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Grandi macchine a spalla: le feste più celebri

Scritto da Redazione , 21/01/20

Inserite a tutti gli effetti tra i Patrimoni UNESCO, le grandi macchine a spalla sono le protagoniste assolute di alcune tra le più stupefacenti feste e processioni religiose in Italia. Scopriamo quelle da non perdere!

Le macchine votive a spalla, nate come strutture rudimentali ed evolutesi poi in sostegni, impalcature, vere e proprie torri piramidali di legno, ferro o altri materiali, rappresentano l'elemento essenziale di alcune tra le processioni più suggestive d'Italia.

Scopriamo insieme le feste e il calendario annuale degli eventi più spettacolari che utilizzano le grandi macchine a spalla.

1. La Vara di Messina

Tra le più antiche grandi macchine a spalla, la Vara di Messina ha certamente un ruolo di primo piano.

Si tratta di un grande carro votivo dedicato alla Madonna della Lettera e portato in processione il 15 agosto di ogni anno.

Il termine "vara" indica proprio la macchina processionale, che nel caso specifico di Messina è una grandiosa struttura piramidale, costituita da un'urna di cristallo posta sulla piattaforma del primo ordine delle slitte (cippu), nell'ampio vano sotto l'incastellatura.

Tra le grandi macchine a spalla, quella messinese, benché limitata in altezza e con i figuranti posticci, è rimasta pressoché fedele alle descrizioni e alle riproduzioni grafiche secentesche.

La Vara odierna è alta circa 14 metri e pesa intorno alle 8 tonnellate. Poggia su grandi scivoli metallici e il basamento sul quale gravitano i grossi manufatti plasmati a mo' di tronchi (allegorie di nuvole) è denominato cippu 'a Vara. Tutt'intorno, una struttura a telaio permette la dislocazione delle decine di timonieri che hanno il compito di mantenere in asse o direzionare il movimento della macchina.

L'itinerario di questa suggestiva processione si snoda tra Piazza Ettore Castronovo, Piazza Filippo Juvarra, con fermata prolungata di fronte al Palazzo della Prefettura, alle spalle della Fontana del Nettuno, e all'incrocio con Via Boccetta, dove si assiste ai fuochi pirotecnici eseguiti presso la Stele della Madonna della Lettera. Dopo una serie di altre soste, l'arrivo e la conclusione in Piazza Duomo.

2. La Varia di Palmi

Diretta discendente di quella di Messina, la Varia di Palmi è protagonista della processione che si svolge l'ultima domenica di agosto a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, sempre in onore della Madonna della Lettera (Assunta in Cielo).

Anche questa, tra le grandi macchine a spalla, è un sofisticato marchingegno piramidale simile in tutto e per tutto alla "madre" siciliana, dalla quale si distingue per alcuni dettagli, uno su tutti:

sopra il carro, di altezza pari a 16 metri e trasportato a spalla da 200 'mbuttaturi (portatori), trovano posto figuranti umani e bambini che rappresentano, rispettivamente, la Madonna, il Padreterno, gli Apostoli e gli angeli.

3. La Macchina di Santa Rosa

Un'altra delle grandi macchine a spalla portate in processione è la Macchina di Santa Rosa, il baldacchino trionfale che innalza oltre i tetti di Viterbo la statua di Santa Rosa, patrona della città.

Oggi appare in forma di torre illuminata da fiaccole e luci elettriche, realizzata in metalli leggeri e in materiali moderni, come il vetroresina, ma un tempo era fatta di ferro, legno e cartapesta.

Alta circa 30 metri, pesante 51 quintali, la Macchina di Santa Rosa viene portata in processione per le vie della città la sera del 3 settembre di ogni anno, sollevata e condotta in spalla da un centinaio di uomini detti "Facchini di Santa Rosa", lungo un percorso di poco più di un chilometro articolato tra le vie, talvolta molto strette, e le piazze del centro cittadino, immerse nel buio totale.

4. La Festa dei Gigli

La Festa dei Gigli è la grandiosa festa popolare e religiosa che si tiene ogni anno a Nola, in occasione della festività patronale dedicata a San Paolino.

Con questo evento i nolani ricordano il ritorno in città di Ponzio Meropio Paolino dalla prigionia ad opera dei barbari, avvenuto nella prima metà del V secolo.

In occasione della festa, vengono erette le grandi macchine a spalla denominate "Gigli": alti 25 metri, con base cubica di circa tre metri per lato, pesano oltre 25 quintali. L'elemento portante è la "borda", un asse centrale su cui si articola l'intera struttura. Le barre e le barrette ("varre" e "varritielli") sono le assi di legno attraverso cui ogni Giglio viene sollevato e manovrato a spalla dagli addetti al trasporto, di norma 128 persone.

Gli 8 Gigli vengono addobbati dagli artigiani locali con decorazioni in cartapesta, stucchi o altri materiali secondo temi religiosi, per poi sfilare lungo un tradizionale percorso nel nucleo più antico della cittadina, al ritmo di brani originali e reinterpretazioni dalla tradizione musicale napoletana.

La processione dura tutto il giorno e si conclude in Piazza Duomo, dove avviene la solenne benedizione da parte del vescovo.

Ciascuna di queste feste rientra nella "Rete delle grandi macchine a spalla italiane" e, a partire dal 2013, nella lista del Patrimonio orale e immateriale dell'umanità dell'UNESCO.

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Immagine descrittiva - CC BY-SA Di Donniedarko1983 - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37686123 c
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