Il Castello di Donnafugata dista circa 15 chilometri da Ragusa. Si tratta di una sontuosa tenuta nobiliare del tardo '800, appartenuta alla ricca famiglia Arezzo De Spuches. L'edificio copre un'area di circa 2500 metri quadrati e presenta un'ampia facciata in stile neogotico, coronata da due torri laterali. L'origine del nome "Donnafugata" viene ricondotto a un episodio leggendario: la fuga della Regina Bianca di Navarra, vedova del re Martino I d'Aragona, imprigionata nel Castello dal Conte Bernardo Cabrera, ma la costruzione del Castello è successiva alla leggenda. Il primo nucleo si deve ai Chiaramonte (XIV secolo); in seguito, il feudo ex Bellio-Cabrera passò al Barone Corrado Arezzo, cui si deve l'aspetto attuale dell'edificio, comunque restaurato dal Comune di Ragusa nel 1982 dopo anni di abbandono. Gli interni contengono ancora arredi e mobili originali dell'epoca: ogni stanza era arredata con gusto diverso e aveva una funzione diversa (Stanza della musica, con bei dipinti a trompe-l'oeil, Sala degli stemmi, Salone degli specchi, Pinacoteca, Appartamento del vescovo). Il Castello è circondato da un ampio e monumentale Parco di 8 ettari, che in origine contava oltre 1500 specie vegetali e vari "intrattenimenti" per gli ospiti: il tempietto circolare, la Coffee House, grotte artificiali dotate di finte stalattiti e un particolare labirinto in pietra, costruito nella tipica muratura a secco del ragusano, simile a quello di Hampton Court, in Gran Bretagna. Il castello è stato set cinematografico e televisivo: vi hanno girato il film "I Viceré", varie scene della serie TV "Il commissario Montalbano", e del film "Il racconto dei racconti", di Matteo Garrone (2015).