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In viaggio a Oristano: cosa vedere

Scritto da Redazione , 16/09/19

Ricco di monumenti e palazzi storici, offre anche numerose bellezze naturali, prima fra tutte: il fiume Tirso, il più imponente della Sardegna per ciò che concerne la sua lunghezza e la sua ampiezza di bacino. Ma è forse con le chiese che Oristano dà il suo meglio...

Il Duomo di Oristano (la Chiesa di Santa Maria Assunta)

La cattedrale, prima di divenire tale, fu elevata da Pio XII a rango di basilica minore. All’interno convivono diversi elementi eterogenei: eleganti schemi barocchi si alternano a forme neoclassiche, fino al giungere al gusto contemporaneo. Custodisce straordinari tesori dell’arte, come la statua lignea dell’Annunziata e quella marmorea della Madonna del Rimedio, un altare in stile barocco e una tela dalle forme tondeggianti raffigurante l’Assunta e due rettangolari ritraenti l’Adorazione dei Magi e l’Ultima Cena, senza dimenticare i tanti paramenti sacri e le antiche argenterie. È sicuramente qualcosa che vale la pena vedere in un viaggio a Oristano.

La Torre di Mariano II

Dopo la chiesa di Santa Maria Assunta, merita una visita il centro storico della città, in cui è possibile ammirare l’antica Torre di Mariano II, conosciuta in epoca antica con l’appellativo di “de Port’e Ponti” – visto che portava fino al ponte ubicato sul fiume Tirso - o anche “Torre di San Cristoforo”.

La Torre di Mariano II era originariamente una fortezza che si ergeva fiera, armonizzandosi perfettamente con la cinta muraria cittadina a cui era unita. Oggi, invece, la si vede solinga, nella parte centrale di Piazza Roma, senza che le mura a protezione della città ne costituiscano parte integrante, poiché nel tempo sono andate perdute.

Porta di ingresso settentrionale di Oristano, fu eretta insieme alle mura di cinta cittadine grazie a maestranze pisane e per volere del giudice Mariano II.

Nei giorni di Carnevale la Torre di Mariano II diventa protagonista di uno degli eventi più comunitari della città. Nel corso della “Sa Sartiglia” la torre diventa uno dei luoghi più affascinanti, in cui dei cavalieri si sfidano in una giostra equestre.    

[cogitosergiosum/Pixabay]

Chiesa di San Francesco e chiesa del Carmine

Altre mete da non trascurare, sempre nel centro storico di Oristano, sono la chiesa in stile neo classico di San Francesco e la chiesa del Carmine.

La prima si trova in via Sant’Antonio ed è gestita da i frati Francescani, che abitano il convento. Furono proprio i frati appartenenti all’ordine a fondare nel lontano 1253 sia la chiesa che il vicino convento. L’edificio sacro ospita tra l’altro il Cristo di Nicodemo, pregiata scultura lignea risalente al XIV secolo, di scuola spagnola e prototipo di una serie di crocifissi che sono collocati in diverse chiese della Sardegna, tra cui spicca anche il Crocifisso ligneo di Ollolai. Nella sacrestia si trovano anche un pannello raffigurante San Francesco mentre riceve le stigmate (opera di Pietro Cavaro) e la statua di marmo che rappresenta molto probabilmente San Basilio Magno (opera di Nino Pisano).

La seconda chiesa, quella del Carmine, si trova anch’essa nel centro storico e precisamente in Via del Carmine. L’ edificio, dalle piccole dimensioni, fu realizzato dall’architetto piemontese Giuseppe Viana ed è ritenuto dai più la più grande espressione dello stile roccocò della terra di Sardegna. Sia la chiesa che il relativo convento furono voluti e finanziati da Don Damiano Nurra, Marchese d'Arcais che li donò poi ai Carmelitani. Il conventò ospitò il Comando dell'Arma dei Carabinieri e infine, nei giorni nostri, diventò sede di tanti eventi culturali.  

Monastero di Santa Chiara

Se cercate un luogo altamente spirituale, il Monastero di Santa Chiara è quello che fa per voi. La struttura, che mantiene ancora le sue caratteristiche originarie, ospita da lungo tempo le Clarisse, immerse completamente nell’esperienza mistica della preghiera e nei piccoli gesti semplici che ne caratterizzano la vita quotidiana.

Piazza Eleonora d’Arborea e Palazzo degli Scolopi

È la piazza forse più importante della città arborense. Collocata nel centro storico ha saputo conservare la sua fattura classicista, datole nella prima metà dell'Ottocento.

Su di essa si ergono alcuni dei palazzi più notabili di Oristano, come Palazzo degli Scolopi, finanziato al tempo dal benestante commerciante del luogo, Michele Pira e voluto dai Gesuiti che desideravano farne una scuola. Oggi è sede del Municipio di Oristano.   

Palazzo Corrias – Carta e statua di Eleonora d’Arborea

Palazzo Corrias – Carta, l’ex sede municipale oristanese, fu fatto edificare alla metà dell’800 dal nobile Giuseppe Corrias, nel tratto finale di Corso Umberto che si congiunge a Piazza Eleonora d’Arborea dove, tra l’altro, nella sua parte centrale trova posto l’antico monumento dedicato a Eleonora Arborea.

L’opera accademica e celebrativa fu dovuta a due fiorentini: lo scultore Ulisse Cambi e l'architetto Mariano Falcini. La statua della giudicessa che morì probabilmente di peste nel Medioevo giudicale fu inaugurata il 22 maggio 1881.

In ultimo, ma non certo per importanza, è da visitare sicuramente l’Antiquarium arborense. Composto dall’intera collezione archeologica dell’Avvocato Pischedda e acquisita dal Comune di Oristano nel 1938.

 

In foto la statua di Eleonora d’Arborea nell’omonima piazza

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