Barcellona, 5 buoni motivi per amarla
Affacciata sul Mar Mediterraneo, è una delle città più belle del mondo. Poesia per gli occhi. Voragine di storia e cultura. Una magia da scoprire tutto l’anno. Anche in inverno e in autunno, quando tra i protagonisti si celano la pioggia e i colori…
Indice
Quando visitare Barcellona?
Non c’è un periodo migliore per visitare Barcellona: la capitale catalana è un crocevia di meraviglie si fa ammirare tutto l’anno.
Da gennaio a dicembre, si trasforma in un dipinto diverso mese dopo mese; una tela fatta di colori e suoni unici. Un’opera d’arte mutevole che si fissa nell’anima dei turisti e, spesso, non li abbandona più.
Volendo proprio scegliere, tuttavia, la primavera è forse la stagione più adatta per lasciarsi rapire da questa città. Da metà aprile a metà giugno si hanno ottime probabilità di godere di un buon sole e di una temperatura gradevole. Così come a settembre, anche se il clima si presenta sovente leggermente più piovoso. Nei mesi estivi, invece, Barcellona si trasforma in una bolgia di turisti, il traffico diventa quasi opprimente e i prezzi, com’è facile immaginare, aumentano. In inverno, poi, il freddo e il brutto tempo possono giocare dei tiri mancini. Così come in autunno.
Ma queste ultime due stagioni possono riservare, allo stesso tempo, anche piacevoli soprese. Emozioni che non ci si aspetta. Immagini peculiari che si tramutano in ricordi indelebili impressi nella memoria. Come l’immortale spettacolo che si modella nell’ammirare una Barcellona sotto la pioggia: un quadro meraviglioso che sembra venir fuori direttamente da un romanzo di Carlos Ruiz Zafon.
Istantanee di una città magica che, in autunno, offre anche magnifici colori. Pennellate cariche di tonalità, che plasmano mirabili scenari.
Dipingere Barcellona
Raccontare una città come Barcellona in poche righe non è semplice. Equivale quasi a scalare con le parole una montagna fatta di opere d’arte, musei, strade e monumenti, descrivendo luoghi da scoprire uno dopo l’altro, affascinati e spesso misteriosi.
Ecco perché, in questo approfondimento, abbiamo deciso di concentrarci su 5 incanti tipici di questa città. 5 simboli catalani che, forse, rappresentano in maggior misura la città di Antoni Gaudí. 5 emblemi che, probabilmente, affrescano la parete di meraviglie che la Città spagnola offre; una parete dove ogni mattone è un angolo di stupore. 5 buoni motivi per amarla.
Una passeggiata su Le Ramblas
Un lungo viale, che da Plaza de Catalunya porta fino ai piedi della statua di Colombo, a nord del porto antico. Una combinazione di locali, monumenti, turisti, musei e artisti di strada. E ancora: ristoranti, bar e palazzi antichi. Suoni e colori che si alternano al ritmo di una musica che accompagna una lunga passeggiata.
Le Ramblas è una delle strade più note al mondo: il “centro” di Barcellona, un ambiente vivace e sempre pieno di gente. Uno stridente contrasto tra la voglia di divertirsi, la cultura e quel desiderio (forse oggi poco soddisfatto) di vivere davvero la Spagna. Zona molto turistica, infatti, Le Ramblas è quotidianamente presa d’assalto dagli ospiti della penisola iberica, tanto che, spesso, è quasi difficile incontrare uno spagnolo.
Nonostante ciò, i marciapiedi Le Ramblas meritano più di una passeggiata, se non altro per in corposo numero di attrazioni e la vicinanza ad altre zone interessantissime di Barcellona: come il Barrio Gotico, il Mercato della Boqueria e il porto vecchio.
Al cospetto de La Sagrada Família
Il Temple Expiatori de la Sagrada Família, ovvero “Il tempio espiatorio della sacra famiglia” è un faro acceso sui tetti di Barcellona: una grande basilica cattolica progettata dall’architetto Antoni Gaudí, massimo esponente del modernismo catalano.
Un capolavoro (forse il più visitato della Città) che è ben presto diventato il simbolo della capitale catalana.
Finanziata in parte dai fedeli, la Sagrada Família è attualmente ancora in costruzione, sia a causa dei costi elevati che delle difficoltà del progetto. Si stima che i lavori possano terminare entro il 2026. Nel frattempo, è il cantiere stesso ad essere diventato una vera e propria attrazione turistica, grazie alle alte torri, al museo che descrive ai visitatori le varie fasi della realizzazione, agli scultori aggrappati alle guglie, ai manovali che incidono grossi blocchi di pietra, ai ponteggi e alle impalcature.
Tra i colori di Barcellona
Barcellona non è solo un insieme di opere d’arte. È anche un prezioso incrocio di colori che si possono ammirare soprattutto tra ottobre e novembre, quando l’autunno accende fantasie irripetibili nel Parco della Ciutadella, nel Parco del labirinto d’Horta, nel Parc Guell, in quello di Montjuic e in tutti gli altri.
Il primo, in particolare, è sinonimo di svago e relax. Ma i suoi giardini nascondono anche un ricco patrimonio storico e culturale. È un parco considerato il più grande centro di aggregazione sociale della città, dove quotidianamente si riuniscono artisti di strada, musicisti e famiglie, e dove è possibile ammirare la Cascata Monumentale, disegnata e progettata da Josep Fontseré e dal suo giovane aiutante Antoni Gaudì.
La cucina di Barcellona
Un altro simbolo tipico di Barcellona è la sua cucina. Un mondo ricco di piatti gustosi, tra primi e dolci fenomenali. Nello specifico, si tratta della cucina catalana, fatta d’ingredienti freschi della costa mediterranea, tra cui verdure (come pomodori, melanzane, carciofi), funghi e aglio; prodotti del grano (pane e pasta), olio d’oliva, vini, legumi (fagioli e ceci), carne di suino, pollo e agnello, formaggi e molti tipi di pesce (sardine, acciughe, tonno e baccalà).
Il principe tra tutti questi ingredienti è comunque forse il peperone, utilizzato su moltissimi piatti, sia a base di carne che di pesce.
Volendo citare qualche leccornia, si possono ricordare: l’esqueixada de bacalà (un’insalata di baccalà tagliato a listarelle e guarnito con peperoncino, pomodoro, cipolle, olive, olio e aceto), la crema catalana (il noto dessert fatto con uno strato superficiale di zucchero caramellato realizzato con un disco di ghisa arroventato poggiatovi sopra per qualche istante) e la paella (non originaria della zona, ma molto apprezzata soprattutto dai turisti che amano mangiarla accompagnata dalla sangria).
Nel Barrio Gotico
Al termine di questo breve viaggio a Barcellona ci si immerge nelle viuzze e nelle stradine seminascoste del Barrio Gotico, una delle vie che racchiude la storia della città catalana. Un quartiere che si raggiunge abbandonando l’agitazione del viale alberato di Le Ramblas per addentrarsi in vicoli suggestivi e atmosfere rarefatte, soprattutto di sera, quando le ombre dell’oscurità vengono spezzate dalle luci gialle di case e strade. E i locali si trasformano in accoglienti alcove, in cui gustare un drink o una zuppa calda (a seconda dei gusti e delle stagioni). Un labirinto di stradine in cui tracce dell’antica città romana fanno da contorno a magnifici monumenti gotici ed edifici medievali che conservano l’impronta di un glorioso passato. Testimoni muti di un’importanza mai perduta.
A presto!
Barcellona è un regno da scoprire lentamente. Un posto da visitare senza fretta. Che pretende più di una settimana per essere svestita d’ogni segreto e più di 5 buoni motivi per amarla.
È una città che merita altri approfondimenti: articoli che pubblicheremo presto…
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