Palermo arabo-normanna: siti UNESCO nella Capitale della Cultura 2018
Anello di congiunzione tra Oriente e Occidente, l’itinerario della Palermo arabo-normanna rientra tra i siti UNESCO "Patrimonio Mondiale dell'Umanità", tappa obbligata per scoprire il fascino multietnico della prossima Capitale Italiana della Cultura 2018.
Indice
Dalla Balarm dei califfi alla Palermo di Ruggero il Normanno
Il nostro viaggio alla scoperta della Palermo arabo-normanna coniuga due mondi in apparenza opposti: quello arabo-islamico e quello normanno-cattolico, entrambi fonte di quella ricchezza culturale, artistica e architettonica che è valsa alla città di Palermo il titolo di Capitale della Cultura 2018 quale luogo simbolo dell’incontro tra Est e Ovest.
L’atmosfera della Palermo arabo-normanna si respira ovunque, a partire dai nomi delle vie del centro, tuttora scritti in doppia lingua (italiano e arabo, oltre all’ebraico), toccando i principali siti UNESCO della città, parte integrante dell’itinerario “Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale”.
“La più bella città della Sicilia, sede del re, è Palermo. Essa è il soggiorno principale dei cittadini musulmani, che vi tengono delle moschee, dei mercati loro propri e molti sobborghi”. (Ibn Gubayr, scritti di viaggio, XII secolo)
Due secoli e mezzo di dominazione araba (dall'827 alla fine del XI secolo) hanno reso Palermo “Capitale della Cultura” dell’epoca, città tra le più ricche e sfarzose del Mediterraneo, tanto che dopo la “riconquista” cattolica i re normanni ne emularono lo stile, dando origine a un capolavoro mondiale: la Palermo arabo-normanna!
L’itinerario UNESCO parte, appunto, dal Palazzo dei Normanni e dal suo gioiello più prezioso, la sfolgorante Cappella Palatina, per poi passare in rassegna le chiese: dalla Cattedrale alle rosse cupole (qube) di San Giovanni degli Eremiti e San Cataldo, fino alla meravigliosa Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio, meglio nota come “della Martorana”.
Poco fuori città, il Castello della Zisa (dall’arabo al-ʿAzīza, “la Splendida”) racchiude i principali elementi dello stile arabo-normanno, secondo il volere di Guglielmo I, che volle per sé arabeschi e “genoardi”, ovvero sontuosi giardini a imitazione del paradiso in terra.
Immergersi nella Palermo arabo-normanna equivale a compiere un viaggio in universo multietnico e seducente, un pezzo d’Oriente a portata di tutti.
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