Il Mediterraneo come i Caraibi: storie di pirati e saccheggi
Oggi parliamo di pirateria ma lo scenario non sono i mari dei Caraibi, bensì il Mar Mediterraneo che per secoli è stato oggetto di contese politiche, scambi e conquiste.
Per i salentini il nome “Turco” era sinonimo di paura; la famosa espressione “Mamma li Turchi” deriva dal grido di allarme che la gente lanciava tra i vicoli dei paesi non appena avvistava navi ottomane.
Il sud Italia in generale e in particolare le Terre di Otranto (vista la vicinanza con le coste dell’Albania e della Grecia in mano all’impero ottomano) furono oggetto di numerosi assalti e attacchi da parte di pirati e corsari al servizio dei turchi.
Queste coste, oggi mete turistiche molto ambite, un tempo erano scenari di urla, lotte e attacchi.
I pirati che approdavano erano molte volte dei “rinnegati italiani” ovvero schiavi cristiani convertiti all’islam, che parlavano la stessa lingua delle città attaccate. E passando quasi del tutto inosservati, distruggevano prima le loro galere (navi di grosse dimensioni usati per le lotte in mare), poi bussavano alle loro porte spacciandosi per pellegrini in cerca di riparo ma al momento opportuno attaccavano portando morte e distruzione.
Famosa è la Battaglia di Otranto nel 1480 quando la flotta ottomana fece strage della popolazione uccidendo 800 persone: i “beati Martiri idruntini”.
Nello stesso anno anche Castro fu attaccata dal terribile Barbarossa e dovette arrendersi a violenze e rapimenti.
Nel 1537, Carlo V, per contrastare i numerosi attacchi, fece costruire lungo le coste salentine numerose torri di avvistamento, ricostruì i castelli di Otranto, Lecce e Gallipoli, e fortificò le mura di Acaya.
Anche l’organizzazione delle truppe armate venne potenziate, invitando tutti i sindaci e i baroni delle Terre di Otranto a fornirsi in tempo delle quantità d’armi necessarie dando precise e dando precise disposizioni per prevenire attacchi a sorpresa, istruendo pure la popolazione a stare più attenti visto il crescente numero di “Rinnegati Italiani“.
Il più famoso dei “rinnegati italiani” è Uluç Alì Pascià, nato in Calabria a “Le Castella” con il nome di Giovan Dionigi Galeni e passato alla storia come l’unico comandante ottomano (insieme a Murad Dragut) sopravissuto alla battaglia di Lepanto.
Oggi passeggiando lungo le coste del sud Italia, possiamo ammirare antiche torri di guardia che ci fanno rivivere immagini lontane richiamando scene di battaglie, assalti cruenti e furiosi saccheggi.
PhCredits: Andrea D’Alba via Flickr – licenza CC BY-ND 2.0 ]