Sanremo, “Che sia benedetta”!
Occhi puntati sulla prima serata del Festival di Sanremo e i suoi ospiti più attesi, per un debutto all’insegna della lettera “F”, tra festival, fiori, Ferro e soprattutto Fiorella Mannoia, regina indiscussa del Teatro Ariston con “Che sia benedetta”.
Come ogni anno, tra il meglio e il peggio della kermesse sanremese, la splendida Città dei Fiori regala più di un motivo per far parlare di sé e svelare molte delle sue bellezze nascoste.
Non solo musica
Il Festival della Canzone Italiana è senza dubbio l’appuntamento più atteso a Sanremo, ma la celebre località che si adagia lungo la Riviera dei Fiori ha diversi assi nella manica da offrire ai propri visitatori. Primo tra tutti, il suo storico Casinò, l’edificio liberty incorniciato da palme e fiori, divenuto ormai simbolo di Sanremo nell’immaginario collettivo.
Tra i fiori all’occhiello della città c’è poi il suo centro storico, ovvero il quartiere La Pigna, un suggestivo dedalo di viuzze, case addossate le une alle altre nei tipici colori accesi della Riviera Ligure e piazzette che culminano col belvedere in cima al colle, nei pressi del Santuario della Madonna della Costa.
Rimanendo in centro, oltre alla Cattedrale di San Siro, è possibile ammirare le cupole maiolicate della sfarzosa Chiesa Ortodossa di Cristo Salvatore, costruita all’inizio del Novecento dalla nobiltà russa sanremese.
A Sanremo il Liberty, lo stile ispirato ai fiori per eccellenza, la fa da padrone: lo si trova declinato in forme seducenti sulle facciate delle numerose ville in stile che punteggiano la città.
Se poi, a furia di girare per vicoli, piazzette, mercati e lungomare sentiamo un improvviso languorino, non abbiamo che l’imbarazzo della scelta: la cucina ligure, a base di pesce, è garanzia di bontà. Tra i piatti tipici, la fragrante Sardenaria, pizza tipica a base di pomodori, capperi e acciughe; la Burrida con totani, polpi e calamari e lo Stoccafisso brandacujun, mantecato con patate, aglio e olio.
Dopo un pranzo così possiamo solo parafrasare la Mannoia e dire a Sanremo, “Che sia benedetta”!
Redazione
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