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Auletta

Luogo: Auletta (Salerno)
Auletta (L'Avuletta in cilentano) è un comune italiano di 2.440 abitanti, della provincia di Salerno in Campania. Geografia fisica Territorio L'abitato di Auletta è fiancheggiato a valle dal Fiume Tanagro che attraversa tutto il territorio fino ad incrociarsi con l'affluente Fiume Bianco nei pressi dell'area industriale di Buccino, inoltre ricade nell'area perimetrata del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Vicino al suo territorio ricadono le Grotte di Pertosa, dette anche Grotte dell'Angelo. Storia Secondo una leggenda citata dall'abate Giovan Battista Pacichelli, Auletta sarebbe stata fondata da Auleto, compagno di Enea. Alcuni storici invece affermano che il termine Auletta sia un fitonimo: dal momento che la zona è piena di ulivi (Olea europaea), si fa derivare il nome proprio da “olea”. Ad avvalorare tale tesi sono stati trovati documenti notarili nei quali la città è nominata come “olibola” nel 1095 e come “olivola” nel 1131. Intorno all'anno Mille Auletta era già stata fortificata e aveva tre vie di accesso, che confluivano verso le tre porte delle mura di cinta denominate: Porta del Castello, Porta del Fiume e Porta Rivelino o Piano. In tale periodo era stato già realizzato il Castello Marchesale con le sue torri, che era parte integrante del sistema di difesa del Ducato di Salerno e nel 1535 permise di resistere alle truppe spagnole di Carlo V. In epoca normanna, questa terra fu dominata da Guglielmo di Principato, appartenente alla stirpe degli Altavilla, poi dai Gesualdo, dai Vitilio e dai più nobili Di Gennaro. Nel periodo aragonese, essa divenne “terra promiscua” del feudo di Caggiano. In seguito feudo dei Di Gennaro e per successione femminile dei Castriota Scanderbeg. Nel 1691 Auletta contava 600 abitanti con 8 preti e 15 chierici. Oltre alla chiesa di San Nicola vi era un convento di frati benedettini che custodiva la reliquia del braccio incorrotto di S.Donato posta in braccio d'argento. La mensa arcivescovile di Conza aveva in Auletta grossi possedimenti ("Cronista Conzana" del Castellani). Nel 1692 fu interessata da un terremoto distruttivo. Il 1764 fu caratterizzato da una terribile carestia e conseguente epidemia con molte vittime. La precedente annata agraria del 1763 era stata così scarsa che non si raccolse neppure quanto si era seminato, per cui non esistevano riserve a cui attingere. Nel mese di marzo del 1764 gli abitanti di Auletta e del circondario iniziarono a morire di fame. Un figlio di aulettesi, quattordicenne, preso da fame "lupina", uccise a Zuppino tre bimbi e li divorò. Fu preso e condannato a morte. Nel 1792 la Strada delle Calabrie venne prolungata da Persano sino a Lagonegro passando per Auletta che sino ad allora era stata servita dalla antica strada consolare Popilia, che univa Capua a Reggio Calabria e che era percorribile con carri solo nel periodo estivo. La Strada per le Calabrie era sterrata e fu asfaltata solo nel 1938. Ai principi dell'Ottocento dei 1848 comuni del Regno ben 1.621 non avevano neppure un viottolo che rompesse il loro isolamento, per cui Auletta da questo punto di vista poté considerarsi sempre fortunata. Auletta apparteneva al Principato Citeriore (successiva Provincia di Salerno) che era diviso in 4 circondari: Salerno,Campagna, Vallo della Lucania e Sala Consilina. A quest'ultimo circondario apparteneva Auletta. Da un punto di vista religioso Auletta apparteneva alla Diocesi di Conza. Nel 1799 il Notar Vittorio Muccioli appena ebbe notizia dell'ingresso in Napoli dei francesi riuscì ad imporre la Municipalità in Auletta e vi piantò l'albero della libertà. Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Caggiano, appartenente al Distretto di Sala del Regno delle Due Sicilie. Nel 1857 patì un terremoto distruttivo. Tra il 27 e il 29 luglio 1861, la popolazione legittimista insorse in armi conto la neonata Italia. Questo portò, il 30 luglio, ad una sanguinosa repressione da parte del Regio Esercito, che arrestò circa duecento insorti, ne uccise 45, tra cui un medico ed un sacerdote, e saccheggiò ed incendiò il paese. Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di Caggiano, appartenente al Circondario di Sala Consilina. Nel mese di settembre 1943 fu sottoposta a numerosi bombardamenti da parte degli alleati per la presenza di una batteria di cannoni tedeschi. La popolazione tutta si rifuggiò nella galleria della ferrovia in contrada Scaffa. Nel 1980 fu interessata da un devastante terremoto. Il comune ha recentemente deliberato per il referendum correlato al Progetto Grande Lucania. Monumenti e luoghi di interesse Il Centro Storico - Nel Centro Storico di Auletta, gravemente colpito dal sisma del 1980, vi è una piccola ma caratteristica piazzetta di un fascino ancora intatto, il “largo Santi Quaranta”, da cui si diramano varie stradine anguste e scalette che lo attraversano. Accanto al Castello Marchesale, nella piazzetta detta “Campitello”, si trova la “Chiesa di Santa Maria delle Grazie”, risalente ai primi secoli dopo l'anno Mille, che dal XVIII secolo in poi ha ospitato la congregazione laica della Carità. Il Castello Marchesale (Scanderbeg) - Esso risale al XII secolo, periodo in cui tutto il borgo, entrò a far parte del sistema difensivo del Ducato di Salerno. Ebbe l'attuale impianto solo dopo il 1494, in seguito all'ispezione condotta dall'esperto in fortificazioni Antonio Marchesi. Così risistemato, fu in grado di opporre resistenza agli assalti delle truppe spagnole di Carlo V nel 1535. In epoca normanna, il Castello fu proprietà del conte Guglielmo di Principato (della famiglia degli Altavilla) e di suo figlio Nicola. Successivamente ne furono proprietari i Gesualdo (di cui ci parla l'abate Pacichelli ne “Il Regno di Napoli in prospettiva”, 1702), i Vitilio, i Di Gennaro, i Castriota Scanderbeg (eredi dell'eroe nazionale albanese del Quattrocento Giorgio Castriota) e, per successione ereditaria, i Maioli, che sono gli attuali proprietari. Più volte trasformato tra Cinquecento e Seicento, il Castello finì per perdere l'originaria impostazione militare, conservando solo il torrione cilindrico nell'angolo nord del giardino. Palazzi Gentilizi - Tra i Palazzi Gentilizi, ricordiamo quello dei signori Carusi, quello dei De Maffutiis, dei Fallace, dei D'Amato, dei Mari (che ospitò Garibaldi nel 1860) dei Gambino e dei Caggiano. Il Casino dei Monaci - Questa importante costruzione, ancora abitabile e ben visibile a distanza, è stata a lungo dimora estiva dei monaci benedettini. Appartenente oggi alla famiglia Carusi, essa è delimitata da un vasto terreno ricco di vigne e ulivi. Chiesa di San Nicola di Mira - Questa antica Chiesa, oggi chiesa parrocchiale di San Nicola di Mira era già documentata nel Trecento insieme alla Cappella della Circoncisione posta fuori dalle mura. Fu distrutta dal terremoto del 1857 e di essa venne poi ricostruito solo il Campanile, ulteriormente modificato nella parte terminale dopo il sisma del 1980. Al suo interno è conservata una lapide murata del 1750 con un'epigrafe in latino dedicata al nobile e generoso medico De Maffutiis. Chiesa Santa Maria Assunta - L'attuale Chiesa di Santa Maria Assunta fu edificata tra il Cinquecento e il Seicento in seguito a una pestilenza che colpì la zona. Aree naturali Monti Alburni - Buona parte del territorio si distende lungo la catena dei monti Alburni che presentano nella parte bassa del versante boschi lussureggianti (castagni, noccioli, carpino, quercia, ecc.). Monte San Giacomo - Presenta diverse zone adibite al rimboschimento con conifere. Fiume Tanagro - Scorre a valle delle Grotte dell'Angelo da cui riceve in parte anche le acque, assumendo aspetti particolari, con piccole cascate, laghetti e con presenza di vegetazione altrove introvabile. La parte compresa tra il Comune di Pertosa e lo Scalo ferroviario di Contursi è senz'altro la più bella ed interessante, tanto che è stato a suo tempo inserito, dalla Regione Campania, nella Riserva naturale Foce Sele - Tanagro, sito di Interesse Comunitario IT 8050010. La Grotta dell'Acqua - sebbene non si presenti grande all'esterno, si amplia notevolmente all'interno e per entrarvi bisogna percorrere un viottolo costeggiato da una staccionata di legno. Questa Grotta segna il confine di Auletta con Polla, Petina e Corleto Monforte. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Etnie e minoranze straniere Al 31 dicembre 2007 ad Auletta risultano residenti 62 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono:
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