Consigli di viaggio - A Tavola

Lo zibibbo delle Cantine Benvenuto premiato dal New York Times

Scritto da Redazione , 14/06/20

Oggi vi proponiamo un viaggio sensoriale tra le uve Zibibbo IGP di Francavilla Angitola, in provincia di Vibo Valentia, ovvero tra le Cantine Benvenuto. 

Il vino del Belpaese penneggia gole e palati, accarezza componimenti, scalda le idee e dispone pensatori, artisti, poeti e critici oltre oceano.

"Riuscireste mai a immaginare di bere dieci bianchi americani variando sempre vitigno, mantenendo un'alta qualità e restando sotto i 25 dollari a bottiglia? Io non penso sia possibile".

La penna è quella di Eric Asimov, critico enologico e autorevole firma del prestigioso New York Times, che, durante le settimane di lockdown, attraverso una personale selezione di dieci bianchi italiani, ha stilato e celebrato le migliori etichette del nostro Paese, tra cui figura lo Zibibbo secco di Calabria, il vino bianco prodotto dalla Cantina Benvenuto a Francavilla Angitola (VV) appartenente alla denominazione Calabria IGP.

"Non c'è da meravigliarsi che questo vino sia pungente e profumato - ha spiegato Eric Asimov - Zibibbo è il nome italiano meridionale per moscato di Alessandria, una famiglia di uve notoriamente profumata. Principalmente, viene trasformato in vino dolce in Sicilia e sull'isola di Pantelleria, ma di recente ho visto versioni più secche. Non ricordo di aver visto lo zibibbo da nessuna parte tranne che dalla Sicilia, ma questo viene dalla Calabria, la punta dello stivale italiano, dove Giovanni Celeste Benvenuto coltiva biologicamente. Il vino è fragrante, dai profumi sinceri, e scende facilmente. Come molti moscati , è un ottimo accompagnamento estivo".

Un riconoscimento che per Giovanni Celeste Benvenuto "È una enorme soddisfazione, ritrovarsi tra i migliori 10 bianchi secondo il New York Times – dichiara ­–  è come raggiungere la vetta dalla quale ti fermi ad ammirare il percorso fatto, pronto poi per ripartire ancora più carico.Aver recuperato lo Zibibbo e poterlo raccontare al mondo è il mio gesto di amore verso la Calabria che amo e che mi ha accolto con amore.”

La dedizione amorevole per una terra che gratificherà il viticoltore calabro-abruzzese e i calabresi, non è l'unico sentimento che impregna il progetto di Giovanni Celeste Benvenuto.

Dietro quel calice di Zibibbo, omaggiato e ricercato dalla raffinatezza gusto - olfattiva di intenditori anche noti, vi è un rispetto della storia, delle tradizioni e della famiglia che è il fulcro di una storia in cui passato e futuro si intrecciano e si manifestano già nel presente di un ragazzino romantico e dalle idee molto chiare.

"Tutto ebbe inizio con papà, che a 13 anni decise di lasciare la Calabria per costruire un futuro altrove - spiega Benvenuto - Dopo un periodo trascorso a Roma, fu in Abruzzo che trovò l'amore e la sua ispirazione per un disegno imprenditoriale. L'entroterra abruzzese mi diede i natali, mi tempro` e strutturo` anche la mia formazione scolastica. Scelsi di vivere in Convitto, un Istituto tecnico agrario lontano da casa e quindi dalla mia famiglia dove facevo rientro ogni 15 giorni, per affinare le basi di quella passione vitivinicola, espressione di un impegno che misi a punto durante gli anni di studio teorico e pratico lungo gli oltre 30 ettari di terreno che incorniciavano l'istituto, e mi permise di conseguire 2 borse di studio, come migliore allievo.

La Calabria mi rapì. Il fascino di una terra che germogliò in me il culto per il vino, determinò il rientro tra le colline a strapiombo sul mare di Francavilla Angitola, dove ebbe inizio il mio percorso a ritroso. Nel lembo di terra in cui vivo è il ricordo di mio nonno, proseguì gli studi universitari conseguendo la laurea in Scienze e tecnologie agrarie e contemporaneamente recuperai le vigne di famiglia e ne impiantai di nuove. Nulla fu semplice prima di arrivare a essere il primo a vinificare lo Zibibbo, ma i sogni, si sa, non hanno strade in discesa e le mie vigne erano in alto, dove il tramonto calabrese solca il cielo lasciando sfumature purpuree...

Alla laurea fecero seguito diversi Master, corsi per diventare sommelier, la nascita del presidio Slow food per la tutela e la valorizzazione dello Zibibbo e, simultaneamente, accresceva l'interesse per il mio vino da parte dei mercati europei e mondiali, come Francia, Regno Unito, Canada, U.S.A., Svizzera, Polonia, Germania, Repubblica Ceca e Kirghizistan".

Giovanni incarna il coraggio, una dose massiccia di perseveranza in una Regione in cui spesso la sola combinazione tra amore e tenacia, non basta. La sua è una storia che non prevede un finale, è la narrazione di un uomo lungimirante intenzionato a tenere sempre accesa la luce sui suoi vigneti e farli "viaggiare" fino a farli brillare nei calici del mondo, perché in fondo "C'è una singola luce scientifica, e dovunque si accenda significa accenderla ovunque" ricorderebbe il celebre scrittore Isaac Asimov, zio di Eric Asimov, tra i più importanti critici enologici del mondo.

Lo Zibibbo IGP Cantine Benvenuto

Zibibbo in purezza, le uve vengono coltivate nel territorio di Francavilla Angitola ad un’altitudine di 350 m s.l.m. su terrazze naturali con forma di allevamento a cordone speronato, produzione per ha 40 q in regime di biologico su terreno ricco di minerali.

Età vigneto: 25 anni. Vendemmia: tra la seconda e la terza decade di settembre. Le uve vengono selezionate e vendemmiate a mano nelle ore più fresche della giornata in piccole casse. Vinificazione: dopo una rigorosa selezione manuale dei grappoli, l’uva viene diraspata e delicatamente pigiata per avviare una macerazione a freddo per circa 24 ore. In seguito alla pressatura soffice, il mosto, a bassa temperatura, resta a decantare per 48 h.

La parte limpida si avvia alla fermentazione in vasche di acciaio da 50 hl a temperatura controllata ad opera di lieviti indigeni. Fermentazione alcolica svolta sempre a temperatura controllata permettendo poi un affinamento sulle fecce fini. Affinamento in bottiglia. Caratteristiche organolettiche: grado alcolico 13,5% vol. di colore giallo paglierino con riflessi verdolini. Al naso, intenso e complesso, aromatico, spiccate note minerali, note finissime di agrumi e fiori. Al gusto, sensazioni di freschezza, ricchezza di eleganza e grande intensità degli aromi, con un lungo finale.

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Immagine descrittiva - BY Luigi Salsini c
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