Nelle terre della Maga Circe
Non fatevi ingannare dall’incanto paradisiaco di questo promontorio a picco sul Tirreno, è un luogo popolato di leggende: ci troviamo infatti alle pendici del Monte Circeo, nell’abbraccio del Golfo di Gaeta, ovvero nelle terre della Maga Circe.
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Tra gli incantesimi del Circeo e le Isole Ponziane
Secondo la leggenda il Parco Nazionale del Circeo è il regno della Maga Circe, colei che dopo aver tentato di trasformare Ulisse e i suoi compagni in porci li trattenne per un anno con sé, tra gli anfratti in cui spumeggia il mare.
«Ecco, ed all’isola Eèa giungemmo, ove Circe abitava, Circe dai riccioli belli, la diva possente canora, ch’era sorella d’Eèta, signore di mente feroce». (Odissea, Canto X, vv. 135-137)
Non a caso, visto da lontano, il Circeo ha la forma di una donna addormentata. I due versanti in cui si divide sono molto diversi tra loro: quello nord, detto “Quarto freddo”, è caratterizzato da un clima umido, mentre a sud, il “Quarto caldo”, è perennemente esposto al sole.
Sui declivi sorgono diversi insediamenti storici – i resti di Circeii, (acropoli e mura megalitiche) e il centro storico di San Felice Circeo – e numerose grotte, tra le quali la Grotta Guattari (accessibile solo con permesso speciale) dove il paleontologo Alberto Carlo Blanc, negli anni ‘30, scoprì uno dei primi resti dell’Uomo di Neanderthal. Il trekking sul monte regala panorami mozzafiato sul Golfo di Gaeta e l’arcipelago delle Ponziane, il cui effetto è certamente “ammaliante”.
Gaeta, estrema propaggine meridionale della provincia di Latina, segna il confine del golfo punteggiato di isole e grotte suggestive, prima tra tutte la Grotta del Turco, alla quale si accede da una vertiginosa scalinata nei pressi del Santuario della Santissima Trinità. Di fronte a noi si dispongono Ponza, Ventotene, Palmarola, Santo Stefano, Zannone e lo Scoglio di Gavi, veri e propri paradisi del turismo naturalistico, collegate tra loro e raggiungibili anche dai porti di Terracina e Formia.
Stregati dalla bellezza di questi luoghi – che crediamo davvero opera della Maga Circe – non possiamo che sentirci solidali con Ulisse e il suo equipaggio!
Eliana Iorfida
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