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Granarolo dell'Emilia

Luogo: Granarolo dell'Emilia (Bologna)
Granarolo dell'Emilia (Granarôl in dialetto bolognese) è un comune italiano di 10.998 abitanti della provincia di Bologna, in Emila-Romagna. Il comune fa parte dell'Unione Terre di pianura insieme ai comuni di Baricella, Budrio, Minerbio. Territorio Le tracce più antiche di popolamento del comune risalgono al periodo villanoviano, come è stato testimoniato dalle sepolture rinvenute nelle frazioni di Viadagola e Quarto Inferiore (VI secolo a.C.). Ritrovamenti etruschi, celtici e romani, nel territorio comunale o nelle immediate vicinanze dimostrano la frequentazione della zona per tutta l'antichità, probabilmente come via di passaggio per il ferrarese. I segni indelebili della centuriazione romana sono tutt'oggi la più palese testimonianza della natura agricola del territorio, spesso impiegato come un vero e proprio "granaio" per la città di Bologna anche durante il periodo medievale e moderno. Il comune di Granarolo dell'Emilia nacque poco prima dell'Unità d'Italia col nome di comune di Viadagola: la sede comunale era presso la settecentesca villa Boncompagni Dal Ferro, sita in via Viadagola. Il primo sindaco del Comune di Viadagola fu Lodovico Gherardi, rimasto in carica dal 23 marzo 1860 al 1863, anno in cui gli succedette Francesco Nannetti che governò fino al 1865. Dal 1º novembre 1860 il Comune, che fino a quel momento era stato un municipio senza una sede fissa, trovò la sua sistemazione presso abitazioni private nella poco distante Granarolo. L'attuale sede del Comune risale però al 1871, quando acquistato uno stabile, per far fronte alle esigenze dell'amministrazione. Questa scelta portò nel 1875 a chiedere il cambiamento della denominazione: in seguito all'autorizzazione Regia dell'11 ottobre 1875, a partire dal 1876 il Comune assunse la nuova denominazione di Granarolo dell'Emilia. Granarolo era la frazione emergente per popolazione e per aggregati di case, in quanto il baricentro della vita produttiva si stava spostando sulla via San Donato, grazie soprattutto alla funzionalità della tranvia Bologna-Malalbergo, dismessa nel secondo dopoguerra. Monumenti e luoghi d'interesse Architetture religiose Ogni frazione del comune possiede una chiesa parrocchiale: gli attuali edifici, cinque in tutto, sono databili tra il XVII ed il XIX secolo. Essi sono: Chiesa di San Vitale, nel capoluogo: sorta su un edificio trecentesco dipendente dall'Abbazia di Pomposa, nel XVII secolo fu ricostruita per volontà del parroco Torri. L'attuale edificio risale al 1682 e conserva al suo interno alcuni affreschi della scuola bolognese, in particolare del Guercino e di Elisabetta Sirani; Chiesa di San Michele Arcangelo, a Quarto Inferiore, con affreschi di Denijs Calvaert e della sua scuola; Chiesa di San Mamante, a Lovoleto: forse la più notevole per stile e affreschi. Chiesa di Sant'Andrea, a Cadriano; Chiesa dei Santi Vittore e Giorgio, a Viadagola, l'unica priva di campanile. Oltre alle chiese, il territorio è caratterizzato per i tipici oratori di campagna. I più importanti sono nel capoluogo, a Lovoleto e a Cadriano. Architetture civili Oltre alla residenza di campagna del grande esploratore ravennate Pellegrino Matteucci (1850-1881) a Granarolo, sul territorio vi sono numerose ville settecentesche di notevole interesse architettonico, tra cui: villa Boncompagni Dal Ferro, ora villa Evangelisti, in via Viadagola: questa villa nell'Ottocento era la sede municipale del comune di Viadagola; villa Mignani Boselli, anticamente villa Giovannini, che fu di proprietà nell'Ottocento dello statista bolognese Marco Minghetti, in località Cadriano: ristrutturata negli anni Ottanta, è attualmente sede di un ristorante; villa Bassi detta villa del Marchesino, nel centro di Granarolo; villa Amelia, ora villa Sapori, in località Fibbia: è nota per la "conserva", un'antica struttura di refrigerazione per prodotti alimentari; villa Mareschi, ora Villani Emma, in località Lovoleto, caratterizzata da un doppio viale di querce secolari, lungo circa 1 km, che decora la via che porta alla villa; villa Lagorio a Lovoleto; villa Montanari a Quarto Inferiore: recentemente ristrutturata, ora è sede di un istituto bancario. Altro Colonna commemorativa del pellegrinaggio alla basilica di San Luca di Bologna sita all'ingresso della via che conduce alla chiesa parrocchiale di San Vitale. Economia Il comune ha subito i maggiori cambiamenti in particolare negli ultimi decenni, con l’intenso sviluppo economico del suo territorio: oggigiorno il comune ospita, soprattutto a Cadriano e Quarto Inferiore e in misura minore a Granarolo stessa, un rilevante numero di piccole e medie aziende artigianali e industriali, che occupano oltre seimila addetti nei settori metalmeccanico, abbigliamento, giocattoli, trattamento delle acque e prodotti per l'agricoltura. Queste aziende sono all’avanguardia per l’utilizzo di nuove tecnologie e intrattengono rapporti commerciali sul mercato nazionale, europeo ed extraeuropeo e fanno di Granarolo dell’Emilia uno dei comuni più sviluppati della provincia di Bologna. Vi svolgono le loro attività oltre 1.000 aziende, artigianali e medio-industriali. Le maestranze che lavorano presso tali aziende superano le 6.000 unità e quindi, durante i giorni lavorativi, la domanda di servizi è determinata da un numero di persone superiore a quello della popolazione residente, pur considerando le persone che si spostano fuori dal territorio comunale. Il giro di affari è in costante aumento; basta pensare che nell'anno 1990 ha superato i 1.600 miliardi. Per quanto concerne l'agricoltura, va evidenziato il fatto che il territorio è attraversato da numerosi fossati di bonifica che lo rendono tutto irriguo e che le numerose coltivazioni producano in notevole quantità e qualità (in particolare primizie orticole). Dato il notevole giro d'affari che si sviluppa quotidianamente, sul territorio comunale operano ben nove istituti bancari. La potenzialità economica è costantemente in ascesa e risente solo marginalmente della congiuntura negativa a livello nazionale o mondiale. Infrastrutture e trasporti Il servizio di trasporto pubblico Granarolo dell'Emilia è assicurato dalle autocorse suburbane svolte dalla società TPER. Fra il 1891 e il 1957 Granarolo ospitò una stazione della citata tranvia Bologna-Malalbergo, intensamente utilizzata sia per il traffico pendolare fra la campagna e gli opifici bolognesi che per il trasporto delle barbabietole da zucchero, allora fra i principali prodotti agricoli della zona. Persone legate a Granarolo dell'Emilia Mario Bonvicini (1903-?), ciclista Monsignor Giovanni Silvagni, vicario generale dell'Arcidiocesi di Bologna, già parroco di Viadagola e Lovoleto (1997-2007) e di Granarolo dell'Emilia (2007-2011) Pier Ugo Calzolari (1938-2012), ingegnere e Magnifico Rettore dell'Università di Bologna dal 2000 al 2009. Amministrazione Classificazione climatica: zona E, 2162 GR/G Evoluzione demografica Abitanti censiti Città gemellate Bagnères-de-Bigorre, Francia Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2012. ^ Luigi Lepri, Daniele Vitali (a cura di), Dizionario Bolognese Italiano / Italiano-Bolognese, Bologna, Pendragon, 2007, pp. 348-354, ISBN 978-88-8342-594-3. ^ Dato Istat al 31/12/2012 ^ Comune di Granarolo dell'Emilia ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Voci correlate Patata di Bologna Associazione Terre di Pianura Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Granarolo dell'Emilia
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