Gargano, in viaggio nel Parco Nazionale
Alla scoperta di un luogo da sogno per gli amanti della natura, della cultura e del mare
Il Parco Nazionale del Gargano è un’area protetta, istituita per legge nel 1991, che copre all’incirca un'area di 120mila ettari in Provincia di Foggia. Un luogo da sogno per il turista amante della natura: qui infatti si trovano laghi, foreste, stagni, spiagge, paludi, falesie a picco sul mare, sconfinate pianure e il monte Calvo che, con i suoi 1056 metri sul livello del mare, offre un panorama unico sulle acque cristalline del mare adriatico e sulle isole Tremiti.
All'interno del Parco Nazionale del Gargano si trovano il 35% delle specie botaniche del Belpaese, alcune delle quali rarissime, un vero record se pensiamo che rappresenta soltanto l'1% del territorio italiano.
La fauna è ricchissima e comprende mammiferi, uccelli, pesci, rettili e anfibi che trovano un rifugio ideale nei diversi habitat del territorio.
Ora, se pensate che vi basti portare il costume da bagno e un paio di scarpe da trekking per godere delle bellezze del luogo, siete fuori strada, perché l’area del Gargano vi sorprenderà anche per il suo patrimonio storico e archeologico.
La natura nel Parco Nazionale del Gargano
Del Parco Nazionale del Gargano fanno parte anche la Foresta Umbra, i laghi di Lesina e di Varano e la riserva marina delle isole Tremiti.
Andiamo alla scoperta delle perle imperdibili del Parco e cominciamo dalla spiaggia libera del Pizzomunno, vicinissima al borgo di Vieste la possiamo raggiungere a piedi perché è parallela al lungomare Enrico Mattei. È lunga circa 3 km e la sua sabbia è dorata mentre l’acqua è cristallina. Un vero paradiso per fare il bagno e prendere la tintarella. Sulla sua battigia è presente un monolite in pietra calcarea alto 25 metri che oltre ad essere il simbolo del borgo e dare il nome alla spiaggia è il protagonista di una romantica leggenda resa ancora più celebre grazie alla canzone che Max Gazzè ha presentato al festival di Sanremo nel 2018 intitolata: La leggenda di Cristalda e Pizzomunno.
La superstizione vuole che chi compie un giro completo intorno al monolite esprimendo un desiderio lo vedrà realizzarsi.
Dopo il relax in spiaggia andiamo alla scoperta di Vieste, un borgo storico che si erge a picco sul mare, caratterizzato da case a schiera, viuzze strette, gradini, piccoli balconcini e piazzette con la vista sul mare.
Il centro storico è ricco di piccoli negozietti ricavati da ex stalle che vendono artigianato locale soprattutto ceramiche e oggetti in terracotta.
Ai margini del centro storico si trova il Castello Svevo che fu edificato da Federico II nel 1242: è visitabile e offre una vista spettacolare del lungomare, oltre a ospitare eventi e concerti durante la stagione estiva.
Vicino al Castello Svevo si trova la Basilica o Cattedrale di Vieste. Edificata nella seconda metà dell’XI secolo, è una delle chiese in stile romanico più antiche di tutta la regione, mentre l’imponente campanile è in stile barocco perché quello originale crollò nel 1772.
La basilica al suo interno conserva opere artistiche di varie epoche, stili e materiali dovute ai continui miglioramenti e alle riparazioni che si sono succedute durante gli anni.
Ora lasciamoci alle spalle mare e tuffiamoci nel verde della Foresta Umbra, che si estende per 10mila ettari al centro del Parco Nazionale del Gargano e fino a 800 metri di altitudine.
Dal 2017 le sue faggete vetuste sono diventate patrimonio dell’Unesco, qui a piedi o in bicicletta si possono percorrere vari itinerari e realizzare foto naturalistiche irripetibili data la quantità e la diversità della flora e della fauna.
La foresta millenaria è suddivisa in 4 aree: nella zona A l’ingresso al pubblico è vietato in quanto qui si riproducono gli animali selvatici; nella zona B il comportamento dei visitatori è regolamentato da ferree regole di comportamento e sono vietati schiamazzi, urla o attività rumorose in quanto gli animali non devono essere disturbati; nella zona C è vietato l’ingresso ai veicoli a motore ma le persone possono girare liberamente; nella zona D vige una tolleranza maggiore perché si tratta di zone dove ci sono dei paesini all’interno della foresta e dove si possono trovare anche punti di ristoro.
La Foresta Umbra abbraccia 5 comuni: Monte Sant’Angelo, Vieste, Vico del Gargano, Carpino e Peschici.
Uno degli alberi più fotografati è certamente lo Zappino dello Scorzone un pino d’Aleppo che ha oltre 700 anni, si trova vicino a Peschici e supera i 20 metri di altezza. La sua circonferenza raggiunge i 5 metri. Data la varietà di alberi e piante il periodo migliore per la visita alla foresta è l’autunno: è in questa stagione che la foresta raggiunge il suo massimo splendore.
Chi ama osservare e fotografare gli animali qui ha solo l’imbarazzo della scelta: all’interno della foresta si trovano moltissime specie animali. Ne elenchiamo solo alcune: cervi, volpi, fagiani, scoiattoli, gatti selvatici, corvi, pettirossi, i gufi reali, i barbagianni e gli sparvieri.
Un capitolo a parte merita il lupo appenninico, che recentemente ha fatto la sua comparsa nelle zone più remote della foresta, dando una gioia immensa a chi lavora nel Parco. Era una specie in via d’estinzione e la sua presenza ha confermato che l’attenta vigilanza e la protezione sono armi che pagano e danno risultati insperati.
Grotta Paglicci
Adesso abbandoniamo in silenzio i nostri amici della Foresta Umbra per calarci nelle tenebre di una delle più conosciute grotte del Parco Nazionale Del Gargano.
Si chiama Grotta Paglicci ed è nel comune di Rignano Garganico. Vi si trovano circa 50mila reperti risalenti all’era paleolitica: manufatti in selce e osso, graffiti, pitture rupestri, impronte di mani e resti umani.
Un ritrovamento che è da considerarsi eccezionale, in quanto secondo gli studiosi non esistono in Italia altri siti che testimoniano il periodo paleolitico in modo certo e ricco come in questa grotta, e ne fanno uno dei siti archeologici più importanti d’Italia.
La maggior parte dei ritrovamenti si trovano alla mostra-museo di Rignano Garganico e negli archivi della Soprintendenza archeologica di Taranto.
Chiudiamo le nostre vacanze con un giro alle isole Tremiti che distano circa 12 miglia dalla terraferma. Le tre isole maggiori sono: San Domino, San Nicola e Caprara, tra queste tre isole vi è la piccola isola di Cretaccio mentre Pianosa è la più lontana e dista circa 11 miglia dalle altre.
Le perle dell’adriatico
Le Tremiti offrono al turista un mare incontaminato e paesaggi mozzafiato e sono conosciute come le perle dell’adriatico, falesie bianche, spiaggette con sabbia finissima, faraglioni scolpiti dal vento e dal mare che sembrano opere architettoniche, grotte esplorabili e fondali cristallini.
San Domino è la più grande e la più attrezzata a livello di strutture alberghiere e ristoranti. L’isola di San Nicola è la più ricca di costruzioni che ricordano il passato e noi vi consigliamo di visitare Il Torrione del Cavaliere di Crocefisso, il Castello dei Badiali e l’Abbazia di Santa Maria, quest’ultima anche conosciuta come la Montecassino del Mare.
Vi ricordiamo inoltre che Pianosa è integralmente protetta da vincoli ambientali quindi totalmente disabitata e bisogna stare come minimo a 500 metri dalla costa senza nessuna possibilità di sbarco.
Tra cultura e storia del Parco
Cinque milioni di anni fa il Gargano era un arcipelago di piccole isole che ospitava animali preistorici giganteschi, lo testimoniano i fossili ritrovati nell’area, le impronte di dinosauri e il rinvenimento dei crani di animali ormai estinti da millenni. Come novelli Indiana Jones, potrete visitare le grotte che conservano questi reperti di inestimabile valore, sperimentando un vero viaggio indietro nel tempo. Invece, le tracce della presenza umana riscontrate fino ad oggi nella zona del Parco risalgono al paleolitico: pitture rupestri, utensili e oggetti lavorati a mano che secondo gli archeologi sono le uniche testimonianze certe dell’era paleolitica in Italia.
Nel IX a.C. il Gargano era il territorio dei Dauni, una popolazione di origine greca che diede il via alla cultura garganica della quale sono testimoni numerosi ritrovamenti archeologici di grande pregio storico e artistico.
Il Gargano ha subito dopo la scomparsa dei Dauni innumerevoli dominazioni ed è quindi ricchissimo di architetture diverse tra loro. I primi ad insediarsi nella zona furono i Greci, seguiti poi dai Romani che con la loro influenza determinarono una rinascita economica e spirituale di tutte le città dell’area proseguita nel Medioevo con la dominazione Longobarda.
Nella seconda metà del X secolo l’Impero Bizantino conquistò il Gargano e riportò una grecizzazione dell’area in ambito sociale e artistico. A scacciare i Bizantini ci pensarono i Normanni nel 1017 che però ebbero una gestione illuminata del territorio lasciando ampia autonomia e libertà alla popolazione.
Durante la dominazione normanna furono edificate numerose chiese e cattedrali insieme a palazzi e castelli oggi in perfetto stato di conservazione che caratterizzano le città costiere e le campagne del Gargano.
Nel 1200 gli Svevi conquistarono l’intera area e sotto la loro dominazione fiorirono soprattutto la costruzione di castelli e di alcune città e aumentò di molto la qualità delle opere artistiche. In seguito, iniziò il periodo Angioino-Aragonese che rivoluzionò l’economia e determinò un cambiamento politico e sociale evidente in quanto la riorganizzazione dell’agricoltura e l’urbanizzazione cominciò ad assumere caratteri feudali.
Il territorio fu suddiviso e organizzato in modo moderno con la costruzione di vie per la transumanza degli animali da pascolo chiamati tratturi e comparvero gli jazzi, i tipici recinti per il bestiame fatti in muratura, seguiti dalle masserie alcune delle quali erano anche fortificate.
Dopo il 1530 cominciarono le prime incursioni dei Turchi che si resero protagonisti di massacri e distruzioni generalizzate, determinando la costruzione di numerose torri di difesa lungo la costa. Cento anni più tardi fu la natura a creare i danni più ingenti e migliaia di morti dapprima con il sisma della Capitanata del 1627 e solo vent'anni più tardi con il terremoto del Gargano del 1646. Arriviamo quindi al periodo Borbonico durante il quale la politica fu quella di diminuire il potere feudale ed ecclesiastico, fu abolita la Dogana istituita durante il periodo Angioino-Aragonese, il territorio fu frazionato in parti più piccole, si disboscarono molto foreste secolari e furono bonificate alcune aree paludose per far posto all’agricoltura a discapito dei pascoli.
Tutti questi cambiamenti furono combattuti aspramente sia dal clero sia dai feudatari e quindi il Re borbonico Ferdinando II fu costretto a reintrodurre i latifondi e la transumanza, una scelta che lascerà il territorio in una situazione economica critica fin dopo l’Unità d’Italia. Oggi il Gargano invece rappresenta un’eccellenza italiana in vari settori e fa da traino all’economia della Puglia, e senza dubbio il Parco Nazionale del Gargano è il suo fiore all’occhiello.
Parco Nazionale del Gargano: come arrivarci
Il Parco Nazionale del Gargano occupa una buona parte dello Sperone d’Italia. L’aeroporto più vicino è quello di Foggia, dotato anche di un eliporto gestito dalla compagnia Alidaunia per il collegamento in elicottero verso le località del Gargano: Isole Tremiti, Peschici, San Giovanni Rotondo, Vieste e Celenza Valfortore.
L’autostrada adriatica A14 è la più vicina e le uscite consigliate sono il casello di Foggia o quello di San Severo, mentre la strada litoranea che collega Mattinata a Vieste è sicuramente la più bella, in quanto gran parte della strada segue il bordo mare con scenari incantevoli.
Da Vieste la litoranea piega verso l’interno e raggiunge Peschici.
In Autobus la compagnia che offre più tratte in zona è la Sapsbusline del gruppo Flixbus, ma dalle maggiori città d’Italia ci sono molti collegamenti per il Gargano.
In treno con Trenitalia si può scendere a San Severo o a Foggia. Per raggiungere le tremiti si possono prenotare i traghetti su www.traghettiper-tremiti.it e i porti di partenza sono: Termoli, Peschici, Rodi Garganico e Vieste.
Il Parco Nazionale del Gargano è visitabile tutto l’anno ed è gestito in modo esemplare dall’Ente Parco Nazionale del Gargano sito a Monte Sant’Angelo 71037, in via Sant’Antonio Abate 121.
Per qualsiasi informazione potete telefonare al n. +39-0884.568911 o al numero verde 800530552, email: info@parcogargano.it
Mentre per prenotare visite o conoscere i percorsi per il trekking, per gli itinerari ciclabili e per informazioni e prenotazioni delle ippovie del Gargano, cioè tutti quei percorsi che si possono effettuare a cavallo con il valido aiuto di accompagnatori esperti o togliervi qualsiasi curiosità sulle attività del Parco, vi consigliamo il sito: www.parcogargano.it.