista in un colpo d'occhio.
Decidiamo di alloggiare in un tradizionale riad, una dimora storica con pàtio interno nel cuore della Città Vecchia, la medina, per godiere appieno delle bellezze nascoste e scoprire insieme cosa vedere a Marrakech prima di proseguire il nostro itinerario.
Vivacissima e traboccante di colori, odori, e sapori da provare, la medina di Marrakech è seducente: le case si inseguono l'una sull'altra, inghiottite da vicoli stretti dove ci si può aspettare incontri da fiaba, per poi aprirsi, all'improvviso, sulla piazza centrale dove si concentra la vita di questa leggendaria città.
Jmaaa el-Fna, l'immensa piazza brulicante di gente, bancarelle e locali, è il punto privilegiato per ammirare il tramonto infuocato sulla città, che a buon diritto possiamo inserire nella lista del "cosa vedere a Marrakech".
Dopo il tramonto, per cena, ci concediamo il lusso de La Maison Arabe, uno dei ristoranti più raffinati nei quali gustare i piatti della tradizione marocchina, come la tipica tajin a base di verdure o carne, servite con garbo e accompagnate da musica dal vivo.
Cosa vedere a Marrakech in una giornata di full immersion? Tantissime cose, tra edifici storici e scorci che non dimenticheremo tanto facilmente.
Imperdibile una visita alla Madrasa di Ben Joussef, l’antica scuola coranica più grande del Marocco e una delle più belle al mondo: una gemma variopinta, incastonata nel cuore vibrante della medina.
Fondata tra il XV e il XVI secolo, la madrasa conserva perfettamente l'architettura originale, il cui cuore è rappresentato dalla piscina centrale per le abluzioni, in stile moresco-andaluso, impreziosita da una serie di colorati zellij, mosaici di ceramica dalle forme geometriche che caratterizzano questo e molti altri luoghi iconici dell'arte arabo-islamica.
L’ingresso costa pochi Euro e consente la visita libera al cortile principale e alle piccole stanze ai piani superitori, dove vivevano e studiavano gli studenti della scuola.
All'ora di pranzo ci avviamo verso il suq. Quale? Uno dei 18 tra i quali scegliere all'interno di una città - e di un Paese come il Marocco - che ripone nel commercio la sua anima più autentica.
Tra i banchi che straripano di mercanzie, artigianato e prodotti tipici, è sufficiente lasciarsi guidare dall'olfatto e dalla vista dei colori sgargianti delle spezie per scegliere quale tra i più sfiziosi street food marocchini assaggiare per primo.
Possiamo scegliere tra la bessara, purea di fave arricchita con cumino, limone e paprika; fegatini fritti nel burro da mangiare arrotolati nel pane; le classiche sardine fritte piccanti e poi ancora arrosticini, lumache o una bella pastilla, il fagottino di pasta fillo ripieno di carne, cipolla e spezie.
Cosa vedere a Marrakech nel pomeriggio? I Giardini Majorelle, la villa in stile Liberty più famosa e curata della città è certamente un luogo ideale nel quale rinfrescarsi nelle ore pomeridiane.
Vero e proprio giardino incantato, questo angolo di paradiso è un trionfo di blu. Ispirati ai tradizionali giardini islamici, con pergole e fontane, i Giardini Majorelle conquistarono lo stilista francese Yves Saint Laurent nel 1966, durante la sua prima visita a Marrakech. Nel 1980, decise di acquistarli e stabilirsi a vivere in quella che dibventò la sua dimora d'artista, Villa Oasis, nel cui roseto, dopo la sua morte, furono sparse le ceneri secondo la sua volontà.
Alla scoperta delle Città Imperiali del Marocco
Lasciamo Marrakech e proseguiamo il nostro tour sulla rotta delle altre Città Imperiali del Marocco.
Le Città Imperiali sono quattro: oltre a Marrakech, in successione da sud a nord-est, incontriamo Rabat, Meknès e Fès.
Devono il loro nome all'opera delle varie dinastie di regnanti che, in tempi diversi, le scelsero come residenza, portandole all'apoteosi durante i propri regni attraverso importanti interventi architettonici.
Cosa vedere a Rabat
Il viaggio in direzione nord ci porta a Rabat, odierna capitale del Marocco sulla sponda atlantica, fondata dal califfo almohade Abū Yūsuf Yaʿqūb al-Mansur.
Fu tuttavia il sultano Muhammad ibn Abd Allah, nel XVIII secolo, a designare Rabat Città Imperiale, lasciando importanti segni del proprio passaggio, come il Palazzo Dar al-Makhzan.
La città di Rabat è stata dichiara nel 2012 Patrimonio dell’Umanità UNESCO ed è oggi un bene protetto, non solo per il suo centro storico ma anche per la città moderna, perfettamente integrata con il prezioso patrimonio culturale preesistente.
Il centro storico di Rabat è costituito dalla medina, il caratteristico quartiere murato che si erge di fronte alla Città Vecchia di Salè, costruita sulla riva opposta del fiume Bou Regreg.
Sulla foce del fiume si trova una delle principali mete turistiche di Rabat, la Kasba degli Oudaïa, costruita su un promontorio roccioso nel XII secolo dagli Almoravidi, una dinastia berbera proveniente dal Sahara. All’interno della kasba, percorrendo rue Jemaa, visitiamo la moschea Jāmi al-Atīq e i Giardini Andalusi.
Da non perdere, oltre la medina, la Torre di Hassan, uno dei monumenti simbolo più fotografati della città.
Cosa vedere a Meknés
La verde città di Meknes deriva il proprio nome da un’antica tribù berbera di nome Miknasa ed è la più recente delle quattro Città Imperiali del Marocco.
La medina di Meknes è stata inserita nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO: risalente all’XI secolo, la parte antica della città sorse come cittadella fortificata e nel corso dei secoli fu circondata da alte mura protettive, assumendo l’aspetto attuale.
Il cuore pulsante della medina e Place el-Hedim, l’ampia piazza centrale, piena di venditori e locali tipici, a poca distanza dall’imponete Mausoleo di Moulay Ismail, visibile solo dall’esterno per i non musulmani, ma che certamente non passa inosservato.
Da visitare è, invece, la Medersa Bou Inania, ossia la scuola coranica di Meknes, presso la quale si è formata la gioventù della città nel corso dei secoli.
Cosa vedere a Fès
Il nostro viaggio, partito da "cosa vedere a Marrakech" e proseguito tra le altre tre Città Imperiali del Marocco, si conclude nel gioiello dei gioielli: Fès, la medina più antica di tutto il Nord Africa e una della più antiche al mondo, abitata per secoli senza soluzione di continuità.
Considerata il centro religioso, culturale e artigianale del Marocco, la città di Fès è uno scrigno tutto da vivere e fotografare. Fes el Bali, la medina, è Patrimonio UNESCO dal 1981.
Da dove cominciare una visita a Fès? Certamente da Bab Boujloud, ovvero la "Porta Blu": è qui che si concentrano moltissimi ristoranti e caffetterie dove gustare un delizioso tè alla menta.
Oltre alle madrase, alle moschee e ai palazzi imperiali, uno dei luoghi più caratteristici e affascinati di Fès è senza dubbio il quartiere delle concerie.
Si tratta delle più antiche concerie del mondo, dove decine di persone lavorano ancora oggi immerse tra pelli e colori artigianlai, esattamente come accadeva nel Medioevo. È qui che è possibile acquistare i più bei manufatti artigianali in pelle e cuoio del Marocco.
L’odore è piuttosto fastidioso nel quartiere, ma ne vale la pena. Di sicuro un negoziante ci allungherà qualche foglia di menta fresca da tenere sotto al naso durante la passeggiata, in linea col proverbiale spirito di accoglienza e ospitalità che contraddistingue il Marocco e i suoi vivaci abitanti.
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