Crotone, una città di Serie A
Non si sono ancora spenti i riflettori sulla grande festa che ha tinto di rosso e blu l’intera città di Crotone, i colori dell’amata squadra di calcio promossa per la prima volta in Serie A, che già i crotonesi si preparano a sfilare in un corteo altrettanto sentito, che sostituisce alla fede calcistica quella religiosa per la Madonna di Capo Colonna, celebrata ogni anno la terza domenica di maggio.
Dai fasti della Magna Grecia, quando la potente Kroton rivaleggiava con le altre polis a colpi di filosofia pitagorica e santuari sfarzosi, come testimonia la colonna superstite del Tempio di Hera Lacinia, la città di Crotone perpetua nel presente i suoi miti e la sua fede.
La leggenda della Madonna “bruna”
La festa della Madonna di Capo Colonna ha in realtà un “prequel” a fine aprile, quando il quadro miracoloso, una preziosa icona bizantina di XI secolo, viene esposto nella Cattedrale cittadina per l’evento noto come “Bacio del Quadro”. Ma il clou del rito religioso è il pellegrinaggio notturno fino al Santuario di Capo Colonna, con l’effige portata a spalla dai devoti per ben tredici chilometri. La domenica mattina il quadro viene esposto sul promontorio, fuori dalla chiesetta a calce di gusto tipicamente mediterraneo, per l’omaggio dei fedeli.
Quest’anno, in occasione del Giubileo, la celebrazione seguirà il protocollo del “settennale”, ovvero il ciclo legato alla simbologia mariana del numero “7”, che introduce alcune varianti al consueto svolgimento della festa: al posto della copia viene infatti portato in processione il quadro originale della Vergine e il suo ritorno al Duomo, non avviene come al solito via mare, sui pescherecci, bensì su un carro trainato da buoi bianchi.
Ma da dove arriva il quadro e perché lo si ritiene miracoloso? Si narra che durante le incursioni turche del 1519 i pirati giunti a Capo Colonna tentarono di appiccare fuoco a un quadro della Vergine ma che, nonostante le fiamme, la tela rimase illesa. I turchi decisero allora di trafugarla come bottino, ma una volta portata sulla nave questa non volle saperne di salpare! Solo dopo aver gettato il quadro in mare la nave prese il largo. Fu un pescatore a rinvenire la preziosa icona ai piedi della Torre di Nao, dove poi fu eretto il Santuario.
Altri miracoli seguirono nel tempo, a rinsaldare il legame tra i crotonesi e la loro Madonna “bruna” (per via del rovo che le arse il volto) e in parecchi, di questi tempi, non escludono che anche il sorprendente risultato che ha condotto la squadra di casa al campionato di Serie A sia opera di una mano superiore!
Noi di ViaggiArt crediamo nelle imprese impossibili e vi suggeriamo di fare una capatina a Crotone questo week end, approfittando della festa per visitare la città e il suo splendido territorio attraverso la nostra App.
Scoprirete un centro storico ricco di opere d’arte, palazzi nobiliari, chiese e musei e dal Castello di Carlo V verificherete coi vostri occhi che a Crotone “il cielo è sempre più blu”, come suggerisce l’ironico Rino Gaetano, figlio geniale di questa terra.
Eliana Iorfida