Luogo - Punto di Interesse
Museo del baco da seta "C. Ronchi"
Luogo:
Via Roma, 3/a, Meldola (Forlì-Cesena)
Intitolato a Ciro Ronchi (1830 - 1904), il più grande filandiere della storia meldolese, è gestito dai volontari dell’associazione G.E.N.M. (Gruppo Entomologico Naturalistico Meldolese), promotori dell’iniziativa, che hanno allestito il museo comunale dopo attente ricerche d’archivio e il reperimento di una ricca documentazione circa l’attività sericola locale. Il percorso costituisce il recupero di tre secoli di tradizione locale di Meldola che nell'anno 1872 è stata ai vertici della produzione mondiale della seta greggia in concorrenza con Cina e Giappone. Facilmente fruibile da studenti ed insegnanti mette a disposizione del pubblico non solo un’aggiornata e completa bibliografia sulla sericoltura e l'industria serica, ma anche l'esposizione di strumenti legati all'allevamento dei bachi e alla lavorazione di questa preziosa materia prima.L’itinerario didattico ha inizio con le uova del Bombyx mori (baco da seta), continua attraverso il ciclo biologico e, seguendo le vari fasi dell'allevamento e della formazione del bozzolo, si conclude con i filati di seta. Relativamente a questi ultimi, per illustrare in modo chiaro e completo la tradizione locale, vengono presentati gli attrezzi impiegati dalle massaie durante l'allevamento e la lavorazione della seta all’interno delle mura domestiche: graticci, fondi, telaio, filarino, dipanatoio, arcolaio, fusi ecc. Il percorso storico parte dalle origini della sericoltura per giungere al grande sviluppo di questa attività, che portò l’Italia, nel 1872, ai vertici della produzione mondiale della seta greggia. Si passa poi ad illustrare la produzione della città di Meldola, che si aggiudicò il primato, assieme a Como per la migliore qualità e quantità del prodotto serico. Nell’allestimento museale, trovano spazio pure le illustrazioni delle strutture morfologiche dell'apparato interno del filugello e il celebre “bosco”, composto da bozzoli di varie tonalità e misure. Seguono poi vari documenti storici attestanti l’importanza dell'attività del mercato del bozzolo e della produzione setifera nell'economia locale.