L’Italia è un labirinto! Voglia di perdersi…per ritrovarsi.
Il labirinto racchiude una storia affascinante e complessa, come i percorsi che lo strutturano.
Se Teseo ebbe la meglio sul terribile Minotauro grazie alla complicità di Arianna, spesso nel mito il labirinto rappresenta una prigione da cui non si può scappare, se non addirittura l’anticamera dell’Ade, come narra l’Eneide.
“Non si scorgeva di là dal cancello se non il principio di un tramite e una sorta di selva intricata e dura, un’apparenza misteriosa e folta. Dal centro dell’intrico s’alzava una torre, e in cima alla torre la statua di un guerriero pareva stesse alle vedette”.
Così Gabriele D’Annunzio descrive, nella sua celebre opera “Il fuoco”, il Giardino di Villa Pisani. La Villa, costruita nel 1721, è famosa proprio per il suo labirinto di siepi di bosco, uno dei tre sopravvissuti ancora oggi in Italia. È qui che si svolgeva un gioco tra dama e cavaliere: la dama si nascondeva sulla torre centrale, col volto mascherato, e il cavaliere doveva raggiungerla.
A Fontanellato, in provincia di Parma, si trova il più grande labirinto verde del mondo. Voluto da Franco Maria Ricci, è completamente vegetale, con canne di bambù provenienti dalla Liguria e dalla Francia. Al suo interno si trova anche un Parco dell’Arte.
Il Castello di Donnafugata, a Ragusa, ospita invece un monumentale labirinto in pietra a secco, una delle più suggestive opere architettoniche di tutto il territorio, ispirato a quello trapezoidale di Hampton Court, vicino Londra.
PhCredits: Di Mboesch – Opera propria, CC BY-SA 3.0, Collegamento