Destinazioni - Comune
Ravascletto
Luogo:
Ravascletto (Udine)
Ravascletto (Ravasclêt in friulano, localmente anche Monai, nei documenti antichi Monajo) è un comune italiano di 566 abitanti della regione storica della Carnia, nella provincia di Udine ed in Friuli-Venezia Giulia, fa parte del club dei borghi autentici d'Italia.
Geografia
I centri abitati costituenti il comune si collocano in catena sul versante a solatio della faglia che separa i massicci del monte Arvenis, a sud, e del monte Crostis a settentrione. La faglia ha dato origine a due vallate che si dipartono in direzioni opposte dalla morbida altura della Sella Valcalda (loc. Insom Volcjalda, 959 m), l'una volta ad occidente e solcata dal torrente Margò, tributario del Degano (nel cui bacino si trovano il capoluogo Ravascletto, 963 m, con le borgate annesse di Stalis e Palù (m 958) e, più ad occidente, la frazione di Salars (anche scritta Solars, 952 m), l'altra verso oriente e percorsa dalla Gladegna, tributaria del torrente Bût, nel cui bacino si trova la frazione di Zovello, 896 m. Sebbene qualche geografo abbia utilizzato, per ambo le convalli, il toponimo Valcalda, l'usanza schietta del posto, confermata da mappe e documenti d'archivio, attribuisce tale nome (Volcjâlda, Valcjalda) alla sola porzione prativa e a bacìo della testata della valle del Margò. Nome antico delle due vallate è invece Canale di Monaio (Cjanâl di Monai).
Il paesaggio, verde per i boschi ed alle quote più alte per i pascoli, è dominato dalle seguenti alture:
- a nord degli abitati (gruppo del monte Crostis): Cimone di Crasulina 2.104 m, massimo altitudinale del comune; Piz di Mede 2094 m, monte Valsecca 1966 m, Mont di Runc 1845 m, Bovadiça 1831 m, Berretta di Culzin (loc. la Scufa) 1497 m.
- a sud (gruppo del monte Arvenis): monte Zoncolan 1740 m, Nealt 1490 m, Cuel Piçul 1331 m.
Minimo altitudinale del comune è la località Piè del Pecol, 670 m.
I corsi d'acqua hanno tutti regime torrentizio: oltre ai già citati Margò e Gladegna, collettori di tutte le acque delle due vallate, vanno menzionati il rio Vaglina, affluente del Margò che demarca il confine col comune di Comeglians, ed il rio Marassò (loc. Maraçò), affluente della Gladegna che separa Ravascletto da Cercivento. Sulla Vaglina sorge una centrale idroelettrica gestita dalla SECAB.
Nelle montagne di Ravascletto esistono due minuscoli laghi alpini, detti di Crasulina e di Taront (o di Tarondon), alimentati principalmente dallo scioglimento delle nevi; nel fondovalle, inoltre, sono stati costruiti due bacini artificiali (ad accesso vietato) nelle località di Sella Valcalda e di Entrada, con lo scopo di fornire d'acqua gli impianti per l'innevamento artificiale.
Clima
Storia
Toponomastica
L'origine del friulano Ravasclêt è da ricollegarsi al fitonimo latino *robusculetum, ossia "luogo ove cresce una pianta spinosa, (letteralmente) un piccolo rovo"; la doppia "t" della versione italiana non è etimologica. Il nome può accostarsi a quello della località di Ruscletto (San Vito di Fagagna), fondato sul friulano ruscli (pungitopo), pianta che peraltro a Ravascletto non vegeta. Più semplice è l'etimologia degli altri toponimi principali: Zovello (Zuviél), è diminutivo del friulano zôf (giogo, passo montano); Salârs significa solaio ma anche solatio; il nome antico della vallata, Monai significa tuttora appezzamento prativo in qualche varietà arcaica di friulano.
Medioevo
Evo moderno
Per tutto l'evo moderno le tre comunità componenti l'odierno comune di Ravascletto appartennero, come il resto della Carnia, alla Repubblica di Venezia.
Età contemporanea
Il comune di Ravascletto fu fondato, per effetto della legislazione napoleonica, nel 1806; dal 1815 esso incluse anche la frazione di Zovello, originariamente assegnata al comune di Cercivento.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Lingue e dialetti
A Ravascletto, accanto all'italiano, lingua ufficiale dello Stato, la popolazione utilizza due distinti dialetti del friulano, assegnabili entrambi al ramo carnico della bassa Val di Gorto.
Nel capoluogo ed a Salars si parla il "monean", caratterizzato dalla terminazione delle parole derivanti dalla I declinazione latina in -a (al singolare) ed in -es (al plurale): es. la cjasa, las cjases (la casa, le case) e dai dittonghi ei e ou in alcune posizioni ove la koinè friulana impiegherebbe î ed û (jeir e brout anziché îr e brût - cioè ieri e brodo). Tipica è anche la terminazione -ol ove il friulano comune ha -ul: ad es. marmol per marmul (marmo). Del dialetto moneano è nota anche una fase più antica che, testimoniata dalle prose ottocentesche di don Leonardo Morassi, era caratterizzata dalle terminazioni in -o (cjaso per casa) oggi conservate solo a Rigolato e Forni Avoltri.
La frazione di Zovello ha invece un dialetto proprio, chiamato "zovelan" (letto "giovelàn"): in esso le terminazioni citate suonano arcaicamente -a e -as (la cjasa, las cjasas). Conservativo nel lessico, esso registra però una concordanza fonetica col friulano centrale: a Zovello, infatti, si dice podê, vôs, îr e cûr (potere, voci, ieri e cuore) evitando sia le soluzioni del carnico comune (podei, vous, îr e cûr) sia quelle tipiche delle altre varianti del dialetto basso gortano (podê, vôs, jeir, cour). Un buon esempio di dialetto zovellano può leggersi nei versi di Casimiro De Colle.
Nel territorio comunale vige la Legge regionale 18 dicembre 2007, n. 29 "Norme per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana", con la quale la Regione Friuli Venezia Giulia stabilì le denominazioni ufficiali in friulano standard e in friulano locale dei comuni in cui effettivamente si parla il friulano.
Economia
Sebbene interessato da un forte fenomeno di spopolamento, Ravascletto è oggigiorno uno dei maggiori poli turistici estivi ed invernali della regione Friuli-Venezia Giulia, grazie alla bellezza dell'ambiente circostante e alle piste da sci del monte Zoncolan raggiungibili con la Funivia che parte dal paese).
Infrastrutture e Trasporti
Strade
Il territorio di Ravascletto è attraversato principalmente dalla Strada Regionale n.465 della Forcella Lavardet e di Valle S.Canciano che congiunge il comune con quelli di Comegliàns e Sutrio. È gestita da Friuli Venezia Giulia Strade. Inoltre dalla sella Valcalda ha inizio la Strada Provinciale n.86 di Ravascletto che congiunge il capoluogo con la frazione di Tualis situata nel territorio del comune di Comeglians. Sempre dalla sella Valcalda inizia anche la Strada Comunale denominata "Panoramica delle Vette". Com’è facilmente intuibile, questo itinerario ci presenta in tutta la sua maestosità la bellezza dell’alta montagna, in quanto, per quasi 7 km si compie una traversata sul filo dei 2000 m con suggestiva veduta sulla Val Degano, Val But, sul massiccio del M.te Zoncolan, sulla catena delle alpi Giulie ed è persino possibile vedere il massiccio del Grossglockner in Austria. Partendo da Ravascletto sono ben 10,2 km di salita costante al 9-10% che conducono all’inizio della traversata.
Autocorriere
Il comune è collegato alla rete del trasporto pubblico regionale del Friuli Venezia-Giulia tramite le autocorriere della società SAF, che gestisce le linee Zovello-Ravascletto-Comeglians e Ravascletto-Zovello-Cercivento-Paluzza, entrambe con coincidenze per Tolmezzo e di qui a Udine. Il servizio non è attivo nei giorni festivi.
Funivia
A Ravascletto fin dagli anni 20 c'è stata la pratica dello sci. Poi nel 1949 venne costruita la prima seggiovia, denominata "Cuél Pìciul" che serviva la pista del "Canalone", ora parte finale della pista di rientro dallo Zoncolan denominata "Lavet". Costruita dalla Graffer con seggiole monoposto fu rimodernata nel 1976 con una biposto sempre della Graffer. Si dice che questo sia il primo impianto a fune costruito in Friuli-Venezia Giulia. Con il successivo sviluppo del comprensorio dello Zoncolan, nel 1975 entrò in servizio, costruita dall'azienda Torinese Agudio, la prima funivia tipo "va e vieni" Ravascletto - Zoncolan con cabine da 40 persone. L'opera fu commissionata dall'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo Ravascletto - Sutrio che ha avuto la gestione degli impianti del comprensorio Ravascletto - Zoncolan fino all'acquisizione di Promotur avvenuta nel 1987. La scelta architettonica per la costruzione fu affidata all'architetto Friulano Gianugo Polesello, che ebbe la bizzarra idea di costruire le stazioni di monte, situata a 1728 m slm, e di valle, situata a 900 m slm, tutte in cemento armato e con una inusuale forma cubica. Questo fu causa di molte discussioni tra gli abitanti del posto che consideravano le stazioni molto vistose e antiestetiche con l'architettura caratteristica del luogo. L'impianto ha una lunghezza di 2031 m, per un dislivello di 828 m. Inoltre a metà linea fu costruito l'unico sostegno dell'impianto, dove avveniva l'incrocio delle cabine. La velocità massima dell'impianto era di 10 m/s con una portata oraria massima di 450 persone. I motori e gli ancoraggi delle funi portanti erano collocati nella stazione di monte, mentre i contrappesi erano situati nella stazione di valle. All'inizio la cabina rivolta verso la Val Degano era di colore giallo, mentre quella rivolta verso la Valle del Bût era di colore blu. Questi colori sono stati scelti per rendere onore allo stemma della Regione Friuli-Venezia Giulia. Successivamente verso la metà degli anni 80 le cabine divennero tutte e due di color grigio, con la scritta Zoncolan in giallo sulle porte. La "Z" di "Zoncolan" aveva una sottolineatura rossa che, dopo aver percorso tutto l'enblema, andava a congiungersi con una sottolineatura gialla che partiva dalla "N" finale di "Zoncolan". Le due linee facevano il giro di tutta la cabina. Inoltre sulle fiancate anteriori e posteriori campeggiava una "Z" in rosso posizionata dentro un cerchio bianco e in alto a sinistra, sotto i vetri, la scritta "Ravascletto - Zoncolan". Successivamente, a metà anni 90 circa, si ebbe una prima ristrutturazione dell'impianto con sostituzione delle funi, dei motori, e delle cabine. L'ammodernamento fu fatto dalla ditta Hölz di Bolzano. Il nuovo impianto poteva raggiungere una velocità massima di 12 m/s senza dover rallentare, come il primo impianto, in avvicinamento al sostegno. Le cabine, sempre con portata di 40 persone l'una, erano di color bianco con una striscia rossa sul fondo. Sulle porte di accesso campeggiava in blu la scritta "Zoncolan", e sulle due fiancate era disegnata con i colori rosso e giallo una "Z" rovesciata. Invece sulle fiancate anteriori e posteriori campeggiava in blu il simbolo di "Promotur". Arriviamo nel 2007 quando Promotur decide di riammodernare ancora una volta l'impianto in vista della realizzazione della pista di rientro. Si decide per la costruzione di una funivia tipo "funifor", della ditta Doppelmayr di Bolzano, a cabine indipendenti con portata di 100 persone l'una, ed inoltre si decide anche di costruire una fermata intermedia sul sostengo, in maniera da poter dismettere la vecchia seggiovia "Cuèl Pìciul". Promotur ha voluto conservare le due stazioni di arrivo e partenza, infatti quella di monte ha subito solo l'allargamento delle fosse di stazionamento per le nuove cabine, mentre in quella di valle è stato costruito un avancorpo, sempre a forma di cubo, per poter ospitare i due motori. Il colore delle cabine è giallo limone, ovvero il colore scelto da Promotur per il comprensorio Ravascletto - Zoncolan. Sulle fiancate laterali in nero spicca la scritta Ravascletto - Zoncolan, mentre sulle fiancate anteriori e posteriori spicca centralmente il nuovo logo con i colori dei poli sciistici di Promotur, mentre nel lato sinistro c'è l'adesivo su sfondo bianco e scritta celeste della Regione "Friuli-Venezia Giulia" che recitava "ospiti di gente unica". La velocità massima del nuovo impianto rimane sempre di 12 m/s, con portata oraria di 1200 persone. Questo tipo di impianto è uno fra i primi costruiti in europa ed è il primo costruito in Friuli-Venezia Giulia. Nella stagione invernale 2013/14 nelle due cabine è stato posizionato lo stemma del Giro d'Italia- Zoncolan per pubblicizzare il ritorno, dal versante di Ovaro, della carovana rosa il 31 maggio 2014.
Amministrazione
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiese cattoliche
Chiesa parrocchiale di San Matteo di Monaio (secolo XVIII);
Chiesa di Santo Spirito a Ravascletto (secolo XVIII);
Chiesa di Sant'Andrea di Zovello (secolo XIV, con interventi e rimaneggiamenti sino al sec. XX);
Chiesa di San Giovanni a Salars.
Edifici privati in stile tipico
Casa "di Parigjin" a Zovello, con affresco del secolo XVII.
Casa "di Baldisâr" a Ravascletto.
Casa "dal çuet da Paca" a Salars
Casa "delle bombe" a Zovello, loc. Prapulin.
Galleria fotografica
Note
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana
^ Sito borghi autentici d'Italia
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
^ Casimiro De Colle, Par no dismenteâ... e cjalâ indevant: storias di Cjarnia, di cjargnei... di paîs e di tant ingegn: poesie, Cormons: G. Zorzut, stampa 1988.
^ lista ufficiale Denominazioni ufficiali in Lingua Friulana, Arlef. URL consultato il 26 ottobre 2011.
Voci correlate
Comunità Montana della Carnia
Portatrici carniche
Altri progetti
Commons contiene immagini o altri file su Ravascletto