Consigli di viaggio - Itinerari

La Francigena del Nord, da Fidenza a Chatillon

Scritto da Eliana Iorfida, 18/04/16

Cari camminatori infaticabili, ci ritroviamo ancora una volta “on the road” per completare l’ultima tappa dell’avventuroso viaggio che, sulle orme dei pellegrini medievali lungo la Via Francigena, nell’Anno Nazionale dei Cammini ci ha fatto percorrere l’intera lunghezza dello Stivale e scoprire le bellezze nascoste del paesaggio e dell’accoglienza che solo i viaggi lenti e le esperienze “slow” sanno regalare.

 

Da Fidenza a Mortara

Punto di partenza: l’incantevole Piazza Duomo di Fidenza (PR), al centro della quale si impone la facciata romanica della Cattedrale di San Donnino, un gioiello in marmo e arenaria. Non è un caso che l’App ci abbia guidati di fronte a questo edificio: la statua dell’apostolo Simone, infatti, regge una pergamena che indica ai viandanti della Francigena la direzione per raggiungere Roma. Noi, ovviamente, ci avviamo in senso opposto, puntando al confine francese!

Il nostro cammino prosegue in direzione di Piacenza e Pavia. Il percorso che ci conduce a queste due splendide città – che alterna dolci campagne, tratti ciclabili e strade trafficate fino alla Via Emilia – passa per tappe intermedie di grande fascino: Fiorenzuola d’Arda (PC), il Castello di Paderna (PC), dove sarà piacevole sostare e rinfrescarsi, e Orio Litta (LO), che si raggiunge attraversando il Guado di Sigerico. Nel pavese incontriamo Garlasco (PV), immerso nel Parco del Ticino, tra campi punteggiati di alberi e casolari, e giungiamo infine a Mortara (PV), a circa metà strada dall’obiettivo finale.

 

Dal Vercellese a Chatillon

Riprendiamo la marcia attraversando la piatta campagna della Lomellina, con una tappa a Robbio (PV) per rifornirci d’acqua e ammirare le sue splendide architetture, tra le quali la Chiesa di San Pietro, noto ricovero dei pellegrini medievali lungo la Francigena. Vercelli è annunciata dall’inconfondibile paesaggio di risaie e pioppeti.

La piana vercellese ci fa scivolare senza fatica fino a Santhià (VC) e al Lago di Viverone (BI), prima di raggiungere un’altra tappa importante: Ivrea (TO), incastonata nel paesaggio unico del suo anfiteatro morenico, il più grande d’Europa!

La meta si avvicina. Pregustiamo già le vette e l’aria pungente man mano che, allontanandoci dal Piemonte, il percorso si inasprisce e cominciano le salite. È qui che la Francigena diventa una conquista da assaporare un passo dopo l’altro e si trasforma nell’antica strada romana delle Gallie, attraversata da Pont St. Martin e dominata dal Forte di Bard (AO).

L’ultimo tratto valdostano è uno scrigno di meraviglie naturali e culturali: dal Museo delle Alpi al Ponte di Echallod, fino alla splendida Parrocchiale di San Martino ad Arnad (AO). Da Issogne (AO) risaliamo il fianco della montagna in un percorso mozzafiato fino a Verrès (AO). La salita è impegnativa, ma regala suggestioni e gioie: finalmente a Saint Vincent e Chatillon. Ce l’abbiamo fatta!

Grazie a ViaggiArt abbiamo reso omaggio al vescovo Sigerico e a tutti i pellegrini che, nei secoli, hanno percorso la Via Francigena. Piantiamo su questa vetta la nostra “bandierina” ideale e ci concediamo il lusso di una chiusa letteraria:

 

“Quando le tua gambe sono stanche, cammina con il cuore”

(Paolo Cohelo)

 

*Nota: L’itinerario è percorribile in una settimana, programmando 7/8 ore di cammino giornaliere.

 

Eliana Iorfida

 

PhotoCredts

 

 

Immagine descrittiva - CC BY c
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