Museo Archeologico Nazionale
Il Museo Archeologico Nazionale, con sede in una palazzina di Via Risorgimento, nel centro storico della città, è tra i più ricchi della Calabria per materiali esposti. L'esposizione si articola su due piani e include un giardino all'ingresso. Tra i reperti più importanti trovano posto i rinvenimenti dell'area di scavo dell'antica Kroton e del mitologico Heraion Lakinion, sul promontorio di Capo Colonna, dove si trova il Parco Archeologico omonimo. Il giardino d'ingresso ospita due grosse vasche termali in pietra labra, provenienti dal carico di un bastimento ritrovato nelle acque della Riserva Marina, all'altezza di Punta Scifo (Asia Minore, III secolo d.C.). I reperti sono esposti in ordine cronologico: la fase preistorica è rappresentata da asce e armi litiche, un cranio umano e strumenti per l'agricoltura; l'età del Ferro, da ricchi corredi funerari del crotonese e una sezione dedicata alla produzione vascolare greca, con vasi e anfore distinti in base alla provenienza. Il primo piano espone, secondo un criterio topografico, i ritrovamenti effettuati nell'area urbana di Crotone. Un'intera sala è dedicata al Santuario di Hera Lacinia e ai diversi oggetti che costituiscono il famoso Tesoro della Dea (Diadema Aureo e Barchetta Nuragica in bronzo del VII secolo a.C.). Un'altra sezione è dedicata ai rinvenimenti dell'antica Krimisa, odierna Cirò Marina, con una serie di capitelli, terrecotte votive e marmi.
Info:
Tutti i giorni 9:00/19:30
Il Museo Archeologico Nazionale, con sede in una palazzina di Via Risorgimento, nel centro storico della città, è tra i più ricchi della Calabria per materiali esposti. L'esposizione si articola su due piani e include un giardino all'ingresso. Tra i reperti più importanti trovano posto i rinvenimenti dell'area di scavo dell'antica Kroton e del mitologico Heraion Lakinion, sul promontorio di Capo Colonna, dove si trova il Parco Archeologico omonimo. Il giardino d'ingresso ospita due grosse vasche termali in pietra labra, provenienti dal carico di un bastimento ritrovato nelle acque della Riserva Marina, all'altezza di Punta Scifo (Asia Minore, III secolo d.C.). I reperti sono esposti in ordine cronologico: la fase preistorica è rappresentata da asce e armi litiche, un cranio umano e strumenti per l'agricoltura; l'età del Ferro, da ricchi corredi funerari del crotonese e una sezione dedicata alla produzione vascolare greca, con vasi e anfore distinti in base alla provenienza. Il primo piano espone, secondo un criterio topografico, i ritrovamenti effettuati nell'area urbana di Crotone. Un'intera sala è dedicata al Santuario di Hera Lacinia e ai diversi oggetti che costituiscono il famoso Tesoro della Dea (Diadema Aureo e Barchetta Nuragica in bronzo del VII secolo a.C.). Un'altra sezione è dedicata ai rinvenimenti dell'antica Krimisa, odierna Cirò Marina, con una serie di capitelli, terrecotte votive e marmi.
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Il Museo Archeologico Nazionale, con sede in una palazzina di Via Risorgimento, nel centro storico della città, è tra i più ricchi della Calabria per materiali esposti. L'esposizione si articola su due piani e include un giardino all'ingresso. Tra i reperti più importanti trovano posto i rinvenimenti dell'area di scavo dell'antica Kroton e del mitologico Heraion Lakinion, sul promontorio di Capo Colonna, dove si trova il Parco Archeologico omonimo. Il giardino d'ingresso ospita due grosse vasche termali in pietra labra, provenienti dal carico di un bastimento ritrovato nelle acque della Riserva Marina, all'altezza di Punta Scifo (Asia Minore, III secolo d.C.). I reperti sono esposti in ordine cronologico: la fase preistorica è rappresentata da asce e armi litiche, un cranio umano e strumenti per l'agricoltura; l'età del Ferro, da ricchi corredi funerari del crotonese e una sezione dedicata alla produzione vascolare greca, con vasi e anfore distinti in base alla provenienza. Il primo piano espone, secondo un criterio topografico, i ritrovamenti effettuati nell'area urbana di Crotone. Un'intera sala è dedicata al Santuario di Hera Lacinia e ai diversi oggetti che costituiscono il famoso Tesoro della Dea (Diadema Aureo e Barchetta Nuragica in bronzo del VII secolo a.C.). Un'altra sezione è dedicata ai rinvenimenti dell'antica Krimisa, odierna Cirò Marina, con una serie di capitelli, terrecotte votive e marmi.
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Il Museo Archeologico Nazionale, con sede in una palazzina di Via Risorgimento, nel centro storico della città, è tra i più ricchi della Calabria per materiali esposti. L'esposizione si articola su due piani e include un giardino all'ingresso. Tra i reperti più importanti trovano posto i rinvenimenti dell'area di scavo dell'antica Kroton e del mitologico Heraion Lakinion, sul promontorio di Capo Colonna, dove si trova il Parco Archeologico omonimo. Il giardino d'ingresso ospita due grosse vasche termali in pietra labra, provenienti dal carico di un bastimento ritrovato nelle acque della Riserva Marina, all'altezza di Punta Scifo (Asia Minore, III secolo d.C.). I reperti sono esposti in ordine cronologico: la fase preistorica è rappresentata da asce e armi litiche, un cranio umano e strumenti per l'agricoltura; l'età del Ferro, da ricchi corredi funerari del crotonese e una sezione dedicata alla produzione vascolare greca, con vasi e anfore distinti in base alla provenienza. Il primo piano espone, secondo un criterio topografico, i ritrovamenti effettuati nell'area urbana di Crotone. Un'intera sala è dedicata al Santuario di Hera Lacinia e ai diversi oggetti che costituiscono il famoso Tesoro della Dea (Diadema Aureo e Barchetta Nuragica in bronzo del VII secolo a.C.). Un'altra sezione è dedicata ai rinvenimenti dell'antica Krimisa, odierna Cirò Marina, con una serie di capitelli, terrecotte votive e marmi.
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Il Museo Archeologico Nazionale, con sede in una palazzina di Via Risorgimento, nel centro storico della città, è tra i più ricchi della Calabria per materiali esposti. L'esposizione si articola su due piani e include un giardino all'ingresso. Tra i reperti più importanti trovano posto i rinvenimenti dell'area di scavo dell'antica Kroton e del mitologico Heraion Lakinion, sul promontorio di Capo Colonna, dove si trova il Parco Archeologico omonimo. Il giardino d'ingresso ospita due grosse vasche termali in pietra labra, provenienti dal carico di un bastimento ritrovato nelle acque della Riserva Marina, all'altezza di Punta Scifo (Asia Minore, III secolo d.C.). I reperti sono esposti in ordine cronologico: la fase preistorica è rappresentata da asce e armi litiche, un cranio umano e strumenti per l'agricoltura; l'età del Ferro, da ricchi corredi funerari del crotonese e una sezione dedicata alla produzione vascolare greca, con vasi e anfore distinti in base alla provenienza. Il primo piano espone, secondo un criterio topografico, i ritrovamenti effettuati nell'area urbana di Crotone. Un'intera sala è dedicata al Santuario di Hera Lacinia e ai diversi oggetti che costituiscono il famoso Tesoro della Dea (Diadema Aureo e Barchetta Nuragica in bronzo del VII secolo a.C.). Un'altra sezione è dedicata ai rinvenimenti dell'antica Krimisa, odierna Cirò Marina, con una serie di capitelli, terrecotte votive e marmi.
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Il Museo Archeologico Nazionale, con sede in una palazzina di Via Risorgimento, nel centro storico della città, è tra i più ricchi della Calabria per materiali esposti. L'esposizione si articola su due piani e include un giardino all'ingresso. Tra i reperti più importanti trovano posto i rinvenimenti dell'area di scavo dell'antica Kroton e del mitologico Heraion Lakinion, sul promontorio di Capo Colonna, dove si trova il Parco Archeologico omonimo. Il giardino d'ingresso ospita due grosse vasche termali in pietra labra, provenienti dal carico di un bastimento ritrovato nelle acque della Riserva Marina, all'altezza di Punta Scifo (Asia Minore, III secolo d.C.). I reperti sono esposti in ordine cronologico: la fase preistorica è rappresentata da asce e armi litiche, un cranio umano e strumenti per l'agricoltura; l'età del Ferro, da ricchi corredi funerari del crotonese e una sezione dedicata alla produzione vascolare greca, con vasi e anfore distinti in base alla provenienza. Il primo piano espone, secondo un criterio topografico, i ritrovamenti effettuati nell'area urbana di Crotone. Un'intera sala è dedicata al Santuario di Hera Lacinia e ai diversi oggetti che costituiscono il famoso Tesoro della Dea (Diadema Aureo e Barchetta Nuragica in bronzo del VII secolo a.C.). Un'altra sezione è dedicata ai rinvenimenti dell'antica Krimisa, odierna Cirò Marina, con una serie di capitelli, terrecotte votive e marmi.
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Il Museo Archeologico Nazionale, con sede in una palazzina di Via Risorgimento, nel centro storico della città, è tra i più ricchi della Calabria per materiali esposti. L'esposizione si articola su due piani e include un giardino all'ingresso. Tra i reperti più importanti trovano posto i rinvenimenti dell'area di scavo dell'antica Kroton e del mitologico Heraion Lakinion, sul promontorio di Capo Colonna, dove si trova il Parco Archeologico omonimo. Il giardino d'ingresso ospita due grosse vasche termali in pietra labra, provenienti dal carico di un bastimento ritrovato nelle acque della Riserva Marina, all'altezza di Punta Scifo (Asia Minore, III secolo d.C.). I reperti sono esposti in ordine cronologico: la fase preistorica è rappresentata da asce e armi litiche, un cranio umano e strumenti per l'agricoltura; l'età del Ferro, da ricchi corredi funerari del crotonese e una sezione dedicata alla produzione vascolare greca, con vasi e anfore distinti in base alla provenienza. Il primo piano espone, secondo un criterio topografico, i ritrovamenti effettuati nell'area urbana di Crotone. Un'intera sala è dedicata al Santuario di Hera Lacinia e ai diversi oggetti che costituiscono il famoso Tesoro della Dea (Diadema Aureo e Barchetta Nuragica in bronzo del VII secolo a.C.). Un'altra sezione è dedicata ai rinvenimenti dell'antica Krimisa, odierna Cirò Marina, con una serie di capitelli, terrecotte votive e marmi.
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