Premio Sila ’49, l’edizione 2019 del riconoscimento letterario
Nato nel 1949, tra i premi letterari italiani più antichi, il Premio Sila ha inserito la Calabria nel dibattito culturale nazionale coinvolgendo negli anni personalità dal calibro di Giuseppe Ungaretti, Carlo Bo, Luigi Russo, Leonida Répaci. Carlo Levi, Geno Pampaloni, Rosario Villari, Enzo Siciliano, Angelo Guglielmi.
Per l’edizione 2019 il Sila premierà Giovanna Marini (Premio Speciale alla carriera), Claudia Durastanti e il suo “La Straniera” (Premio Letteratura) e Luigi Ferrajoli con “Manifesto per L'uguaglianza” (Premio Economia e Società).
Tre giornate, 29 e 30 novembre a Palazzo Arnone e il 2 dicembre al Cinema Modernissimo, dedicate alla premiazione in cui sono previsti dibattiti, lectio magistralis e proiezioni.
Si comincia il 29 Novembre alle 18, con il vincitore della sezione Economia (Luigi Ferrajoli) che dialoga con Piero Bevilacqua, per poi continuare (il 30 mattina alle 11) con la lectio magistralis dal titolo “Dalla campagna alla città” di Giovanni Marini, premio alla carriera. Sempre il 30 (alle 18), la cerimonia di premiazione condotta da Ritanna Armeni. Palazzo Arnone ospiterà gli eventi dei primi due giorni.
Il premio avrà poi una “coda” cinematografica, con la proiezione (al Cinema Modernissimo) il giorno 2 dicembre del documentario di Carolina Rosi “Citizen Rosi”, preceduta da un incontro della regista con Luciana Castellina e Paride Leporace.
I premiati e le motivazioni
“La straniera” di Claudia Durastanti vince l’ottava edizione del Premio Sila 49 nella sezione letteratura:
“Come indica il suo titolo, al centro del romanzo di Claudia Durastanti sta una vita segnata da eccezionali esperienze di straniamento, a livello sia familiare e geografico, sia culturale e linguistico. Tuttavia, nell’elaborare dati tanto singolari, la scrittura non si ferma al semplice resoconto, ma alterna all’andamento narrativo originali inserti meditativi. Da qui l’interesse di un’opera che, con uno spiccato senso del montaggio, sa muoversi a cavallo fra saggio e autobiografia”.
“Manifesto per l’uguaglianza” di Luigi Ferrajoli per la sezione economia:
“In un mondo in cui l’economia e le regole di mercato recitano il ruolo di produttori assoluti di scopi e valori ai quali sottomettere ogni anfratto della dimensione umana, esplodono disuguaglianze che non hanno precedenti nella storia e tracimano dall’ambito economico conquistando tutti i settori della vita morale civile e politica. Di fronte a un fenomeno tanto pervasivo, in cui la pura forza dell’avere succhia l’essere della persona nel silenzio della cornice pubblica, Luigi Ferrajoli osserva che il principio di uguaglianza è ormai un imperativo di ragione, oltre che un dovere morale e un obbligo giuridico, ed è tutt’altro che un’utopia: è la sola risposta realistica ad un mondo che è illusorio pensare possa restare così come è, in preda alle paure, alle insicurezze, ai razzismi, alle povertà, alle fragilità. Perché il “prezzo delle disuguaglianze” a lungo andare non sarà solo una società sempre più ingiusta, sarà la fine delle democrazie”.
Giovanna Marini, premio alla carriera:
“Tra le grandi figure della canzone italiana del novecento, Giovanna Marini si distingue per la complessità della sua ricerca, all’incrocio tra grandi ideali politici, ricerca etnologica e folkloristica, lunghe esperienze di insegnamento, un numero incalcolabile di concerti che hanno scandito una carriera proseguita al riparo delle mode senza mai indulgere ai facili richiami del mercato. Ballate come i “i treni di Reggio Calabria” sono entrate a pieno diritto nella lunga storia della canzone popolare italiana, contribuendo all’identità culturale e poetica della sinistra con la forza di un’autentica narratrice sempre pronta a mettersi in gioco nel calore dell’esperimento, in costante rapporto con un pubblico rinnovato di generazione in generazione”.
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