Destinazioni - Comune

Raffadali

Luogo: Raffadali (Agrigento)
Raffadali è un comune italiano di 12.924 abitanti della provincia di Agrigento in Sicilia. Geografia fisica Territorio Il territorio comunale copre un'area di circa 1.617 ettari e conta una densità di 586,12 abitanti per km². Si trova in una zona collinare fra i fiumi Platani e Salso, con un'altitudine di 425 m sul livello del mare. L'aspetto fisico del territorio è caratterizzato da marne bianche e foraminifere, da suoli bruni e regosuoli. Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003. Clima Il clima è di tipo "mediterraneo" con temperatura media di 26 - 28 °C in luglio e agosto e con punte massime di 30 - 32 °C. Classificazione climatica: zona C, 1177 GG. Storia Età medievale Gli arabi giunsero nel territorio intorno al primo quarto del IX secolo: introdussero la coltura degli agrumi, delle rosacee (pero, albicocco, pistacchio) e forse del carrubbo ed organizzarono e realizzarono la canalizzazione delle scarse riserve idriche. Il toponimo Raffadali è stato ipotizzato originario dall'arabo رحال افدال (Rahl-Afdal), che significa "villaggio eccellente". Nell'XI secolo il feudo è concesso alla famiglia Montaperto. Nel 1177 compare per la prima volta nei registri della diocesi di Agrigento una comunità denominata "Cattà" e nel Trecento il villaggio aveva una parrocchia dedicata a San Leonardo, oggi scomparsa. Compare anche la denominazione di "Raafala" nei registri delle rendite ecclesiastiche della diocesi. Età moderna L'odierna cittadina venne fondata sulle rovine dell'antico casale nel 1481. Nel 1507 Pietro Montaperto ottenne dal re Ferdinando lo "ius populandi" per la espansione dell'agglomerato urbano, e iniziò i lavori di consolidamento del castello e di costruzione della chiesa madre. Nel 1649 Giuseppe Nicolò Montaperto, intervenne per reprimere una rivolta degli agrigentini contro il vescovo Trajna, accusato di costringere la popolazione alla fame. Per premiare il coraggio e la fedeltà dei Montaperto, Filippo IV di Spagna insignì la famiglia feudataria di Raffadali del titolo principesco. L'ultimo signore di Raffadali fu Salvatore Montaperto Valguarnera. Agli inizi dell'Ottocento Raffadali si trasformò da borgo del feudo a borgo rurale di piccoli e medi proprietari, rimanendo ai vecchi feudatari il diritto enfiteutico sulle frazioni del fondo. Simboli Lo stemma comunale ha origine dal blasone della famiglia dei principi di Montaperto. Fu rielaborata la simbologia dello stemma araldico della famiglia che era costituito da: spaccato semipartito nel 1º d’azzurro a quattro sbarre trasverse insieme a nove rose poste in posizione 1, 2, 3, 2, 1 in colore argento. Nel 2º di rosso alla mezza aquila d’argento si muove dalla divisione a destra. Nel 3º tinto d’azzurro con cinque file color oro. Nel cimiero si trova un cavaliere armato che ha l'armatura in colore argento, con la lancia in resta, e cavalca un cavallo bianco che galoppa nel rosso delle fiamme scaturenti una montagna. La divisa è costituita dal motto: "Ad astra". Monumenti e luoghi d'interesse Architetture religiose Chiesa madre di Santa Oliva, al centro del paese, edificata a partire dal 1507 e dedicata alla Madonna degli Infermi: vi si trasferì nel 1608 la parrocchia di Santa Oliva e l'arcipretura, dall'antica chiesa madre dedicata a Sant'Oliva oggi scomparsa. Vi si custodisce il sarcofago di Raffadali, con ratto di Proserpina, e una statua lignea cinquecentesca di Maria santissima degli Infermi con Bambino. Chiesa di San Giuseppe, con facciata settecentesca e facciata risalente al XIX secolo, attribuita all'architetto Saverio Bentivegna. Sorge accanto al monastero delle suore collegine Chiesa di San Giacinto Giordano Ansalone. Chiesa di Santa Maria del Rosario (convento dei Domenicani fin dal 1540). Chiesa di San Giovanni Chiesa della Madonna del Carmelo Chiesa del Santissimo Crocifisso Chiesa di Sant'Antonio abate Chiesa di Sant'Antonio da Padova (ex convento dei Frati minori fin dal 1535) Chiesa della Madonna della Catena Chiesa della Madonna della Pietà Oratorio della confraternita del Santissimo Sacramento A Raffadali esistono circa cinque piccole cappelle, situata ognuna in un quartiere del paese, oggi fatiscenti ad eccezione della Cappella della Pietà, situata nel quartiere centrale Sono presenti inoltre due edicole sacre dedicate alla Madonna col Gesù Bambino e situate in via Porta Agrigento e in via Porta Palermo. Architetture civili Palazzo Principe, in passato residenza dei principi di Montaperto. Costruito nel VIII secolo subì in seguito la distruzione di una delle torri e delle merlature. Nei sotterranei si trovano antiche macchine di tortura utilizzate dai principi di Montaperto e un tunnel collegava la residenza alla chiesa madre. Palazzo di Città, sede del comune di Raffadali, sulla cui facciata si trova lo stemma cittadino. Architetture militari Fortezza araba di Bugami, ubicata presso la contrada Buaggimi. Altro Statue ed altri monumenti Quattro monumenti decorano piazze e vie di Raffadali: il monumento ai caduti di tutte le guerre, inaugurato nel 1924 e situato davanti alla chiesa madre; il monumento a Francesco Spoto, posto ai lati della via Nazionale; il monumento al movimento operaio e contadino, posto in Piano Progresso, nelle vicinanze di Palazzo Principe, ed il monumento a Cesare Sessa, inaugurato nel 2007, sito nella piazzetta omonima. Nel 2006, è stato inaugurato un bassorilievo in memoria di Salvatore Di Benedetto nel Teatro civico di Raffadali. Fontane A Raffadali sono presenti 3 fontane pubbliche molto antiche: una è posta in Piano Progresso, è la più recente, ed ha uno scopo puramente decorativo. Un'altra è posta in via Porta Palermo, ha circa 300 anni ed era usata fino a poco tempo fa per abbeverare gli animali.Ed infine ve n'è un'altra nella strada verso Joppolo Giancaxio ed ha la stessa funzione della precedente. Siti archeologici Cozzo Busonè: tombe a forno e due tombe a camera con oggetti di pietra e di ceramica; sepolture a grotticella di epoca eneolitica antica dove furono rinvenute nel 1967 in seguito ad una campagna di scavo archeologico le due Veneri di Busonè, conservate nel Museo archeologico regionale di Agrigento. Secondo una leggenda araba la montagna si aprirebbe ogni sette anni e mezzo rivelando i tesori celati al suo interno. Cozzo Pietrarossa: necropoli con tombe a forno risalente al 4000 a.C. Colle di Palombara: grotta con frammenti ceramici della cultura di Castelluccio Contrada Torrevecchia: resti di un abitato (frammenti ceramici, macine, lucerne, gioielli) identificato come la Statio pitiniana dell'Itinerario Antonino a nove miglia da Agrigento Grotticelle: necropoli tardo romana e bizantina (III-IV secolo) con tombe ad arcosolio e a loculo scavate nella roccia; dalla necropoli proviene il sarcofago di Raffadali Monte Guastanella: necropoli e resti di un castello arabo (dove venne imprigionato il vescovo di Agrigento, Ursone), distrutto da Federico II di Svevia tra il 1221 e il 1232. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti I dati sull'evoluzione demografica confermano i fenomeni diffusi a livello nazionale: dal 1961 al 1991 la popolazione ultrasessantacinquenne è aumentata sia in termini assoluti (da 1126 a 2035 soggetti), sia in termini relativi (dal 9% al 15% della popolazione). Etnie e minoranze stranieri Tradizioni e folclore Natale: novene cantate e "pastorale" (recita teatrale con "Nardo", un pastore pasticcione). È tradizione mangiare i purciddati (strudel riempiti con fichi secchi e mandorle triturate) e il pane con i fichi. Carnevale: sfilate di carri allegorici e gruppi e in serata balli in maschera per la via Nazionale. I festeggiamenti durano per quattro serate, dal sabato al martedì grasso. Tradizionalmente vengongono preparati gli spingi (frittelle di pasta di farina e uova o in alternativa purea di patate, fritte in abbondante olio e addolciti con zucchero o miele), la pignulata (dolce di pasta di farina e uova, preparati in forma cilindrica, dello spessore di un dito, fritti in olio e mescolati con zucchero riscaldato). Pasqua: il venerdì santo si svolgono rappresentazioni teatrali sacre su un palcoscenico stabile, all’aperto. Tradizionalmente viene preparato u panareddu cu l'ovu (panierino in pasta di farina con un uovo di gallina al forno). Cultura Istruzione La Biblioteca comunale "Salvatore Di Benedetto", ospitata presso alcune stanze del Palazzo comunale in via Nazionale, dispone di oltre 8.000 volumi. Il comune dispone di una scuola media, tre scuole elementari e quattro asili. Media Sono diffusi tre periodici locali: Ad est, Il fatto locale e L'eco di Raffadali. Radio Popolare è stata una radio libera di Raffadali negli anni ottanta e novanta: trasmetteva programmi culturali e politici. È inoltre presente una web radio, ''Radio exit Raffadali. A Raffadali è anche ambientato il romanzo di Andrea Camilleri "La banda Sacco". Arte Sarcofago romano con raffigurazione del ratto di Proserpina, rinvenuto in contrada Grotticelle a Raffadali nel XVI secolo, ospitato nella chiesa madre. Cucina Il piatto tipico di Raffadali è il macco di fave, una crema realizzata con una cottura prolungata di fave secche, alle quali viene aggiunta una verdura, solitamente delle bietole, e servita con il solo condimento di olio extravergine di oliva. Personalità legate a Raffadali Tra i cittadini raffadalesi più conosciuti ricordiamo: Cesare Sessa, sindacalista e parlamentare nazionale e regionale Francesco Spoto, religioso Salvatore Di Benedetto, partigiano, parlamentare nazionale e regionale Vittoria Giunti, partigiana Salvatore Cuffaro, ex presidente regionale Tinturia, gruppo musicale Giuseppe Serroy, medico e poeta Geografia antropica Urbanistica Il nucleo più antico è costituito da un fitto intrico di strette strade su cui si affacciano case tradizionalmente costruite di pietrame e gesso, con ripide scale esterne che consentono l'accesso al vano a primo piano, quasi sempre unico. Il nucleo più antico si dispone intorno al castello ed alla chiesa madre. Dagli inizi del XX secolo il luogo più animato è la via Nazionale, dove si trovano il municipio, la chiesa madre, il castello, la biblioteca; la strada inoltre è sede di numerose attività commerciali e professionali e di associazioni e sezioni di partito. Economia Le attività economica sono in prevalenza legate all'agricoltura con una notevole produzione di grano, uva, mandorle, pistacchi e olive. È presente inoltre l'allevamento bovino e ovino. Durante l'ultimo cinquantennio 1961-2011 si è verificata una terziarizzazione delle attività. A complemento delle attività agricole sono sorti inoltre oleifici e stabilimenti enologici e conservieri. La specializzazione delle colture (pomodori, carciofi, cetrioli, uva da tavola, pere e fichi) ha determinato inoltre lo sviluppo del commercio dei prodotti agricoli. Infrastrutture e trasporti I trasporti avvengono prevalentemente tramite autobus extraurbani, con terminal in via Nazionale: esistono collegamenti diretti verso Palermo, Agrigento, Trapani, Sciacca e per i paesi limitrofi. Inoltre Raffadali dispone di una linea di pullman per la Romania. I trasporti urbani sono invece garantiti dalla CAR Strade Strada statale 118. Amministrazione Altre informazioni amministrative Il comune di Raffadali fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.3 (Colline del Platani). Unione dei comuni Feudo d'Alì. Sport Esiste una squadra di calcio ("FCD Raffadali Calcio"), fondata nel 1990 da Bruno Fabio. La squadra che milita nel campionato di eccellenza. È presente un circolo di tennis ("ASD Tennis club Raffadali"), fondato nel 1995 da Salvatore Di Benedetto. È inoltre presente un gruppo di appassionati di enduro che nel 2012 hanno costituito l'A.S.D. Enduristi del Platani - Black Wolf iscritta al CONI e all'AICS (Associazione Italiana Cultura Sport). Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ Dati Istat al 31 dicembre 2010. ^ Classificazione sismica dei comuni italiani in Sito ufficiale Protezione civile. URL consultato il 16 novembre 2009. (PDF) ^ Clima Sicilia in Dati Confedilizia. URL consultato il 7 novembre 2009. ^ Scheda sul sito ValleTempli.it ^ a b c d e f Scheda archeologica sul sito PietraRossa.it. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ Comune di Raffadali - Lista Sindaci ^ GURS Parte I n. 43 del 2008. URL consultato l'8 luglio 2011. ^ Sito Enduristi del Platani - Black Wolf. URL consultato il 19 gennaio 2013. ^ Iscrizione al CONI. URL consultato il 19 gennaio 2013. Voci correlate Solfara Arciprete Solfara Guarnì La banda Sacco Altri progetti Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Raffadali» Commons contiene immagini o altri file su Raffadali Collegamenti esterni Sito del comune
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