Da Forlì a Reggio Emilia tra storia, balli e tortelli
Terra generosa e ospitale, l’Emilia Romagna si racconta da Forlì a Reggio Emilia tra storia, balli e tortelli. ViaggiArt vi porta nel cuore di un territorio che vibra di suoni, sapori e allegria.
Un “Zitadòn” di 22 secoli!
A pochi chilometri dalle affollate spiagge della Riviera Romagnola, Forlì, che la tradizione vuole fondata dai Romani nel 188 a. C., si adagia ai piedi dell’Appennino e si racconta attraverso le tracce di un passato che spazia dalle architetture antiche a quelle razionaliste degli anni ’20-’30, passando per il Rinascimento.
Il soprannome dialettale di “Zitadòn” (“Cittadone”) deriva dall’esser stata a lungo la città più popolosa della Romagna. Dalla Cattedrale di Santa Croce alle torri medievali, il centro storico lascia il posto ai palazzi del ‘900, tra le massime espressioni dell’architettura fascista, tanto che la città è tappa dell’itinerario “ATRIUM”, che abbraccia i siti culturali del Novecento europeo.
Pedalando nel Mugello…
Patria di cicli e motori, il Mugello rende il nostro itinerario un susseguirsi di paesi arroccati, che tra Borgo San Lorenzo, Barberino e Sasso Marconi, srotolano paesaggi verdi lungo il corso del fiume Sieve e raccontano di imprese storiche e sportive.
Le diverse Ville Medicee incontrate lungo la tappa, così come la presenza della storica Abbazia di Vallombrosa, sono testimonianze di un passato feudale ricco di leggende.
Emilia: culla d’arte e tradizione
L’eleganza di Modena, capitale del ducato degli Este, ci conquista al primo sguardo col candore maestoso dei monumenti Patrimonio UNESCO: il Duomo con la sua Torre Ghirlandina e la Piazza Grande. Ai Signori che l’hanno ricoperta di bellezza è dedicata la Galleria Estense, al cui interno trovano posto le opere delle gradi collezioni dei duchi, tra le più importanti d’Italia.
Reggio Emilia, “Città Tricolore” dove nacque e fu esposta per la prima volta la bandiera italiana (7 Gennaio 1797), ci appare proiettata verso il futuro ma con radici ben salde nella propria storia antica. Passeggiando tra le sequenze dei portici, i parchi pubblici e le piazze, il centro storico rivela l’assetto cinquecentesco e i suoi luoghi più belli: il Teatro Romolo Valli, la Basilica di San Prospero, il Duomo, il Santuario della Beata Vergine della Ghiara e tanti palazzi dal volto rinascimentale.
Rapiti dalle note del ballo liscio ci avviamo verso i locali che animano le lunghe serate emiliane per finire, come sempre, tra le delizie della cucina tipica. Non possiamo rifiutare l’assaggio dei tortelli alle erbe e dello gnocco fritto, con un brindisi di Lambrusco alle nuove mete che ci attendono!
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