La cattedrale di Santa Maria Assunta a Terni
Il Duomo, la chiesa-madre della Diocesi di Terni-Narni-Ameli, è un concentrato di storia e cultura: un luogo sacro che si distingue anche per le numerose opere artistiche contenute al suo interno
A Terni
Quasi al centro dell’Italia, Terni sorge sulle rive del fiume Nera e del fiume Serra, in un’ampia e fertile conca. Un bacino recintato dall’Appennino umbro-marchigiano e dal subappennino laziale. Si trova a circa 80 chilometri da Perugia, 90 da L’Aquila e 100 da Roma. Un posto unico, che raccoglie storia, cultura e fascino e che ospita, tra l’altro, la nota cattedrale di Santa Maria Assunta.
La cattedrale di Santa Maria Assunta
Risultato di vari interventi, l’attuale cattedrale di Santa Maria Assunta presenta una facciata formata da un ampio porticato, dal quale si aprono tre porte di stile romanico, arricchite da numerosi fregi, e un doppio ordine di colonne.
La parte superiore è composta da una balaustra in travertino e dalle statue di otto vescovi ternani, tra cui anche san Valentino.
All’interno, l’edificio è a pianta a croce latina a tre navate, divise da pilastri, con cappelle laterali, transetto e abside.
Tra le opere artistiche contenute nella cattedrale vi sono: un coro ligneo del 1559, l’affresco della controfacciata con la raffigurazione dei Santi protettori della città e angeli del XVII secolo, il fonte battesimale con scolpiti gli stemmi del Comune, la tela con la raffigurazione del Noli me tangere, la tela raffigurante Gesù nell’orto degli ulivi, il tabernacolo di Carlo Murena con le reliquie del sangue di Cristo, un organo del XVII secolo, la tomba di sant’Anastasio, costruita utilizzando un’ara pagana arricchita da formelle cosmatesche, e un affresco in controfacciata del pittore argentino Ricardo Cinalli che rappresenta la scena della resurrezione dei corpi durante il Giudizio universale.
Un po’ di storia
Secondo la tradizione, la prima cattedrale fu realizzata nel VI secolo sui resti di un tempio pagano-romano, su ordine dal santo vescovo ternano Anastasio.
L’edificio sacro sorse probabilmente attorno al X secolo, proprio accanto al sepolcro di quest’ultimo, che ricoprì la carica vescovile – appunto – nel VI secolo, periodo in cui si profuse difendendo la città dall’invasione dei Longobardi.
Dopo una serie di interventi (nel IX e nel XII secolo), altri lavori di consolidamento furono eseguiti negli anni Trenta e portarono alla luce tre absidi interrate e i resti di un rosone con bifore laterali.
Ciò che resta della cattedrale romanica è l’innalzamento della navata centrale, il rifacimento della tribuna e del campanile, l’edificazione del fonte battesimale e delle cappelle laterali, e la sistemazione definitiva in chiave barocca della cattedrale e della piazza antistante.
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