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Vacanze a Palermo: storia, mare e mistero

Scritto da Eliana Iorfida, 26/06/19

Trascorrere le vacanze a Palermo significa regalarsi un'esperienza cosmopolita, in una città che è anello di congiunzione tra Oriente e Occidente, sintesi perfetta delle diverse culture del Mediterraneo: Palermo e la sua storia millenaria rientrano infatti tra i Siti UNESCO del circuito "Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale". Ma le vacanze a Palermo sono anche mare, tradizioni, eventi e ottimo cibo!

Da Balarm ai normanni: viaggio in una capitale mediterranea  

Le nostre vacanze a Palermo cominciano alla scoperta del volto arabo-normanno della città, delle sue bellezze e degli elementi che coniugano mondi in apparenza opposti, le cui impronte artistiche e architettoniche impreziosicono ogni angolo di questa fascinosa capitae mediterranea.

Lo stile arabo-islamico e quello normanno-cattolico si scontrano e si incontrano in un intreccio senza soluzione di continuità, capace di raccontare una storia lunga secoli nello spazio di una passeggiata in centro, dove persino i nomi delle vie sono scritti in triplice lingua (italiano, arabo ed ebraico).

Le vacanze a Palermo seguono l'itinerario dei Siti UNESCO: Palazzo dei Normanni e la sua sfolgorante Cappella Palatina, la Cattedrale, che ospita le tombe dei re normanni e la cappella dedicata alla patrona, Santa Rosalia, le rosse cupolette (qube) di San Giovanni degli Eremiti e San Cataldo, fino alla meravigliosa Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio, meglio nota come “Martorana”. 

Poco fuori città, il Castello della Zisa (dall’arabo al-'Azīza, “la Splendida”) riassume gli elementi dello stile arabo-normanno secondo il gusto di Guglielmo I, che volle per sé arabeschi e “genoardi”, i sontuosi giardini a imitazione del paradiso in terra. 

Un giro tra i mercati storici: Ballarò, Vucciria, Il Capo 

Per conoscere l'anima autentica e popolare della città, le vacanze a Palermo devono includere un bel giro negli storici mercati rionali: Ballarò, Vucciria e Il Capo i tre principali.  

Cuore del quartiere dell’Albergheria, lo storico mercato di Ballarò si estende da Piazza Casa Professa ai bastioni di Corso Tukory, verso Porta Sant'Agata. Famoso per la vendita delle primizie che provengono dalle campagne del palermitano, Ballarò è il più antico tra i mercati della città.

Frequentato da centinaia di persone e animato dalle caratteristiche "abbanniate", i chiassosi richiami dei venditori, Ballarò offre ai palermitani e ai turisti un varipinto spaccato di bancarelle che espongono soprattutto prodotti tipici della cucina locale e cibi di strada: cipolle bollite o al forno, panelle (frittelle di farina di ceci), crocchè o cazzilli (crocchette di patate), polpo, quarume (interiora di vitello) e l'imperdibile panino con la meusa (milza).

La Vucciria, il cui nome deriva probabilmente dal francese "boucherie" (macelleria) era inizialmente il mercato destinato al macello e alla vendita delle carni. Successivamente divenne un mercato per la vendita del pesce, della frutta e della verdura. Nel quartiere si possono ammirare Palazzo Mazzarino, la Fontana del Garraffello e Palazzo Gravina Filangeri di Rammacca. Oggi il quartiere è uno dei riferimenti della movida palermitana: tanti i localini dove bere e ascoltare musica fino a notte inoltrata. 

Il Capo è il terzo mercato alimentare dove i colori e le "vuci" dei venditori sono parte integrante del folklore locale: attivo tutti i giorni, si estende lungo via Carini e Beati Paoli, via di Sant'Agostino e via Cappuccinelle.

Il mare di Palermo: Mondello e Isola delle Femmine

Non si può parlare davvero di vacanze a Palermo senza un tuffo nel mare cristallino di Mondello, il quartiere costiero residenziale rinomato per la sua spiaggia sabbiosa, attrezzata con tutti i comfort e i servizi giusti per gli amanti degli sport acquatici.

Mondello è anche un'area vivace, caratterizzata da edifici in Art Nouveau e animata da chioschi e ristoranti che fiancheggiano il lungomare e l'ex borgo dei pescatori di Mondello Paese. La vicina Riserva di Capo Gallo è un paradiso di sentieri escursionistici e ampie vedute sul mare.

Isola delle Femmine, comune nei pressi di Capaci, trae il nome dall'isolotto omonimo sul quale si rincorrono antiche leggende:

secondo la più nota tradizione popolare, la torre che svetta sulla sommità era una prigione femminile; alcune fonti storiografiche sostengono invece che "Insula Fimi", deriverebbe dalla storpiatura di "Isola di Eufemio", con riferimento al generale Eufemio di Messina, governatore bizantino della Sicilia.

Palermo sotterranea e misteriosa

Come ogni capitale antica che si rispetti, anche Palermo presenta un volto nascosto e misterioso, fatto di percorsi sotterranei di grande suggestione, imperdibili per chi programma le proprie vacanze a Palermo.

Tappa obbligatoria per gli amanti del brivido storico: le Catacombe dei Cappuccini. Palermo è conosciuta in tutto il mondo per la presenza, nei suoi sotterranei, di un vasto cimitero. Le gallerie furono scavate alla fine del '500 e si articolano in un ampio complesso di forma rettangolare.

Le salme presenti sono circa 8.000 e comprendono mummie in piedi, sdraiate, vestite di tutto punto e separate per sesso e categoria sociale, benché la maggior parte appartenga ai ceti alti, per via del costo del processo di imbalsamazione. Nei vari settori si riconoscono prelati, commercianti e borghesi nei loro abiti "della domenica", ufficiali dell'esercito in uniforme di gala, giovani donne in abito da sposa, gruppi familiari disposti in piedi su alte mensole e bambini.  

Della Palermo sotterranea fanno parte anche i tipici qanat, i cunicoli di origine araba parte integrante dell'antico sistema di approvvigionamento idrico che consisteva nell'intercettare e trasportare l’acqua delle sorgenti alle zone abitate e coltivalte sfruttando un abile gioco di pendenze. 

L'intricata rete di gallerie corre sotto Via Nave e Corso Calatafimi, al tempo della dominazione araba giardino reale. È possibile prenotare una visita guidata ai qanat e vivere un'esperienza da speleologi in tutta sicurezza, scoprendo così il volto più nascosto di Palermo. L'occorrente? Stivali di gomma e giacca impermeabile, imbracatura e caschetto con lampadina: si scende fino a 15 metri sotto terra, dove l'atmosfera diventa davvero surreale.      

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