Cosa vedere nel borgo arbëreshë di Civita, in Calabria
Oggi partiamo per un viaggio sulle tracce delle antiche tradizioni italo-albanesi, scoprendo insieme cosa vedere nel borgo arbëreshë di Civita, in Calabria, tra storia, natura e folklore.
Indice
Incastonato nel Parco Nazionale del Pollino e inserito nella lista dei "Borghi più belli d'Italia", il borgo di Civita, in provincia di Cosenza, è tra le comunità storiche albanesi d'Italia.
Detto anche "Paese del Ponte del Diavolo", il borgo antico incornicia scorci di paesaggi sono tra i più belli della Calabria.
Calabria arbëreshë: borgo di Civita
Fondato attorno alla fine del Quattrocento, è uno dei piccoli gioielli che appartengono all'enclave culturale della Calabria arbëreshë: borgo di Civita e "Case Kodra", come vengono definite le sue caratteristiche abitazioni a forma di volto umano, sono una delle chicche da visitare assolutamente in un viaggio da queste parti.
A Civita, come negli altri centri albanesi di Calabria, si parla ancora l'antica lingua arbëreshë, ovvero l'albanese degli avi, che rende questa comunità una minoranza etnica e linguistica a tutti gli effetti, riconosciuta e tutelata dallo Stato.
L'impronta orientale è evidente soprattutto nella chiese, dove gli arbëreshë celebrano ancora le funzioni liturgiche bizantine in greco e mantengono la suggestiva simbologia cristiano-orientale, fatta di antichi gesti, canti e paramenti sacri ortodossi, le sacre icone, i mosaici e le iconostasi.
Cosa vedere nel borgo arbëreshë di Civita, in Calabria? Intanto la struttura urbanistica del centro storico, fatta di viuzze e slarghi che rispecchiano dell’organizzazione sociale arbëreshë, dove nella piazza centrale, circondata da edifici caratteristici, confluiscono i vicoli tortuosi.
Ma la vera attrazione di Civita sono le sue cosiddette "Case Kodra", in omaggio al pittore albanese naturalizzato italiano, Ibrahim Kodra. Si tratta di case molto piccole, con finestrelle, canna fumaria e comignolo, la cui facciata richiama il volto umano.
Tra i luoghi d'arte e cultura, da non perdere il Museo Etnico Arbëreshë, che raccoglie testimonianze dell’etnia albanese legate alla tradizione religiosa bizantina e al mondo contadino, così come lo era l'antica Filanda, strumento azionato dall’acqua del fiume Raganello.
Civita: i Borghi più belli d'Italia
Immersa in un ambiente naturalistico di grande valore, sui primi contrafforti del versante sud-est del Parco Nazionale del Pollino, Civita è circondata da profondi canaloni e calanchi: un paesaggio selvaggio, dove i burroni sono ingentiliti dai colori degli oleandri e della macchia mediterranea, punteggiata da lecci, querce selvatiche, ulivi e pini che fanno da corona al borgo.
Per via del suo antico e caratteristico centro storico e le bellezze naturalistiche della vallata che la circondano, Civita è annoverata nella classifica de "I Borghi più Belli d'Italia", dunque Bandiera Arancione del Touring Club.
Del fascino di Civita fanno parte le sue tradizioni, il folklore e i costumi tipici, che rappresentano per gli italo-albanesi il simbolo di una coscienza etnica collettiva.
Realizzato in ricchi tessuti di raso e sete naturali dai colori vivaci, ricamati e laminati in oro, guarniti di galloni e merletti, il costume arbëreshë è considerato tra i più belli delle raccolte internazionali per la varietà e il fasto bizantino.
Cosa vedere a Civita, nei dintorni
Tra le bellezze naturali da visitare, oltre ai già citati Ponte del Diavolo e Gole del Raganello, la Timpa del Demanio, la "Fagosa" e le vette del massiccio del Pollino.
Il Ponte del Diavolo
Nello scenario paesaggistico della Riserva Naturale delle Gole del Raganello, un luogo già di per sé incantato, si adagia da sponda a sponda il suggestivo Ponte del Diavolo.
La sua costruzione risale alla metà dell'anno Mille, anche se alcuni studiosi la reputano ancor più antica. Proprio per via del punto impervio nel quale si colloca, la fantasia popolare tende ad attribuirlo alla forza del diavolo, unico essere capace di realizzare un'opera simile in un punto così pericoloso.
Le Gole del Raganello
La Riserva Naturale "Gole del Raganello" è un'area naturale protetta all'interno del Parco Nazionale del Pollino. Sui crestoni rocciosi della Timpa di San Lorenzo e della Timpa di Porace-Cassano, le imponenti pareti del canyon del Raganello ospitano numerose specie animali e vegetali.
Le Gole costituiscono un canyon lungo circa 17 Km, che si diparte dalla Sorgente della Lamia fino a raggiungere un'area attigua all'abitato di Civita. Qui il corso del torrente Raganello diventa più regolare e scorre lungo una valle più aperta.
Il Parco del Pollino
Emblema del Parco Nazionale del Pollino, il Pino Loricato cinge i Comuni di maggior interesse storico-archeologico, tra i quali spiccano Civita e le comunità albanesi che si insediarono nel territorio del Parco tra il 1470 e il 1540.
Da Civita è possibile partire per affascinanti escursioni e passeggiate alla scoperta dei sentieri del Parco popolati da innumerevoli specie di piante officinali e aromatiche, e da una fauna che comprende diverse specie di uccelli, il lupo appenninico e il capriolo autoctono di Orsomarso.
L'attuale profilo delle vette più elevate risulta modellato dall'azione di antichi ghiacciai, le cui tracce più evidenti si rinvengono sul versante nord-occidentale di Serra Dolcedorme, con la conca denominata Fossa del Lupo. Nevai stagionali di notevoli dimensioni sono presenti su tutte le vette più alte del massiccio.
Nel Parco è possibile praticare trekking, escursionismo, alpinismo, torrentismo, rafting, sci di fondo, speleologia e mountain bike.
Riproduzione riservata © Copyright Altrama Italia