Destinazioni - Comune
Polaveno
Luogo:
Polaveno (Brescia)
Polaveno (Polàen in dialetto bresciano) è un comune italiano di 2 615 abitanti della provincia di Brescia, in Lombardia. È un centro artigianale in un'area di valico tra la Val Trompia e il Lago d'Iseo.
Geografia fisica
Territorio
Il territorio comunale è costituito da un altopiano alquanto ondulato che si può raggiungere dalla Val Trompia e da lseo con la strada provinciale 48 o da Gussago con la provinciale 10. Il capoluogo, Polaveno, è posizionato nella parte più eminente dell'altopiano e comprende le frazioni di Gombio e San Giovanni.
Storia
I nomi Polaen, Zoadel e Paolander sembrerebbero mettere in evidenza un'origine greca e inducono al pensiero che nella zona vi si sia stabilita una famiglia orientale. Un'altra ipotesi è invece che il nome della località derivi dal latino a Pola venio (vengo da Pola) ad indicare la provenienza dei fondatori dalla città istriana di Pola.
In passato, Polaveno fu una giurisdizione autonoma, feudo dei conti Avogadro di Zanano che lo ebbero nel 1409 in regalo da Pandolfo II Malatesta. Con l'arrivo del governo della repubblica Veneta, dopo quello del Malatesta, gli Avogadro ottennero di scambiare questo feudo con quello, più ricco, di Lumezzane. Così Polaveno tornò ad essere autonomo ed indipendente, cominciando ad appartenere alla quadra di Gussago.
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiese
La chiesa parrocchiale, a singola navata, risale al XV secolo e sebbene le bellezze dell'architettura lombarda quattrocentesca siano state deturpate da altari barocchi e da successivi restauri compiuti nel 1639, esse ancora spiccano chiaramente nella cordonatura della volta. Sulla parete a destra sono stati scoperti alcuni affreschi votivi del Quattrocento e del Cinquecento, rappresentanti la Madonna, san Biagio Vescovo e san Pancrazio.
Perimetralmente alla chiesa ci sono varie epigrafi del XVIII secolo, in ricordo dei parroci qui sepolti. Nell'antica chiesa di San Martino sul monte, ora assai decadente, nel XVI secolo era venerato San Carpoforo come santo taumaturgo in opposizione al mal di testa; la sua devozione venne però vietata al tempo di San Carlo Borromeo poiché finiva in superstizione.
Anche il santuario di Santa Maria del Giogo è di notevole importanza, convento e ospizio dei monaci Benedettini dell'abbazia di Rodengo: essendo questo giogo uno dei passi più frequentati, tra la Valle Camonica e Brescia i monaci avevano fondato un ospizio per il soccorso e la ristorazione dei viandanti.
La valle dei lupi
Nell'ultimo periodo è stato creato un percorso che ricostruisce la storia della valle delle sorgenti dei lupi con cartelli che riportano gli ultimi avvistamenti, raccolgono storie, foto storiche, usanze e molte altre curiosità. Sul percorso inoltre sono state ricostruite trappole per i lupi ed un autentico poiat che veniva usato per produrre carbone. La zona si trova alla fine della contrada del Gremone e il sentiero collega la frazione di San Giovanni con quella di Gombio.
Palio Delle Oche
Il tradizionale palio che si tiene una volta all'anno in cui delle oche corrono incitate con una bacchetta dai loro padroni, senza che però essi le tocchino con le verghe, pena la squalifica.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Economia
Presenza di attività artigianali ed industriali. L'attività agricola è ristretta alla silvicultura, a pascoli e ad allevamenti.
Amministrazione
Note
^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 settembre 2013.
^ Toponimi in dialetto bresciano
^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 503.
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
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