Museo e Parco Archeologico Regionale di Kamarina
Kamarina, il cui nome secondo Strabone significa "abitata dopo molta fatica", fu un'importante colonia di Siracusa (598 a.C. - 597 a.C.). Di essa rimangono resti sul colle Cammarana, nel territorio di Ragusa. Divenuta rapidamente un importante centro agricolo e di riferimento, la colonia entrò presto in conflitto con la città-madre, che la sconfitta nel 552 a.C.. Rifondata da Ippocrate, Kamarina riacquisì la sua importanza. A partire del III secolo a.C. fu presa dai Mamertini e poi dai Romani (258 a.C.), per essere definitivamente distrutta nell'827 da Asad ibn al-Furat nel corso della conquista arabo-berbera della Sicilia. L'acropoli mostra i resti del Tempio di Athena, poi inglobati nella costruzione della Chiesa della Madonna di Cammarana. Rimangono tombe arcaiche (VII secolo a.C.) e ruderi di un Tempio dedicato a Minerva. La città è ancora riconoscibile nel suo impianto originario dai resti di case e pavimentazioni. Il Museo Archeologico annesso espone una vasta collezione di reperti che vanno dalla Preistoria al periodo antico greco attraverso armi, anfore, suppellettili, monete, corredi funerari e statuette devozionali.