Estate a Corigliano Calabro, borgo sospeso tra mare e stelle
“Il Castello Ducale di Corigliano Calabro svetta elegante, simbolo di storia antica e attuale, a indicare il centro di un borgo sospeso tra mare e stelle, dove il paesaggio spazia dalla marina di Schiavonea alla Piana di Sibari e regala forti suggestioni estive”.
L’App ViaggiArt ci guida alla scoperta di un borgo affascinante, che unisce uno dei tratti più belli del litorale ionico cosentino a un entroterra ricco di testimonianze storiche, artistiche e archeologiche.
Un “tuffo” nella storia del borgo
Immersi in un mare cristallino, lungo il tratto di costa ionica cosentina che guarda ad est, ci godiamo un weekend di relax nell’animata località di Schiavonea, frazione marina di Corigliano Calabro nata come originario borgo di pescatori.
Questa costa incantevole, oggi viva e attrezzata destinazione estiva, si spopolò in epoca saracena, quando le incursioni spinsero la popolazione ad arroccarsi sul colle Serratore e dare vita al piccolo villaggio di Corellianum.
Simbolo indiscusso del successivo dominio normanno su queste terre, il Castello Ducale fatto erigere da Roberto il Guiscardo nel 1073. La visita è un richiamo fortissimo che ci induce, sia pur a malincuore, a lasciare per qualche ora le assolate spiagge di Schiavonea e seguire i consigli dell’App alla scoperta del centro storico.
Entrando nel borgo dalla porta di Ponte Canale, ovvero la doppia arcata che ancora si conserva di un acquedotto del 1480, legato alla figura di San Francesco di Paola, incontriamo chiese e palazzi che incrociano storie di artisti e santi: dalla Chiesa collegiata di San Pietro, custode della preziosa icona dell’Odigitria (XV secolo), passando per la Chiesa Matrice e il Santuario di San Francesco di Paola con annesso Romitorio, fino alla Pinacoteca d’Arte Moderna e allo storico Teatro Valente.
Il duca, le stelle e il tempo
Raggiungiamo infine la nostra meta, il castello, che ci accoglie con l’imponente Torre Mastia. L’interno, frutto di un restauro conservativo ma funzionale, è un susseguirsi di saloni affrescati e arredati, i cui nomi evocano vicende antiche ma ancora magicamente vive (Salone degli Specchi, Sala da Pranzo, Cucine Ottocentesche, ecc.).
Le chicche da non perdere? Il binocolo puntato sullo straordinario panorama della piana e il telescopio che, pilotato da un software, confronta la volta celeste attuale con quella del 510 a.C., data di distruzione dell’antica Sibari.
Mare, campi e agrumi
Prima di riprendere la via del mare ci rinfreschiamo con un succo genuino di clementine di Corigliano, varietà locale di mandarino dal profumo e dal sapore dolcissimi.
Lungo la strada facciamo tappa all’ex Convento e Chiesa del Carmine, nei cui pressi ammiriamo anche i resti di archeologia industriale dell’Antica Fornace.
Rieccoci a Schiavonea, dove ci attende una vivace “movida serale” e un’ottima cena a base di pesce.
Eliana Iorfida
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