Badolato, il Borgo degli Angeli adottato dagli stranieri
Esiste un borgo in Calabria dove la cultura dell’accoglienza e del recupero storico-architettonico rappresentano un brand riconosciuto a livello internazionale. Si tratta di Badolato, suggestivo grumo di case affacciate sulla cosiddetta Riviera degli Angeli, nel Medio Ionio catanzarese, in grado di sciogliere anche il cuore rockettaro di Piero Pelù!
Badolato, il Borgo degli stranieri
Assurto agli onori della cronaca una prima volta negli anni ’70, attraverso il provocatorio articolo che lo fece conoscere al mondo come “paese in vendita”, e poi ancora negli anni ’90, quale campione di accoglienza e integrazione (all’epoca rivolta al popolo kurdo), il Borgo degli Angeli raccoglie oggi i frutti di iniziative lungimiranti che lo rendono una delle mete più ambite dagli stranieri, in particolare del nord Europa, che qui sono “di casa” nel vero senso della parola!
Un Borgo di “Notevole Interesse Pubblico”
Giunta al centro storico per il mio consueto “blog-tour” – dopo aver percorso la strada che dalla marina si inerpica al borgo di Badolato Superiore, in un paesaggio a picco sul mare tra fichi d’India e finocchio selvatico, dominato dalla seicentesca Chiesa dell’Immacolata – vengo accolta dalla vivace “delegazione” di neo-badolatesi made in USA e Scandinavia, impazienti di guidarmi tra i vicoli e i palazzi che loro stessi hanno rivitalizzato.
Non è un giorno qualunque. È il Sabato Santo e a Badolato fervono i preparativi per l’attesissima rievocazione della Via Crucis (che si snoda per l’intera giornata tra borgo e campi, con la partecipazione di oltre 200 figuranti), dunque niente panico se incrociamo personaggi incappucciati muniti di flagello!
Percorriamo in discesa il piccolo Corso che taglia il borgo in due: la parte destra, esposta a sud-est, soleggiata e caratterizzata dalla presenza delle tipiche case-torri a tre livelli rigorosamente munite di “catoi” (gli antichi magazzini oggi adibiti a cantine, animate da degustazioni e momenti conviviali); e quella sinistra, “lu mancusu”, più in ombra, dove un tempo vivevano le famiglie meno abbienti.
Approfitto dell’ospitalità di questi calabresi d’adozione, veri e propri “emigrati al rovescio”, per chiedere loro cos’è che li ha spinti a scegliere Badolato come “buen retiro”, al punto da comprare e ristrutturare le case del centro creando una comunità stabile, che si prende cura di un luogo ormai destinato all’oblio. Cathy e Nicolas vi hanno trovato lo spirito di autenticità che ricercavano, sentendosi a casa; un’altra famiglia ha sentito il richiamo vedendo sul web la foto di Palazzo Paparo, erano diretti in Sicilia e…a quanto pare non ci sono mai arrivati!
Ciascuno ha la sua storia, ma tutte sembrano trovare un comune denominatore nella dimensione sospesa, genuina e incantata che il borgo di Badolato riesce a infondere a chiunque lo visiti.
A Badolato la cultura dell’accoglienza si fa eccellenza grazie anche al lavoro appassionato degli operatori turistici del posto, che durante tutto l’anno (e non solo nel periodo balneare) offrono ai turisti italiani e stranieri l’esperienza della Calabria più vera, che è riduttivo chiamare “vacanza”: dalla vendemmia alla raccolta delle olive, dal trekking per le valli ai corsi di yoga in spiaggia e tra gli ulivi secolari.
Concludiamo come sempre con le delizie gastronomiche locali, che pure è possibile conoscere attraverso i corsi di cucina, brindando a questo piccolo grande borgo che rappresenta un’unicità da preservare e un modello da imitare!
Riproduzione riservata © Copyright Altrama Italia