Il castello svevo di Cosenza tra storia e magia
Se volete vivere un sogno, perdervi tra storia e magia o sentirvi re e regine per un giorno, seguitemi all’interno del Castello Svevo di Cosenza, che dall’alto del Colle Pancrazio, a 380 metri di altezza, rappresenta in tutta la sua maestosità, il simbolo dell’antica Cosentia, il principale monumento della città dei Brettii, antica popolazione di stirpe italica che abitò la Calabria.
Per mancanza di fonti documentarie, le sue origini non sono ancora ben chiare, ma la sua costruzione viene fatta risalire ai Bizantini intorno al 937 d.C., che edificarono la fortezza su un’antica rocca, per difendersi dai continui attacchi pirateschi. Occupata dagli arabi nell’anno Mille, divenne residenza di Saati Cayti e, successivamente, Ruggero II di Sicilia, la rinforzò come fortezza normanna.
Danneggiata dal terremoto del 1184, solo grazie all’intervento di Federico II di Svevia (XIII secolo) fu completamente ristrutturata, assumendo un’importante funzione difensiva per tutta la città.
Nella seconda metà del 400, durante i conflitti tra Angioini e Aragonesi, il castello ospitò la zecca e una prigione per politici, trasformato in un secondo momento in residenza per Luigi III d’Angiò e Margherita di Savoia. In seguito il castello fu abitato da Alfonso II di Napoli, e poi trasformato nella base militare più importante della zona.
Danneggiato da numerosi terremoti il Castello cadde completamente in rovina, fino a quando i Borboni non lo ripresero con funzione di carcere. L’unità d’Italia ha permesso al comune di Cosenza di poterlo finalmente acquistare.
Grazie all’ultimo restauro sulla struttura, iniziato nel 2008 che si è concluso nel 2015, questo affascinante Castello è diventato il simbolo storico-culturale della città di Cosenza, attraendo ogni anno un gran numero di turisti e abitanti della stessa città, attirati dalla sua inconfondibile bellezza monumentale, dalle attività culturali e dai servizi offerti. Infatti, al suo interno è possibile allestire mostre per permettere ad artisti provenienti da tutta Italia, di esporre le proprie creazioni.
Durante la visita turistica è possibile ammirare la torre ottagonale, gli stemmi di età angioina incisi sugli archi svevi a costoloni, le segrete e il cortile interno nel quale si possono realizzare suggestivi e invidiabili eventi nella magica atmosfera del paesaggio circostante.
Questo castello racconta storie lontane, al confine tra fantasia e realtà, ricche di intrighi, guerre e chissà, forse anche di amori impossibili.
Mariana Mariggiò
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