Destinazioni - Comune

Macomer

Luogo: Macomer (Nuoro)
Macomèr (pron. /mako'mɛr/; Macumère /maku'mɛrɛ/ in sardo) è un comune italiano elevato al rango di città di 10.347 abitanti della provincia di Nuoro, situato a 563 metri sul livello del mare, alle pendici della catena del Marghine, di cui è il centro principale, arroccata sulle rive del rio S'Adde. Fa parte della diocesi di Alghero-Bosa. Geografia fisica Macomer, arroccata sulle alte sponde basaltiche del rio S'Adde, ha una superficie di 122,5 chilometri quadrati, la casa comunale si trova a 563 m s.l.m. (Altezza minima: 390 metri. Altezza massima: 808 metri. Escursione altimetrica: 418 metri). Il territorio macomerese è caratterizzato da una grande varietà di paesaggi, da quello collinare e montuoso della Catena del Marghine e del Monte di Sant'Antonio, a quello steppico degli altipiani di Campeda e Abbasanta. La vegetazione presenta boschi misti a roverella e sughera. Nell'altopiano di Campeda sono presenti 9 entità endemiche e ben 23 specie di uccelli. Territorio La conformazione geologica del suo territorio è contraddistinta da vulcaniti basiche plio-quaternarie costituite da basalti che fanno parte di diverse serie (trachiti, trachiti fonolitiche, fonoliti, trachibasalti e alcalibasalti, basalti alcalini e subalcalini, basaniti analcitiche). Monte di Sant'Antonio Il monte di Sant'Antonio, che misura fino a quota 808 m s.l.m., è ricoperto da varie specie arboree, tra cui diverse querce, alcune delle quali hanno più di 100 anni. Sulla sua sommità è presente una chiesa costruita dai fedeli in onore di Sant'Antonio, e un nuraghe quasi completamente avvolto dalla vegetazione dalla cui cima si gode di un bellissimo panorama, dalla folta foresta sottostante, al Montiferru e alla Planargia, fino all'altopiano di Abbasanta e ai monti del Gennargentu. Sulla vetta sono presenti due statue una della Madonna e l'altra di Sant'Antonio e un altare per celebrare la messa all'aperto. Dal parco attrezzato per i picnic si raggiunge la chiesetta percorrendo un sentiero lastricato che rappresenta la via crucis lungo la quale delle sculture raffigurano le tappe della passione di Cristo. Clima Storia Preistoria e periodo punico-romano In una grotta, situata in località Marras, in una gola del rio S'Adde, è stata rinvenuta, nel 1949, una statuetta, detta Venere di Macomer, oggi custodita nel Museo archeologico nazionale di Cagliari. Il manufatto, raffigurante una Dea Madre risalente stilisticamente al Paleolitico superiore, è alto circa 14 cm, ed è stato realizzato con pietra basaltica locale. Abitato fin dalla più remota antichità, come testimonia la presenza del complesso nuragico di Santa Barbara (antecedente al 1100 a,C.), e di quello di Tamuli (un nuraghe, tre tombe di giganti e sei betili), le numerose tombe di giganti, le domus di Filigosa e una moltitudine di rovine nuragiche sparse per il territorio, Macomer, fu all'inizio un insediamento punico (l'antica Macopsissa, descritta dal geografo alessandrino Tolomeo). Nel 238 a.C. la Sardegna passò sotto il dominio romano e Macomer conservò la sua importanza strategica in qualità di luogo di passaggio obbligato tra il nord e il sud dell'isola. Sono scarse le testimonianze archeologiche lasciateci dai Romani, che per lo più si riducono a circa sei pietre miliari e a qualche lapide. Due di queste pietre miliari si trovavano di fronte alla chiesa di San Pantaleo e attualmente sono custodite nel museo archeologico Sanna di Sassari. Bizantini, periodo giudicale e aragonese Nella città rimangono poche tracce della dominazione Bizantina, ravvisabili nelle chiese della Nostra Signora d'Itria e di Nostra Signora del Soccorso. Di origine bizantina era anche la chiesa di Santa Barbara arroccata sul Monte Manai, ora ridotta a un cumulo di pietre. Nel 1414, Macomer, passò dal Giudicato di Torres a quello d'Arborea. Nel 1478 vi si svolse la storica battaglia tra i Sardi e gli Aragonesi. Il 19 maggio di quell'anno infatti, Leonardo Alagon, Marchese di Oristano, e Nicolò Carroz, Viceré di Sardegna, si affrontarono nei pressi del castello di Macomer, di cui ora possiamo osservare solo pochi resti. Il Viceré, forte dell'aiuto del Re di Napoli, del Viceré siciliano, e soprattutto del Governatore del Logudoro, sconfisse definitivamente il Marchese Leonardo Alagon, che venne incarcerato in Spagna. Nel centro storico della città si possono osservare antiche case che presentano chiari segni del dominio aragonese nello stile degli architravi delle finestre. Risale a quel periodo anche la costruzione della Chiesa di San Pantaleo, di fronte alle rovine del castello. La costruzione del campanile della chiesa fu affidata a Michele Puig nel 1573. I Savoia Nel 1720 la Spagna perse definitivamente il controllo sull'Isola, che passò sotto il dominio dei Duchi di Savoia. Il 28 luglio del 1767 venne istituito dal Regno di Sardegna il Marchesato del Marghine con sede in Macomer. Il Marchesato comprendeva Birori, Bolotana, Borore, Bortigali, Dualchi, Lei, Mulargia, Noragugume e Silanus; venne abolito nel 1839. Nel 1795 Giovanni Maria Angioy giunse a Macomer con 500 cavalieri, alla ricerca del sostegno della popolazione locale. La città invece insorse contro di lui, e gli angioini penetrarono in città e saccheggiarono la chiesa di San Pantaleo. Dall'unità d'Italia in poi Nel 1935 ci fu la visita di Benito Mussolini. Fino al 1948, anno in cui divenne comune autonomo, Birori risultava una frazione di Macomer. Nel dopoguerra ci furono anche le visite dell'allora Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana Alcide De Gasperi e dei Presidenti della repubblica Giovanni Gronchi e Francesco Cossiga. Onorificenze Monumenti e luoghi di interesse Siti archeologici Nel territorio di Macomer sono situati numerosi nuraghi. Tra questi, i principali sono quello di Santa Barbara, che consta di un complesso con numerose torri e mura difensive, poco al di fuori del centro abitato, lungo la SS 131. Nei pressi del complesso ospedaliero si trova il nuraghe Ruju e alcune "Domus de Janas" (case delle fate), tombe ipogeiche scavate nella pietra calcarea. Architetture religiose Tra i principali edifici di interesse del centro storico, spicca la Chiesa parrocchiale di S. Pantaleo, patrono della città (1635), a tre navate, con una facciata contraddistinta da un portale a timpano, posta all'estremità sud-occidentale del centro abitato, in una posizione da cui si gode un eccezionale panorama, sino al Campidano. Monumenti In piazza della Vittoria è sito il monumento ai Caduti di tutte le guerre;in piazza Caduti del lavoro è presente l'omonimo monumento,mentre in piazza Italia sorge il monumento ai Caduti del mare. Luoghi di interesse naturalistico Di notevole importanza storica e naturalistica è il Monte di S. Antonio, dove il 13 giugno si svolge la ricorrenza del Santo di Padova, la quale richiama da tutta la Sardegna migliaia di fedeli e turisti. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Cultura Istruzione Ospita un liceo scientifico che offre i corsi: tradizionale, minisperimentale linguistico e tecnologico, e che ha annesso il liceo classico e quello delle scienze sociali. Vi è inoltre un istituto tecnico commerciale e per geometri e un istituto professionale dell'industria. Musei Recentemente, è stato realizzato un Museo Etnografico, denominato "Le arti antiche", che ospita utensili tradizionalmente utilizzati per l'agricoltura e l'allevamento, costumi folkloristici, fotografie. Media Macomer è sede di una radio locale, Radio Macomer Centrale, diffusa in varie zone della Sardegna, terza emittente dell'isola per audience. Persone legate a Macomer Geppi Cucciari, attrice e umorista Melchiorre Murenu, poeta Stefania Pinna, giornalista di Sky Giacomo Porcelli (Macomer 1902 - Pisa 1978), latinista Giovanni de Riu, pilota di Formula 1 Economia La posizione geografica, naturale crocevia tra le vie di comunicazione Nord-Sud della Sardegna sin dai tempi antichi, ha favorito lo sviluppo della cittadina. Il commercio e l'allevamento costituiscono le attività principali. Ad esse si affianca l'industria tessile (tessuti in cotone e calze). Essa era arrivata a occupare fin quasi un migliaio di operai, ma oggi affronta alcune difficoltà; stesso discorso vale per le produzione casearia, comunque importante. Nella zona industriale di Tossilo è situato un grande inceneritore adibito allo smaltimento di rifiuti urbani ed è operativo dal 1993. Infrastrutture e trasporti Sono presenti due stazioni ferroviarie, una delle Ferrovie dello Stato e una dell'ARST, situate una di fronte all'altra (piazza Due Stazioni), ed attigua una di autobus. Sport Sono presenti 3 società calcistiche principali: l'Associazione Sportiva (AS) Macomer, la Polisportiva Macomerese e l'A.S.D. Pizzinnos. L'AS Macomer,fondata nel 1923, con colori sociali giallo-rossi (i colori di Macomer) vanta nel palmares varie partecipazioni alla Serie D (campionato interregionale) e all'Eccellenza sarda. La Macomerese venne fondata nel 1974,con colori sociali bianco-celesti. L'A.S.D. Pizzinnos, che si occupa di puro settore giovanile, fondata nel 2006, ha nelle sue file circa 150 ragazzi iscritti ed ha colori sociali giallo-blu. La città ospita nel quartiere Scalarba l'omonimo stadio comunale, dotato di piste di atletica e con una capienza di oltre 3500 posti. Sono presenti anche società di pallavolo (Scuola Pallavolo e VolleyBall Club), pallacanestro (Le Pleiadi), atletica (Centro Sportivo Fiamma Macomer e Atletica Macomer), tennis (Tennis Club), judo (Judo Yano e Judo Club), karate (ASD Scuola Karate Shotokan e Karate Club "Hiroshi Shirai"), ciclismo (Panif. Atzori) e numerose associazioni amatoriali e di "vecchie glorie". Presente in città anche una piscina comunale, inaugurata nel 2010, frequentata da numerosi iscritti. Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 settembre 2012. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ Statuto comunale Macomer ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ Atleti da tutta l’isola nella piscina comunale di Sertinu in La Nuova Sardegna, 25 novembre 2012. URL consultato il 22 luglio 2013. Bibliografia Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, 3 (M-O), Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. Voci correlate Stazione di Macomer (ARST) Stazione di Macomer (FS) Stazione meteorologica di Macomer 5º Reggimento genio guastatori Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Macomer Collegamenti esterni La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna URL consultato in data 02-01-2013. Nuraghe Tamuli di Macomer su SardiniaStar
Immagine descrittiva - c
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